Pietro Taricone



9
marzo

I GIEFFINI TARICONE, MONTRUCCHIO E MARCONI NELLA FAMIGLIA GAMBARDELLA

Matricola o Meteora? Questo è il problema. No, non ci riferiamo allo sfortunato programma di Italia1 ma alle due possibilità che il mondo dello spettacolo riserva a chi partecipa al Grande Fratello. Una volta fuori dalla casa, infatti, c’è chi cade nel dimenticatoio e in pochissimo tempo diventa una meteora nello stellato cielo dello spettacolo e chi, invece, comincia una più o meno brillante carriera artistica, lasciandosi alle spalle le avventure di quando da matricola dimorava in quel di Cinecittà.

Tra coloro i quali ce l’hanno fatta, senza dubbio, Pietro Taricone, anche se il suo successo artistico rimane di gran lunga inferiore alla sua popolarità mediatica post GF; Flavio Montrucchio, vincitore low profile della seconda edizione del reality; Carolina Marconi, che, però, prima di mettere piede tra le mura romane aveva già alle spalle una timida carriera da starlette. Non abbiamo menzionato per pura casualità i loro nomi perchè Taricone, Montrucchio e Marconi, come anticipato da Tv Sorrisi e Canzoni, saranno nel cast di Baciati dall’Amore, nuova fiction Mediaset attualmente in lavorazione.

Prodotta dalla Dap di Guido de Angelis, la fiction vorrebbe declinare il successo dei Cesaroni in salsa napoletana. Al centro della serie, infatti, troviamo due famiglie che vivono alle pendici del Vesuvio: una partenopea doc, capitanata da Lello Arena e Marisa Laurito, l’altra di origini settentrionali. Pietro Taricone vestirà i panni del fratello del protagonista, interpretato da Giampaolo Morelli, e cercherà di concupire la bella Carolina Marconi. Per Flavio Montrucchio il ruolo di fidanzato della protagonista Gaia Bermani Amaral. Nel cast spiccano altresì navigati professionisti dello spettacolo come Maria Amelia Monti, Gloria Guida e Marco Columbro.




24
settembre

NIENTE DI PERSONALE: ANTONELLO PIROSO TORNA DOMANI INSIEME A PIETRO TARICONE

Domani sera, ore 21:10, su La7, torna Niente di Personale. Finalmente, ci sentiamo di aggiungere. Perché tra Porta a Porta in prime time e Ballarò posticipati, Matrix rivoluzionati ed AnnoZero a rischio, l’informazione di Antonello Piroso è una bella conferma ed una bella certezza.

La conferma è quella di un’informazione mai urlata ma misurata, intelligente ma mai elitaria. La certezza è quella di parlare di tutto, con competenza e gli ospiti giusti, senza effetto calderone che tanto va ora in voga in tempi di infotainment. E su tutti, il conduttore Piroso, anche direttore News e Sport per la rete, del quale dai tempi di Omnibus (l’ottimo contenitore mattutino di La7) abbiamo potuto apprezzare il piglio fermo e serio, allo stesso tempo, leggero e mai serioso.

Dieci nuove puntate in cui attraverso mini-talk in studio, faccia a faccia tra il conduttore e personaggi della cultura, dell’imprenditoria e dello spettacolo, spazi musicali, rubriche satiriche e di denuncia, si cercherà di raccontare gli italiani di oggi e di ieri. Un appuntamento che coniuga informazione e intrattenimento, in cui ospiti – possibilmente “laterali”, ovvero scarsamente presenti nei numerosi soliti salotti televisivi – racconteranno il loro vissuto e offriranno la loro testimonianza, su vicende a volte poco note al grande pubblico, ma sempre emblematiche del nostro paese. Un viaggio attraverso la cronaca, il costume, l’attualità e la memoria introdotto da una video-sigla iniziale in sintonia con lo spirito della puntata, arricchito dagli interventi di attori del cinema e della tv che ogni settimana si alterneranno sul palco per interpretare un monologo legato al tema della serata.” 

Novità di questa edizione autunnale del programma è una nuova rubrica fissa: “Pietro la notizia“, a cura di Pietro Taricone. Gli ospiti della prima puntata saranno: il finanziere e produttore Tarak Ben Ammar, la scrittrice Melania De Nichelo Rizzoli; il cantante Neffa; l’attore Giulio Scarpati; il comico Max Tortora e i giornalisti Filippo Facci e Luca Telese.


25
febbraio

TUTTI PAZZI PER AMORE: QUANDO L’ITALIA NON HA NULLA DA INVIDIARE AGLI STATES

Tutti Pazzi per Amore (Stefania Rocca ed Emilio Solfrizzi)

Quando c’è da elogiare un buon prodotto, sulle pagine di DM non ci si tira mai indietro. Ma quando oggetto della “tessitura delle lodi” è una serie tv che va a rompere un clichè secondo il quale gli sceneggiatori e i produttori della serialità made in Italy non sono neanche minimamente paragonabili a quelli d’oltreoceano, l’elogio, probabilmente, oltre che un piacere, diventa quasi un obbligo.

Il nostro chapeau va a Carlo Bixio e alla sua Publispei che, se già aveva avuto modo di farsi apprezzare con fiction e serie tv di grande successo  come Un Medico in Famiglia e Lo Zio d’America, ha raggiunto l’apice del gradimento del pubblico con I Cesaroni e Tutti Pazzi per Amore. Ma se, nel primo caso, la nascita di un vero e proprio fenomeno di costume è legato essenzialmente all’appeal dei protagonisti della serie, che hanno senza dubbio fatto breccia su un pubblico decisamente giovane, in Tutti Pazzi per Amore gli elementi per un prodotto di qualità a 360 gradi ci sono tutti. A partire da una sceneggiatura brillante e divertente che ha dato vita ad una commedia sentimental-familiare capace di affrontare temi decisamente delicati o tematiche tutt’altro che inverosimili, senza prendersi troppo sul serio. Originale la struttura narrativa che ha permesso alla storia principale di intrecciarsi perfettamente con quelle secondarie soddisfacendo un pubblico trasversale, ben più ampio, anagraficamente parlando, di quello tipico della prima rete della tv di Stato.

A far da sfondo delle bellissime musiche che in ogni puntata, per alcuni momenti, hanno ceduto il posto a canzoni del repertorio italiano degli anni 70, 80 e 90, in sostituzione dei dialoghi dei protagonisti. Un elemento che ha fornito a Tutti Pazzi per Amore un tocco d’innovazione in un contesto nel quale i riferimenti alla cinematografia americana non mancavano di certo.

Non resta, dunque, che aspettare la primavera del 2010 quando la serie tornerà sui teleschermi di Raiuno. Noi ci lasciamo proprio con i titoli di coda tenendo ben presente l’assunto secondo il quale ogni successo non è del singolo ma del gruppo.