modifiche



2
maggio

Ascolti TV: da oggi scatta la nuova misurazione. Ecco cosa cambia

Ascolti TV

Ascolti TV

Significativa variazione in quel di Auditel. A partire dalla giornata di oggi scatta il cambio del perimetro della misurazione dell’ascolto televisivo, motivo per cui i dati di ascolto relativi al 1° maggio 2022 vengono rilasciati in ritardo (intorno alle 13) proprio per consentire i nuovi controlli. Ecco di cosa si tratta e cosa cambia.




21
agosto

CHI VUOL ESSERE MILIONARIO : LA NUOVA SCALATA VERSO IL MILIONE

Who Wants To Be a Millionaire @ Davide Maggio .itLo scorso 8 luglio, vi avevo anticipato in questo post che presto sarebbero arrivate delle modifiche allo storico quiz che in Italia è stato portato al successo da Gerry Scotti.

Chi Vuol Essere Milionario, dopo l’acquisto dei diritti (e dell’intero pacchetto di format di Celador International) da parte di 2waytraffic, si appresta ad “offrirsi” ai telespettatori in una nuova versione ristrutturata. Sia nella grafica che in alcune importanti caratteristiche del gioco.

Le modifiche apportate al format hanno fatto il proprio esordio lo scorso sabato durante la prima puntata della nuova edizione inglese.

Oltre alla grafica sicuramente più accattivante che potete iniziare ad apprezzare nell’immagine del logo rinnovato, la novità  più importante è rappresentata dalla riduzione delle domande.

La nuova scalata verso il milione sarà infatti composta da 12 domande anzichè 15.

Eccola qui confrontata con la vecchia, grazie alla quale con la dodicesima domanda si arrivava a sole 125.000 sterline anzichè al milione.

[Riporto la scalata inglese (che in valori è comunque identica a quella italiana) poichè l'ufficialità riguarda l'edizione inglese]

Chi Vuol Essere Milionario Nuova Scalata @ Davide Maggio .it

Altra succosa novità è rappresentata dalla sigla che si presenta in una versione remixata ma che mantiene il sound al quale siamo abituati. Eccola…

Per dare un’occhiata alle altre modifiche, ho preparato una galleria nella seconda parte del post.

Riusciranno queste modifiche ad esser pronte in Italia per il 24 settembre, data in cui Gerry Scotti tornerà al preserale di Canale5?


8
luglio

CHI VUOL ESSERE MILIONARIO, NEW VERSION

 Logo Chi Vuol Essere Milionario

Chi Vuol Essere Milionario è uno dei pochi, se non l’unico, format al mondo a non poter essere liberamente modificabile.

Capita con molta frequenza, infatti, che i format acquistati dalle varie emittenti/case di produzione vengano successivamente adattati cercando di incontrare il più possibile il favore del pubblico del paese in cui lo show andrà in onda.

Succede, per questo motivo, che molto frequentemente lo stesso format sia differente a seconda del paese in cui viene trasmesso.

Tutto questo con Chi Vuol Essere Milionario non può succedere.

La Celador, società che ha acquistato il format da Endemol e ne detiene i diritti, è l’unica a poter apportare delle modifiche al programma che dovranno essere obbligatoriamente applicate in tutto il mondo.

Ebbene. Dopo tanti anni, si dice che la casa di produzione inglese stia apportando delle modifiche al format per la prossima stagione televisiva.

Le modifiche riguarderebbero principalmente, se non esclusivamente, la veste grafica del programma.

Ce ne accorgeremo ben presto anche in Italia. Forse prima di quanto si possa pensare.

Per il momento, il ritorno del quiz show di Gerry Scotti sembrerebbe previsto per lunedi 7 gennaio.

Salvo complicazioni! 





25
giugno

1 CONTRO 100 : LE NOVITA’ IN ANTEPRIMA SU DM

1 Contro 100 @ Davide Maggio .it

Tra poche ore si registra una puntata tecnica in cui verranno testate le novità che riguarderanno un programma che questo blog ha preso particolarmente a cuore, 1 Contro 100.

Come annunciato qualche post fa, infatti, la scorsa settimana sono state interrotte le registrazioni per decidere alcune modifiche da apportare al quiz show in vista della concorrenza del nuovo preserale estivo di RaiUno (Reazione a Catena, che prenderà il via settimana prossima) e far conquistare al programma di Amadeus una fetta di share tale da garantire un sereno proseguimento sino alla naturale conclusione prevista per il prossimo dicembre.

Vediamo insieme (e come al solito in anteprima) i cambiamenti apportati al programma :

  1. il concorrente non potrà abbandonare il programma portando a casa il montepremi accumulato se non dopo aver abbattuto almeno la metà del muro;

  2. il ”prezzo” dei jolly non ammonterà più a 1000 Euro ma “costerà” il 20% del montepremi con la conseguenza di essere “acquistabile” anche con soli 50 Euro di vincita;

  3. sempre in relazione ai jolly, il 3° non consisterà più nel sapere quanti concorrenti del muro hanno risposto come il concorrente singolo ma vedrà l’eliminazione automatica di una risposta sbagliata.

