Mediaset



14
novembre

BOOM! TORNANO LE MATRICOLE E LE METEORE DI ITALIA UNO

MATRICOLE METEORE RITORNO ITALIA1 NUOVA EDIZIONE

Volti la cui incredibile popolarità si è consumata in un tempo brevissimo, indimenticati fenomeni di costume che hanno segnato la storia del piccolo schermo, provini di star oggi famosissime, catturate agli inizi della loro carriera.

Vi sembrano ingredienti per un programma familiare? Non vi siete sbagliati, in quel di Cologno ci si sta preparando proprio ad una nuova edizione di Matricole e Meteore, il programma che fa dell’amarcord il suo punto di forza, puntando sulla curiosità del pubblico, e sulla nostalgia per quei personaggi e quei programmi che non ci sono più ma che hanno segnato  le proprie epoche di appartenenza. In passato i format che oggi compongono quest’unico programma, avevano avuto vita propria; Matricole con i suoi provini di aspiranti (all’epoca) lavoratori dello spettacolo, e Meteore, il cui scopo era quello di ritrovare quelli che erano stati veri e propri fenomeni di costume degli anni ‘80 e ‘90 per scoprire la strada presa dopo l’inevitabile caduta nel dimenticatoio.

Dopo la messa in onda dello show condotto da Enrico Papi nel 2003, che univa i due programmi, Italia1 si era decisa a riproporre, lo scorso dicembre, M&M, versione rieditata di alcune puntate dell’ultima versione del programma. E la “contrazione” dei due  programmi sta per essere riproposta proprio sulla rete giovane del Biscione, con nuove meteore del vecchio firmamento dello spettacolo a cui dare la caccia e nuovi Vip da gustarsi in versione rigorosamente Nip. E’ per questo che Mediaset ha chiesto aiuto al suo pubblico, chiamato a contribuire ai filmati inediti della nuova stagione, con foto e video da mandare alla redazione dello show.




7
novembre

MURDOCH, AMMAR E BERLUSCONI: ARRIVEDERCI! LE FREQUENZE TELECOM NON SONO PIU’ IN VENDITA. MA IN FUTURO…

Telecom Italia

Non bastano i buoni risultati dei primi 9 mesi del 2009 a migliorare la situazione finanziaria di Telecom Italia Media. L’avventura televisiva di Telecom, annunciata come un evento colossale, si è rivelata un vero buco nell’acqua che ha portato l’azienda a dover fronteggiare un debito superiore ai 300 milioni di euro. Oltre ai prevedibili licenziamenti, non ultimi quelli di La7 e MTV, Ti Media ha tentato di risollevare le proprie casse vendendo la piattaforma pay agli svedesi di AirPlus TV.

Ma tutto ciò, comunque, non è stato sufficiente. E ad aguzzare la vista ai primi segnali di fumo è stato l’amico di tutti Tarek Ben Ammar: socio di Telecom Italia, coproprietario con Mediaset della tunisina Nessma TV, amico di Silvio Berlusconi e di Rupert Murdoch. Un personaggio chiave, quindi, che ha avuto l’arduo compito di spostare le pedine del digitale terrestre evitando di danneggiare i colleghi. Il risultato è un quadro piuttosto curioso e interessante: Telecom ha affittato la propria banda ad Ammar per Sportitalia e Sportitalia 2 e a Mediaset per Mediashopping, Ammar – invece – ha affittato l’intero multiplex di cui è proprietario (DFree) a Mediaset per i canali Mediaset Premium.

Un quadro temporaneo, sia chiaro, che andrà a modificarsi con gli switch-off regionali. Nel frattempo si è concretizzata l’ipotesi – per Telecom – di abbandonare totalmente il mercato televisivo e vendere a terzi le proprie frequenze, mantendendo in vita le sole La7 e MTV. Interessati all’acquisto figurano i soliti noti: Sky e Tarek Ben Ammar. Alla prima, monopolista sul satellite (e al lavoro sul canale Cielo, in partenza il 1 dicembre), non è permesso scendere direttamente sulla Terra fino al 2012. Ma il suo nome tra i “papabili acquirenti” ha impaurito i piani alti di Mediaset che, di tutto punto, hanno incarito l’onnipresente Tarek Ben Ammar ad avanzare una controproposta d’acquisto. “Solo rumors” hanno sentenziato i diretti interessati e la stessa Telecom Italia, per non far torto agli amici, ha puntato ad un’altra soluzione…


1
novembre

RETE4 SI RINNOVA: DA OGGI NUOVA GRAFICA E NUOVO FORMATO, DAL 2010 INTERAZIONE E NUOVI CONTENUTI

Rete4 Restyling - Nuova Grafica bumper e promo

Rete4 si rinnova. La rete “cenerentola” del Gruppo Mediaset cambia rotta e punta all’interazione col pubblico.

