palomar



19
aprile

BARLUME: I ROMANZI DI MARCO MALVALDI ARRIVANO IN TV

Marco Malvaldi

Dai vertici delle classifiche dei libri più venduti alla prima serata di Rai1, seguendo le orme de Il Commissario Montalbano. Potrebbe essere questo il percorso di nonno Ampelio, dell’intellettuale Aldo, del pensionato di destra Rimediotti, e di Del Tacca del Comune (per distinguerlo da altri tre Del Tacca), i simpatici vecchietti pisani che, insieme al barista Massimo, animano i fortunati romanzi scritti da Marco Malvaldi e editi da Sellerio (la stessa casa editrice delle opere di Andrea Camilleri).

La Palomar di Carlo Degli Esposti, cui si deve la versione televisiva de Il Commissario Montalbano, ha, infatti, recentemente acquistato i diritti dei romanzi del BarLume (La briscola in cinque, Il gioco delle tre carte, Il re dei giochi, La carta più alta) e sta già lavorando alla stesura delle sceneggiature e alla scelta del cast. Ad interpretare uno dei quattro vecchietti arzilli e impiccioni, potrebbe esserci Carlo Monni, visto di recente in Manuale d’amore 3, mentre il protagonista, il barista Massimo, potrebbe avere il volto di Valerio Mastandrea.

Le opere di Malvaldi hanno conquistato negli anni milioni di lettori, pronti a questo punto a trasformarsi in altrettanti telespettatori, curiosi di vedere in carne e ossa i loro beniamini. Se nella saga di Camilleri troviamo la Sicilia di Vigata, in quella dello scrittore pisano, lo scenario altrettanto immaginario ma realissimo, è quello di Pineta, cittadina sul litorale toscano.




14
marzo

IL COMMISSARIO MONTALBANO: 4 NUOVI CASI PER LUCA ZINGARETTI DA QUESTA SERA SU RAI 1

Il Commissario Montalbano

Alle strategie lavorative e ai timori di legarsi troppo al personaggio, alla fine hanno prevalso nostalgia e voglia di divertirsi.  Dopo un vociferato abbandono, Luca Zingaretti è tornato sui suoi passi, vestendo nuovamente i panni de Il commissario Montalbano. Il personaggio nato dalla penna di Andrea Camilleri, dopo aver appassionato numerosi lettori ed essere riuscito nella storica impresa di conquistare pubblico e critica televisiva, è pronto a tornare con quattro nuovi episodi, in onda da questa sera alle 21.10 su Rai1.

La serie diretta come di consueto da Alberto Sironi vedrà ancora una volta protagonista il commissario più amato e popolare della tv, dalla personalità complessa e ricca di sfaccettature, in grado di accomunare in unica persona pregi e difetti tipici degli italiani. Nelle nuove avventure ambientate nell’assolata Vigatà, Salvo Montalbano, astuto e dotato di un vero e proprio fiuto nel ricomporre le tessere dei casi che di volta in volta è chiamato a risolvere, si ritroverà spesso a fare i conti con il “malessere” del tempo che passa. Un Montalbano un po’ diverso, cresciuto e più maturo, alle prese con gli effetti che l’età lascia e non solo sulla pelle.

A inaugurare il nuovo ciclo di quattro film sarà l’episodio intitolato Il campo del vasaio. Questa volta, il commissario Montalbano e la sua squadra dovranno fare i conti non solo con un omicidio dai risvolti misteriosi ma anche con la presenza di una donna conturbante, una presenza destinata a non rimanere nell’ombra; si tratta di Dolores Alfano, interpretata da Belen Rodriguez. Per la showgirl argentina protagonista involontaria di una movimentata conferenza stampa, messi da parte i ruoli da cinepanettone, si tratta della prima grande prova d’attrice.


