RAI



5
maggio

RAI, INIZIA LA RIVOLUZIONE DI LORENZA LEI. ECCO LE MOSSE DELLA LADY DI FERRO DI VIALE MAZZINI

Il Direttore Generale della RAI, Lorenza Lei

Tira l’aria del “ghe pensi mi” in quel di Viale Mazzini. Da quando Lorenza Lei è diventata Direttore Generale si repira un clima diverso tra i corridoi della tv pubblica. Lo sussurrano ora gli addetti ai lavori, gli stessi che desideravano chiudere il capitolo Masi al più presto, quelli che hanno approvato all’unanimità la nuova nomina in Consiglio d’Amministrazione. Da parte sua la neoeletta responsabile ha tagliato corto con i convenevoli e si è già messa all’opera. “Saranno giorni gravosi, adesso io devo fare e non parlare“, ripete da stakanovista doc. La ricetta della Lei si profila sin dalle prime battute come come un’iniezione di rinnovamento, una terapia d’urto che potrebbe dare i suoi primi risultati entro 20 giorni. Andale, andale Lorenza.

I cambiamenti inizieranno proprio dal Cda, l’organo che l’ha eletta, il centro decisionale che raduna attorno ad un tavolo i capoccioni di Viale Mazzini. Ora l’assemblea si rinunirà due volte alla settimana, mercoledì e giovedì, almeno all’inizio. Un segno di rottura con la precendente governance, che convocava il Consiglio una volta sola. Verranno inoltre ripristinati i preconsigli, in modo che si giunga alla riunione “ufficiale” con le idee chiare e si eviti, come invece spesso accadeva, che le votazioni vadano a vuoto. Novità anche nello staff dirigenziale, rimpinguato di quote rosa in modo strategico.

Occhio ai palinsesti e alle programmazioni. Tra le intenzioni rinnovatrici di Lorenza Lei ci sarebbe quella di creare un nuovo settore Intrattenimento, che però diminuirebbe il potere d’intervento delle singole reti. Alla guida di questa struttura potrebbe andarci Carlo Nardello. Ha suscitato inoltre scalpore l’indiscrezione secondo la quale il nuovo DG sarebbe intenzionato a ‘ripulire’ le reti Rai dal genere reality show. In attesa di conferme o smentite, di certo possiamo aspettarci una nuova era fatta di decisioni ferme e forse impopolari, almeno nelle intenzioni programmatiche. La ‘Lady di ferro’ di Viale Mazzini sembra avere le idee chiare.




5
maggio

SIMONA VENTURA SENZA ‘QUELLI CHE IL CALCIO’. NON LE RESTA CHE L’ISOLA!

Simona Ventura

Con il cambio della Direzione Generale della TV di Stato, alcuni equilibri sono implicitamente destinati a cambiare. Soprattutto in un periodo come questo durante il quale il telemercato è più vivo che mai per la messa a punto della stagione autunnale 2011.

Se in prossimità della nomina di Lorenza Lei, è stata addirittura – o forse per circostanze incredibilmente coincidenti -  cancellata una conferenza stampa con quale si sarebbe dovuta presentare la nuova edizione di Uno Mattina Estate (prima affidata a Lorena Bianchetti, poi a Georgia Luzi…  adesso ancora non si sa), i veri ‘colpi da 90′ si giocano su tutt’altro terreno.

Partiamo con Simona Ventura. Inutile rimarcare ancora una volta le tensioni (forti) tra la direzione della seconda rete della TV di Stato e la conduttrice di Chivasso: il destino della padrona di casa di ‘Quelli che il Calcio‘ è forse il più incerto tra quelli dei personaggi della TV pubblica. Tramontata l’ipotesi del passaggio alla concorrenza, sembrava certo che la Ventura sarebbe rimasta al timone del suo programma domenicale, orfana però dell’Isola dei Famosi che, vuoi per direttive aziendali di qualche mese fa, vuoi per rapporti non propriamente idilliaci tra la produzione del reality show e la seconda rete nell’era post-Marano, si sarebbe fermata con l’edizione appena terminata.