  4. la quarta è, a mio parere, la modifica più importante. Assolutamente tecnica ma fondamentale. Come annunciato anche in questo caso da DM (nel post 1 Contro 100 : Gente che va e gente che viene) ci sarà una sostituzione. Parliamo della regia del programma che sarà affidata a Paolo Carcano che prende il posto di  Giuliano Forni.

Non è finita qui. Gli obiettivi di rete per il periodo estivo scenderanno dall’attuale 23% di share al 20,4%.

Le modifiche di cui abbiamo parlato saranno operative dalle prossime registrazioni del programma (attualmente previste per domani) e saranno riscontrabili in video dalla prossima settimana.

Ad Edmondo Conti e a tutto il Suo staff, il più grande In Bocca al Lupo!

AGGIORNAMENTO DEL 28 GIUGNO

Alcuni componenti del Muro che sta registrando questa settimana, mi segnalano che, purtroppo, le puntate registrate ieri con le modifiche che avevo annunciato in questo post sembra che non abbiano sortito l’effetto sperato.

Per questo motivo oggi si è fatto un passo indietro e si è tornati alla “vecchia versione”.

Le uniche modifiche mantenute riguarderebbero, oltre la regia, esclusivamente il 3° jolly.

Che le puntate di ieri si vadano a sommare alle ormai famose “puntate dell’infame” e saranno ”rimandate” a data da destinarsi?


29
settembre

LA SOAP OPERA DEI PALINSESTI IMPAZZITI

Non ho mai scritto un post che si limitasse a riportare pedissequamente gli scritti di qualche altro autore.

Avete presente, però, quando, leggendo un giornale, un blog o qualsiasi altra fonte di notizie condividi un articolo al punto tale da dire a Te stesso : “Ecco. Esattamente ciò che avrei scritto io“?

Aldo Grasso @ Davide Maggio .itUna sensazione grazie alla quale Ti sembra che ciò che stai leggendo sia la materializzazione dei Tuoi pensieri!

Bene! A me è capitato con l’articolo di Aldo Grasso (nella foto) che sto per riportarVi, pubblicato ieri sul Corriere della Sera.

Lungi da me il paragonare i semplici scritti di questo blog ad una penna elegante qual è quella del noto critico televisivo! Ci mancherebbe altro!

Parlo, fondamentalmente, dei contenuti, non della forma e non Vi nascondo che l’aver trovato, nell’articolo di Grasso, delle affinità di interpretazioni e di vedute con quanto ho scritto alcuni giorni fa e con ciò che penso su questa ”scostumata” questione, mi ha inorgoglito un po’! 

Oggetto di analisi è  l’ormai infinita “soap opera dei palinsesti impazziti”.

Buona Lettura 

Un sinistro scricchiolio sta allarmando i custodi del palazzo televisivo. Da dove proviene? Chi l’ha provocato? Lo scricchiolio è causato dalla follia dei palinsesti. Che ormai oscillano come trottole, mappe impazzite. Da tempo, sui giornali, l’inizio della prima serata di Canale 5 e Raiuno è segnalato alle 21. In realtà, non inizia mai prima delle 21.20.
Perché questo inganno? La seconda serata non esiste più, è slittata a mezzanotte. Gli show finiscono all’ una di notte, con buona pace di chi la mattina deve alzarsi. Un telefilm di successo come Dr. House viene brutalmente spostato causando la ribellione dei telespettatori; il programma di Bonolis va in prima serata, poi in seconda, poi viene collocato nella fascia preserale; Reality circus dal lunedì passa alla domenica, dalla domenica al mercoledì: una giostra. Le anomalie non finiscono qui, anzi paiono ben più profonde. Joe Petrosino vince ampiamente la serata di domenica 24 settembre con quasi sei milioni di spettatori, favorito dal clamoroso flop del reality di Canale 5 (3.104.000 spettatori, 16,38% di share, 5/6 punti sotto gli obiettivi della rete). Lunedì 25 Petrosino perde duecentomila spettatori e quasi il 5% di share, andando contro una logica sempre rispettata: ovvero che la seconda puntata di una fiction di successo va meglio della prima, per l’effetto valanga e per l’effetto persistenza, degli spettatori che hanno visto la prima. Ma qui entra in gioco la contro- programmazione de L’Onore e il rispetto, coi suoi 5.656.000 spettatori (22%), già accumulati nelle 4 puntate precedenti. Altri flop da palinsesto. Le quattro serate di Miss Italia, a dimostrazione di come ormai la manifestazione non sia più vissuta come evento. O l’inatteso insuccesso di Luca Barbareschi: Giorni da Leone 2, il seguito di una fiction in onda nel 2002. Allora fece il 20% di share, ma il seguito non funziona. La prima puntata (5 settembre) ha uno share di appena il 12,16 per cento, ridicolo per Raiuno. Tanto che si decide di sfilarla subito per sostituirla con una replica di Bartali.