25
marzo

RAI: TUTTI PAZZI PER LA FICTION. ECCO TUTTI I TITOLI IN CANTIERE NEL 2009

Fiction Rai 2009

La fiction è ed è stata, negli ultimi anni, la principale core-competence che ha consentito alla Rai, in particolare a Raiuno, di prevalere sulla concorrenza. Non stupisce, dunque, che per il 2009 si continui a puntare su di essa con ben 40 titoli in cantiere e investimenti, in crescita, pari a 292 milioni di euro. Ventisei le fiction destinate al prime time di Raiuno, contro le sei di Raidue e le quattro di Raitre.

Malgrado ciò, le fiction di mamma Rai presentano spesso endemici limiti: si va dal provincialismo delle miniserie, alla scelta di attori non adeguati, a sceneggiature spesso imbarazzanti, al target di pubblico sempre più agè, ma è soprattutto la mancanza di originalità la principale falla responsabile dell’omogeneità dell’offerta negli anni (vedi il proliferare di Papi e “uomini straordinari”). Senza contare che le tanto vituperate miniserie, insignite a emblema di qualità, anche se spesso la qualità è solo un miraggio, sono costosissime, non creano indotto e al secondo passaggio vanno quasi sempre male. Le fiction in cantiere per il 2009, che vi andremo, brevemente, di seguito a presentare, sembrano confermare queste teorie, se non aggravarle.

Cominciamo dalle fiction più attese, da pubblico e listino Sipra: la nuova stagione di Un medico in famiglia e i nuovi episodi de Il Commissario Montalbano. La prima, prodotta da Publispei, è la capostipite della lunga serialità per famiglie, la seconda è il fiore all’occhiello della Rai, capace di battere ogni record di ascolti. Come molte altre produzioni di successo di Viale Mazzini, è “prodotta da Mediaset” via Endemol, s’intende, proprietaria di Palomar. La fiction con Luca Zingaretti è anche la più costosa in proporzione al numero di episodi, l’investimento per quattro puntate è pari a 12,5  milioni di euro ossia più di 3 milioni e 100 di euro per episodio.





15
marzo

PANE E LIBERTA’, LA FAVOLA BELLA DI GIUSEPPE DI VITTORIO

Pane e Libertà

“Nessuno dovrà più morire per un pezzo di pane”: questo il giuramento solenne, la straziante dichiarazioni d’intenti che, ancora bambino, Giuseppe Di Vittorio pronuncia, fra le lacrime, di fronte a un piccolo compagno di lavoro morente. Una lezione, la sua, di struggente umanità e straordinaria intelligenza politica posta al centro di una fiction “Pane e libertà” che Raiuno trasmetterà domenica 15 e lunedì 16 marzo.

In una società, quella italiana dello scorso secolo, dominata da rapporti sociali arcaici e iniqui, dove la vita di un povero diavolo vale qualche sacco di fave, dove la soddisfazione dei bisogni primari, pane e libertà per l’appunto, diviene oggetto di una costante rincorsa, va in scena l’eterna lotta fra oppressi e oppressori, tra signori e “cafoni”. Alla frustrante rassegnazione dei braccianti meridionali, condannati, da secoli, a una vita di sudore, stenti e sofferenze, ben esemplificata da motti quali “mondo è e mondo sarà”, “solo Dio e il padrone ci danno da mangiare”, (espressioni di tragico disincanto che tanto c’hanno fatto pensare al verghiano “chista è la vita”), Di Vittorio tenta, caparbiamente, di opporsi, offrendo loro, finalmente, la speranza di un cambiamento.

Intrappolati in claustrofobici reticoli sociali di chiaro stampo feudale, i contadini pugliesi trovano, grazie al carismatico “sindacalista della moto rossa” , il coraggio di ribellarsi, di non togliersi più servilmente la coppola di fronte al padrone, di reclamare rispetto per la loro dignità di uomini e lavoratori. Per quanto, oggi, tali conquiste appaiano (o almeno lo si spera) patrimonio inalienabile e sicuro della nostra società, allora, non poteva dirsi certo lo stesso e l’importanza della lezione Di Vittorio alberga proprio nell’idea alta, nobile e decisamente anticonformista per il tempo che egli ha dei rapporti sociali e politici.