4
maggio

TANTI NEMICI TANTO ONORE PER IL SOLDATO MAURO MASI CHE AMMETTE: FU UN ERRORE TELEFONARE A SANTORO

Mauro Masi

Il soldato Mauro Masi sta sempre sul chi va là, anche ora che è stato congedato dal fortino di Viale Mazzini. Semper fidelis. Il milite baffuto è attentissimo e prende tutto sul serio, anche un’intervista che nelle intenzioni doveva essere una chiacchierata informale. Ieri sera il nostro armigero si è presentato così alla corte di Antonello Piroso, a Niente di Personale, per la prima volta in tv da ex Direttore Generale della Rai. Proprio oggi, infatti, la sua poltrona verrà ufficialmente occupata da Lorenza Lei, nuova responsabile della televisione pubblica. Le rivelazioni che tutti si attendevano da Masi alla fine ci sono state, ma solo a spizzichi e bocconi visto che l’attuale Amministratore Delegato della Consap sembrava temesse di cadere in domande trappola da un momento all’altro e centellinasse perciò le parole.

E pensare che di scherzetti ed ‘imboscate’ Masi se ne intende, anche perchè in Rai ne ha fatti e ricevuti, in primis da Michele Santoro. Con il conduttore di Annozero è stato un lungo braccio di ferro, non privo di colpi di scena. Ricordate, ad esempio, quando l’ex DG telefonò in diretta al talk show del suo miglior nemico? “Lì ho fatto un errore: l’errore è che ho fatto la telefonata, chi riceve telefonata è inquadrato e parla agli ascoltatori, chi telefona è una presenza un po’ remota” ha ammesso Masi ieri sera a La7, spiegando: “Sarei dovuto andare personalmente in trasmissione anche perché vis à vis Santoro è un po’ meno arrogantello, è una persona mite, faccia a faccia è tutt’altra persona“. Fu un errore di strategia quello del soldato Mauro, che infatti in quell’occasione fu messo spalle al muro dal bandolero Michele.

Durante l’intervista al programma Niente di Personale, il conduttore Antonello Piroso ha anche incalzato Masi sul fatto che alcuni lo abbiano accusato di aver avuto un atteggiamento censorio nei confronti di alcune trasmissioni (per lo più talk show e approfondimenti vicini alla sinistra). “Semmai mi possono accusare di essere stato troppo tollerante, certi signori sono sempre andati in onda, sono andate in onda anche le trasmissioni più urticanti (…) Urticanti perché sono al limite delle regole” ha replicato lui, sottraendosi però da un’eventuale polemica politica. Tanti nemici tanto onore, per il combattente baffuto, ma anche qualche dipendente da elogiare.





2
maggio

PALINSESTI RAI GIUGNO: PRIMA ESTATE SU RAI1 SENZA LA SIGNORA IN GIALLO. RAI2 PUNTA SUI TELEFILM (E MONICA SETTA). RAI3 INAUGURA HOTEL PATRIA

Palinsesti Rai Giugno 2011

L’estate, anche quella televisiva, è alle porte. Tra qualche settimana contenitori e programmi del day time chiuderanno baracca e burattini per lasciare spazio alla programmazione estiva. In casa Rai, tra le consuete repliche, qualche spiraglio di novità non farà gridare allo scandalo di pagare il canone per tutto l’anno e goderne per soli nove mesi. Rai1, dopo una lunga e onorata carriera, ha dovuto, per questioni di diritti, pensionare La signora in giallo (in onda per tutta la stagione nel pomeriggio di Rai2) che non accompagnerà più gli spettatori all’orario di pranzo (almeno sulle reti Rai). Al posto della signora Fletcher, Veronica Maya col suo Verdetto finale nell’inedita collocazione delle 12.30 che, dunque, per mezz’ora si sfiderà direttamente con Rita dalla Chiesa e le repliche di Forum in onda su Canale 5.

Unomattina Estate sarà condotta da Georgia Luzi e Gerardo Greco, mentre nei week end il testimone passerà a Ingrid Muccitelli (il sabato) e a Elisa Isoardi (la domenica). Nel pomeriggio fiction e tv movie, fino alla fascia preserale che vedrà il ritorno di Pino Insegno al timone del gioco Reazione a catena (dal 6/6). Massimo Giletti, dopo la chiusura di Domenica In (ultima puntata l’8 maggio), rimarrà in onda con alcuni speciali della sua Arena dedicati ai 150 anni dell’Unità d’Italia. In prima serata da segnalare Rex (martedì), Miss Italia nel mondo (sabato 25/6) e le ultime puntate del programma di Vittorio Sgarbi Il mio canto libero (mercoledì).

Rai2 si conferma house of series con una vasta proposta di telefilm alla mattina (Robbie, Il nostro amico Charlie), al pomeriggio (Ghost Whisperer, Las vegas e Sea patrol), nel preserale (Senza traccia, Il Clown) e in prima serata con le prime visioni di Count down, Lasko, Privacte practice e Brothers & Sisters. Per quanto riguarda l’intrattenimento prevista una nuova produzione dal titolo Inside al lunedì sera e due puntate di Masters of magic, il programma di magia già sperimentato la scorsa stagione.