Da stamattina, 1° novembre, la veste grafica della rete è stata completamente rinnovata: i bumper, fino ad oggi dedicati alle opere d’arte, sono stati sostituiti da minimalisti fondi bianchi dove a campeggiare è il logo arancio della rete, che per l’occasione si veste di 3D: c’è il “4″ che scende e rimbalza sullo schermo, c’è quello effervescente (come nell’immagine di questo post), quello che si trasforma in sveglia ma anche un “logo” che rimbalza come un pallone tra i cori degli ultras.

Ma non solo grafica. Da oggi, come annunciato dal DirettoreGiuseppe Feyles, Rete4 cambia completamente formato: tutta o quasi la programmazione, spot inclusi, sarà in formato panoramico 16:9 sul digitale terrestre (insieme alle altre reti Mediaset, alla Rai e a La7),  mentre dall’inizio del nuovo anno si aprirà all’interazione con il telespettatore a partire dagli spot, che probabilmente ricorderanno i 6come6 della sorella Italia1. «Gli spot testimonieranno la familiarità della rete con il pubblico, il senso di vicinanza che vogliamo trasmettere, visto che Retequattro vuole accompagnare le persone in ogni momento della quotidianità», ricorda Feyles.





27
ottobre

IL TRIBUNALE DI MILANO RESPINGE IL RICORSO DI SKY PER I “MANCATI SPOT” SULLE RETI MEDIASET

IL TRIBUNALE DI MILANO RESPINGE IL RICORSO DI SKY SUI "MANCATI SPOT" DA PARTE DELLE RETI MEDIASET

Lo scorso settembre, com’è noto, Sky intraprese un’azione legale nei confronti di alcune società del gruppo Mediaset adducendo motivazioni interenti la (presunta) violazione delle regole Antitrust in base all’articolo 82 del Trattato Europeo, oltre che per concorrenza sleale.

L’accusa che Murdoch muoveva nei confronti del Biscione risiedeva nell’impossibilità per  Sky di acquistare pubblicità sulle principali emittenti commerciali italiane (Canale 5, Italia 1 e Rete 4), violando così le norme della concorrenza europea, così come le regole sulle comunicazioni in Italia.

E’ giunto ieri il verdetto da parte dello stesso tribunale: un provvedimento che - secondo una nota diramata dal Biscione - non modifica la condotta seguita sino a oggi dalle societa’ del gruppo”, e che non dà pertanto seguito alle accuse mosse da parte di Sky. In una nota del gruppo di Berlusconi  si legge che e’ stata “respinta la richiesta di ordinare a Mediaset di riprendere immediatamente la fornitura di spazi pubblicitari a Sky Italia”; è stata altresì respinta “la richiesta di vietare a Mediaset la trasmissione di messaggi promozionali di Mediaset Premium sulle proprie reti e quella di un pagamento di 100.000 euro per ogni giorno di ritardo dell’esecuzione. […] Il provvedimento del Tribunale dispone solo che Publitalia non opponga rifiuti pregiudiziali a campagne pubblicitarie di Sky Italia per avvantaggiare l’offerta Mediaset Premium“.

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26
ottobre

PIANI STRATEGICI 2010: LA RAI VUOLE RENDERE OBBLIGATORIO IL CANONE, MEDIASET PUNTA TUTTO SU WEB E PAY-TV

rai_mediaset

La crisi, i nuovi scenari tecnologici ed economici, gli avversari (su tutti, Sky) sempre più agguerriti, stanno spingendo il management di Rai e Mediaset verso forti cambiamenti e rivalutazioni delle strategie finora attuate. Le due aziende sono ovviamente strutturalmente diverse e, di conseguenza, diversi sono i problemi da affrontare e le soluzioni da trovare.

Per quanto riguarda gli alti vertici di viale Mazzini, la preoccupazione principale risiederebbe nel ”trovare un modo per far pagare il canone a tutti i cittadini“  (fonte: dagospia). In Rai sono oramai stufi degli atteggiamenti dei vari governi degli ultimi anni, che hanno lasciato l’azienda in balia della solita “evasione” da parte dei contribuenti. Se a questo poi si aggiunge il forte calo dei ricavi pubblicitari 2009, l’utilizzo delle “maniere forti” è d’obbligo.

Voci di corridoio dicono infatti che in Rai siano pronti a non firmare il contratto da “servizio pubblico” se il governo non troverà il modo di tutelare l’azienda, attraverso un metodo di riscossione più stringente ed efficace (si parla di collegare il pagamento del canone  alla bolletta della luce). E Mediaset?





21
ottobre

SKY E LA DIGITAL KEY DELLA DISCORDIA

SKY Digital Key

Abbiamo sbagliato questi mesi ad accorrere in massa, fiato in gola e bande nere agli occhi, all’acquisto di un decoder digitale terrestre. Rupert Murdoch, numero uno di NewsCorp, infatti, ha deciso di travestirsi da Babbo Natale e, per le strenne prossime venture, ha pensato ad un cadeau tanto piccolo quanto prezioso: la Digital Key, una sorta di pen drive definita anche dongle, che fungerà, appunto, da decoder in miniatura e renderà, dunque, il decoder d Sky “universale”.