Ma la situazione più clamorosa riguarda Paolo Bonolis. Fattore C, un format così collaudato e sperimentato da sembrare un plagio, floppa clamorosamente in prima serata: domenica 10 settembre supera il 23% di share ma la domenica successiva crolla al 17,61. Spostato nel preserale non fa di meglio, meno del 18% di share.

Programmi dislocati, orari oltraggiati, soppressioni improvvise, sforamenti abituali. Il palinsesto (dal greco palímpsèstos, «raschiato di nuovo», a significare l’originale programmazione trimestrale fatta di tanti fogli sovrapposti) è ormai inattendibile. Rispetto ai corrispettivi francesi (grille) e inglesi (schedule), il termine italiano sottolinea l’incessante lavoro di perfezionamento, ridefinizione, correzione cui è sottoposta la programmazione. Che può essere infatti continuamente rielaborata in rapporto agli obiettivi della rete (proprio come le antiche pergamene venivano continuamente corrette e riutilizzate). Ma la sensazione è che la nostra programmazione venga raschiata ogni giorno, senza sosta, da una mano insensata. Ciò che vediamo sul piccolo schermo corrisponde raramente a ciò che è riportato dalle guide ufficiali.

«Il palinsesto è matematica», sostiene Alba Parietti. Ha ragione. Ma il suo reality sa contare solo fino al 7 (di share). Gli esempi si sprecano, giusto per fornire una sismografia del terremoto in atto. Per Raiuno e Canale 5, come detto, il ritardo è cronico, e francamente anche un po’ ridicolo.

Non va molto meglio sulle altri reti, la litania dello sforamento si ripete. Il telefilm su Raidue e The Oc su Italia 1 iniziano con cinque minuti di ritardo, il film su Retequattro con quindici. Raitre è in orario, e anche La7 non sgarra. Però il programma di Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni sfora volentieri. Nel maggio scorso ha ceduto la linea a Gad Lerner solo alle 21.43. Che non l’ha mollata prima delle 24.00. Per la disperazione di Piero Chiambretti, previsto con Markette alle 23.30. Siccome non è un caso isolato, il conduttore ha pensato di ribattezzare il suo programma Uno mattina Markette.
L’altra sera ha bevuto il calice amaro anche Bruno Vespa battuto da Enrico Mentana che aveva in studio Luciano Moggi (Moggi è la variabile impazzita del palinsesto: una volta era chiamato per rispetto adesso per alzare l’audience). Ma Vespa è stato costretto dal film di Raiuno a partire molto tardi. Da cosa dipende questa debolezza intrinseca della tv generalista, questa assurda partita a scacchi che denota mancanza di rispetto nei confronti dello spettatore? Alcuni impazzimenti sono dovuti alle logiche perverse dei palinsesti.

Il ritardo della prima serata è stato «inventato» da Striscia la notizia per fare il pieno d’ascolto. Da questo «male» ne discende un altro ancora più grosso. Per non avere concorrenza in quell’ ora topica, Mediaset è stata costretta a riportare Bonolis all’ovile, a peso d’oro. Ma Bonolis è tornato con tutto il clan di Lucio Presta (Paola Perego, Amadeus, Panicucci) imponendo alcuni programmi rivelatisi poi dei fallimenti (Amadeus è già sparito dal video).

Visto che parliamo di clan, la disarticolazione dei palinsesti dipende anche dal fatto che in troppi ci mettono le mani. Ormai personaggi come Lucio Presta, Bibi Ballandi, Lele Mora, Beppe Caschetto contano più dei direttori di rete. Non a caso a dirigere Raiuno c’è Fabrizio Del Noce, un giornalista che non si era mai occupato di programmazione. A dirigere Canale 5 ci sarà Massimo Donelli (tanti auguri!), la cui unica esperienza tv consiste nell’ aver diretto Sorrisi e canzoni (dove spesso si è lamentato dell’infedeltà dei palinsesti!). Qualcuno imputa la follia della programmazione alla crisi imprevista dei reality (difficoltà che coinvolge persino un campione d’ascolti come L’isola dei famosi) o all’esplosione del satellite, di Sky (è il caso di Lost, laserie di culto, che in onda il lunedì regala share record a Fox). Qualcun altro, più addentro, la spiega con la difficoltà delle reti ammiraglie (specie Canale 5) a raggiungere gli obbiettivi promessi agli investitori pubblicitari; di qui gli spostamenti, le protezioni, i traslochi, le cancellazioni apparentemente inspiegabili. Tutto questo mina due meccanismi su cui si fonda, o si dovrebbe fondare, il patto comunicativo della tv: l’abitudine e la fedeltà. Il pubblico è consuetudinario e affezionato ai programmi preferiti. Perché svilire così il palinsesto? Gli orari dei treni non sono sufficienti per garantire a un Paese una rete efficiente di trasporti, ma senza orario i treni non si muovono, e se si muovono creano solo caos.