21
aprile

RAI: MAURO MASI SI E’ DIMESSO? INDISCREZIONI DA VIALE MAZZINI

Mauro Masi

Dicevano che Mauro Masi non avrebbe mangiato la colomba, e forse avevano ragione. In queste ore tra i corridoi del settimo piano di Viale Mazzini si rincorrono con una certa insistenza voci che darebbero il Direttore Generale della Rai come dimissionario. Che la profezia del DG a scadenza pasquale si stia avverando? Per ora si tratta solo di indiscrezioni, sussurrate tra gli adetti ai lavori e rilanciate a flash dall’informatissimo sito Dagospia

I canali ufficiali non aprono bocca, al momento non c’è alcuna conferma né smentita: vietato parlare. E così i rumors, accompagnati da questo silenzio sospetto, diventano ancor più martellanti: Mauro Masi oggi avrebbe firmato la lettera di dimissioni. Si dice che il suo prossimo incarico possa essere quello di amministratore delegato della Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici. La destinazione, in effetti, sembra essere più che verosimile anche perchè, come scrivevamo settimane fa, il DG avrebbe potuto lasciare il suo incarico alla Rai proprio in vista di un ruolo altrettanto prestigioso, di natura dirigenziale o amministrativa.

Se confermate, le dimissioni di Mauro Masi costituirebbero una svolta significativa per la tv pubblica, e forse anche un segnale di natura politica. Sappiamo bene come, più volte, il DG sia stato accusato di agire negli interessi della maggioranza di Governo provocando alzate di scudi nel Cda e rapporti spesso tesi con alcuni conduttori. Ora non resta che attendere una parola definitiva dagli alti piani di Viale Mazzini, là dove si prendono le decisioni più importanti della Rai, in modo che dubbi e rumors vengano sciolti.

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20
aprile

ELEZIONI, LA RAI RINUNCIA ALLE PROIEZIONI DELLE AMMINISTRATIVE. MASI REPLICA ALLE CRITICHE: POLEMICA SU NIENTE

Elezioni amministrative 2011

La scomparsa delle proiezioni elettorali” è il nuovo giallo che appassiona i piani alti di Viale Mazzini. Come thriller è un’anteprima assoluta, mai vista prima in Rai: in occasione delle prossime elezioni amministrative la tv pubblica non trasmetterà i dati elettorali dei capoluoghi chiamati alle urne. La notizia, diffusa da Repubblica, appare senza precedenti e, se confermata, creerebbe un ‘vulnus‘ (per dirla in politichese) nella macchina informativa che solitamente si mette in moto ad ogni consultazione elettorale. Una scelta analoga a quella della Rai l’ha presa Mediaset – che però è un’emittente privata - e quindi a seguire lo spoglio delle schede in tempo reale rimarranno solo La7 e SkyTg24.

La scelta dell’azienda pubblica ha lasciato di sasso molti suoi giornalisti e direttori di testata, Bianca Berlinguer in primis, visto che i dati statistici a cui si dovrebbe rinunciare sono quelli ‘certificati’, e non i sondaggi approssimativi o gli exit poll. L’assegnazione dell’incarico di realizzare le proiezioni elettorali spettava ad DG Mauro Masi, il quale però ha lasciato che trascorressero i 40 giorni entro i quali va indetta la gara d’appalto che affidi il compito ad un istituto di ricerca. Ora siamo fuori tempo massimo, e pare difficile che si possa intervenire in direzione opposta. Sul dirigente Rai sono così piovute le critiche dell’opposizione e del sindacato.

Il Consigliere di minoranza Giorgio Van Straten ha definito la scelta di Masi “negligente, inaudita, dannosa“, mentre secondo l’Usigrai l’azienda “getta la spugna e rinuncia al ruolo di servizio pubblico“. Il DG ha risposto alle accuse affermando che qualcuno confonde le proiezioni con gli exit poll e che proprio per questo si sta facendo “polemica su niente“. Sulla questione Masi informerà il prossimo Cda, “come peraltro previsto da tempo“. Intanto, però, il Presidente Paolo Garimberti avrebbe chiesto delucidazioni in merito, dal momento che sarebbe stato tenuto all’oscuro di tutto.