Questa è solo l’ultima, sorprendente contromossa che Sky sembra essersi inventata nella guerra fredda e catodica ingaggiata contro i colossi Rai e Mediaset, mai vicini e fraterni quanto in questa vicenda. Ma, d’altronde, il “nemico del mio nemico è mio amico” e, pertanto, ecco spiegata la ragione del coalizzarsi di queste ultime due. La penultima mossa a noi nota era stata quella della creazione di una nuova piattaforma satellitare gratuita, TivùSat, in cui far migrare da parte di Rai-Set alcuni canali “scippati” alla temibile concorrente Sky, insieme ad altri 70 canali. Idea che, per ora, sembra non aver riscosso il successo sperato (leggi qui).

E in casa Rai stanno a guardare? Quasi. La questione della chiavetta della discordia è arrivata ieri all’attenzione di Sergio Zavoli, presidente della commissione di vigilanza vigila sulla Rai. Per discutere, in sostanza, della scorciatoia che Murdoch ha, così, imboccato, dopo che la Rai questa estate aveva deciso di uscire dalla piattaforma Sky e rendere, così, non accessibili i suoi canali agli abbonati della piattaforma. Scorciatoia che, di fatto, ha permesso a Sky di raggiungere il medesimo risultato, senza sborsare 55 milioni l’anno, ma, anzi, guadagnandoci pure con la vendita della suddetta chiavetta!

Roba, in sostanza, da far tremare i vetri di tutti i palazzi di Viale Mazzini. E, invece, sembra che foglia non si muova. Seppur si sia già in un autunno e seppur questo inverno si prospetti più gelido di quanto la Rai quest’estate poteva aspettarsi. Giancarlo Leone, vicedirettore generale della tv di Stato, salomonicamente afferma: “E’ vero, Sky ci offriva dei soldi. In cambio voleva i canali di RaiSat, ma anche tutti i nuovi canali digitali che avessimo creato: le clausole del contratto erano soffocanti. Noi abbiamo preferito creare un bouquet di canali in digitale terrestre, gratuiti, che ci portano già maggiori ascolti pari al 4,1%. Presto avremo importanti ricavi pubblicitari. La “chiavetta” Sky? Funziona sui decoder Hd, una minoranza“. Una minoranza. Sì, per ora.

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18
ottobre

MEDIASET WEB TV: DA DICEMBRE CANALI FREE E PAY DEL BISCIONE FORSE SULLA RETE

Mediaset Web Tv - da Dicembre

Se fino ad oggi tutti guardano alla Rai come esempio di integrazione tv-web nel futuro potrebbe non essere più così. Secondo alcune indiscrezioni pubblicate dal Sole24Ore, infatti, a dicembre Mediaset dovrebbe rendere disponibile la propria offerta televisiva anche su Internet.

La prima fase, come descritto in un documento inviato ad alcune aziende del settore web-tv, potrebbe prevedere il lancio di Mediaset Web Tv, questo il nome provvisorio assegnato al progetto, grazie alla quale l’utente potrà rivedere parzialmente o integralmente la programmazione dei canali del Biscione gratuitamente, anche se l’idea è quella di rendere disponibile la maggior parte dei contenuti esclusivamente agli utenti Mediaset Premium.

Un secondo passo avverrà indicativamente dal prossimo marzo con il lancio dei contenuti dell’offerta Premium sul web, cosa che, grazie alla caratteristiche della piattaforma, permetterebbe un maggiore sviluppo dell’offerta.


16
ottobre

NESSMA TV DAL MAGHREB IN ITALIA. A GENNAIO SU SATELLITE E FORSE SUL DTT

Nessma Tv a gennaio in Italia (Ruba Jebreal - Afef Jnifen)

Arriverà in Italia, a gennaio 2010, il progetto voluto da Mediaset e Tarak Ben Ammar insieme a Karoui&Karoui World che ha portato la tv italiana ed europea nell’area nord africana del Maghreb. Nessma Tv si è da subito occupata, come ha precisato Fedele Confalonieri più di un anno fa alla presentazione del canale, di ”esportare nel mondo arabo-mediterraneo il modello tunisino, fatto di tolleranza, libertà di parola e di espressione, di orgoglio delle proprie radici.”

Come spiegato da Ben Ammar in un suo intervento a un convegno sullo switch off italiano, il canale sarà in onda dal prossimo gennaio sul satellite Hotbird e probabilmente, visto che lo stesso è proprietario in Italia del multiplex Dfree, anche sul digitale terrestre. Come ha spiegato “Nessma parlerà agli immigrati che sono in Europa“ e contribuirà a ridurre il gap tra mondo arabo ed europeo perchè, ha aggiunto, “l’ignoranza si combatte attraverso la scuola e con la televisione“.

Con un palinsesto adattato al pubblico europeo, il canale porterà in video anche la ex giornalista di La7 Rula Jebreal e  la tunisina Afef Jnifen e nel futuro non è escluso un lancio anche in Spagna, Francia e Germania.