18
aprile

RAI, ENTRA IN VIGORE LA PAR CONDICIO. IL DG MASI: SIA RIGOROSA

Silvio Berlusconi, Bruno Vespa

Da oggi parole col contagocce, ospiti sul bilancino, interventi politici calibrati al millesimo. Ad un mese dalle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio entrano infatti in vigore le norme sulla par condicio, che verranno applicate alla programmazione televisiva ed in particolare alle trasmissioni di approfondimento giornalistico. La parola magica sarà quindi “contraddittorio“, empirica garanzia che tutte le voci abbiano eguale spazio per esprimersi. Una formula, quest’ultima, alquanto discutibile ma pur sempre migliore rispetto alla chiusura completa dei talk show Rai che era stata proposta dal Pdl in Commissione di Vigilanza. L’emendamento è stato poi bocciato in sede di votazione.

La regolamentazione prevista è quella messa a punto da Sergio Zavoli con l’approvazione della Vigilanza da lui presieduta. In essa si prevede che i programmi adottino “ogni cautela atta ad evitare che si determino situazioni di vantaggio per determinate forze politiche o determinati competitori elettorali” e prestino attezione alla scelta degli ospiti in modo da garantire loro “effettiva parità di trattamento“. Le trasmissioni giornalistiche, inoltre, risponderanno ai direttori di telegiornale delle reti sulle quali vanno in onda. In concreto: Porta a Porta di Bruno Vespa farà riferimento al responsabile del Tg1 Augusto Minzolini, l’Annozero di Michele Santoro a Mario De Scalzi del Tg2 e Ballarò Giovanni Floris a Bianca Berlinguer.

Da parte sua il Direttore Generale Mauro Masi ha inviato ai responsabili di tutte le strutture aziendali interessate una nota nella quale auspica una  “scrupolosa applicazione delle disposizioni“  e sottolinea la rilevanza disciplinare di eventuali inadempienze delle stesse. Palinsesto alla mano, oggi il primo conduttore Rai a confrontarsi con la par condicio sarà Bruno Vespa. Per equilibrare le voci in studio, stasera il giornalista ospiterà a Porta a Porta Maurizio Gasparri (Pdl) Roberta Pinotti (Pd) Italo Bocchino (Fli) e Saverio Romano (Responsabili). Si parlerà proprio della campagna elettorale appena iniziata,  ma anche della posizione italiana sulla guerra in Libia e dell’emergenza immigrazione. Domani, sempre sulla tv pubblica, toccherà a Floris, giovedì all’indomabile Santoro.


13
aprile

DONAT CATTIN NON PERDONA LO SPUTO DI BAUDO: “A CENTOCINQUANTA AVEVA METODI AUTORITARI”

Centocinquanta: Pippo Baudo, Bruno Vespa

Lo sputacchione no, non l’aveva considerato. Claudio Donat Cattin, autore della trasmissione Centocinquanta, mai si sarebbe aspettato di ricevere uno sputo da parte di un professionista della tv come Pippo Baudo, ed ora non è intenzionato perdonare la reazione del salivatore di Militello. Il gesto del conduttore Rai, lo ricordiamo, era avvenuto dietro le quinte del programma sull’Unità d’Italia, a margine di uno scontro verbale con Bruno Vespa (di cui Donat Cattin è storico autore). “E’ stato un episodio assurdo, che non voglio commentare perché si commenta da solo. Per me la vicenda si è chiusa lì. Metto una pietra sopra allo sputo e al mio rapporto con Baudo” ha affermato il capostruttura in un’intervista pubblicata dal settimanale Oggi.

Lo sputo non mi ha colpito, ma resta un comportamento allucinante, seguito peraltro a una raffica di insulti che non avevano alcuna motivazioneprosegue Donat Cattin, spiegando che i dissidi con il Pippone nazionale sono iniziati proprio sul programma patriottico di Rai1. “Baudo lo conosco da vent’anni, abbiamo sempre avuto uno splendido rapporto. Ma da quando lavoravamo a Centocinquanta ce l’aveva con me. Forse aveva capito che non condividevo alcune sue scelte, il suo metodo autoritario. Evidentemente, in questa fase della sua vita gli è difficile accettare le critiche“.

Le opinioni diverse ci stanno, il confronto acceso pure, ma lo sputacchione no: l’autore Rai insiste sulla gravità di quella reazione e rifiuta l’eventualità che Baudo si scusi con lui.”So che ha detto a Vespa che sarebbe pronto a farlo. Ma, sinceramente, non mi interessa” ha commentato. A Viale Mazzini, intanto, sembrano intenzionati a voler sanzionare quell’episodio. Se da una parte Baudo ha risposto ad un’offesa (Donat Cattin lo aveva accusato di tenere “comportamenti mafiosi“, ndDM), dall’altra lo sputo potrebbe costargli una multa vicina ai 100 mila euro.