Marco Cocci



2
giugno

A TESTA ALTA: QUESTA SERA SU RAI 1 IL FILM TV DEDICATO AI MARTIRI DI FIESOLE

A testa alta - I martiri di Fiesole

Oggi, 2 giugno 2014, ricorre la festa della Repubblica Italiana e Rai 1 decide di celebrarla mandando in onda il film tv A testa alta – I martiri di Fiesole, una storia vera e pregna di coraggio ed altruismo, che ha per protagonisti i giovani ed eroici carabinieri in servizio in una piccola caserma di Fiesole nel pieno della seconda guerra mondiale.

A testa alta: il cast

La tragedia che li vide protagonisti rivive dunque sugli schermi nel bicentenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri e vede tra gli interpreti alcuni volti noti al pubblico del piccolo schermo: Giorgio Pasotti, Ettore Bassi, Nicole Grimaudo, Raffaella Rea, Johannes Brandrup (La ladra, Tutta la musica del cuore) e David Coco (Sposami, Baciamo le mani) accompagnano i tre protagonisti del sacrificio finale Giovanni Scifoni (visto da poco nel film tv La tempesta), Marco Cocci (Medicina Generale) e Alessandro Sperduti (Orgoglio, I liceali).

La regia del film tv targato Rai Fiction, che ha richiesto un attentissimo lavoro di ricostruzione scenografica e di reperimento di divise e in generali costumi dell’epoca, è affidata a Maurizio Zaccaro mentre la produzione è di Sergio Giussani per Ocean Productions. Una delle pagine più nere della storia italiana viene qui mitigata dal ricordo di quanto i tre giovanissimi Fulvio Sbaretti, Alberto La Rocca e Vittorio Marandola fecero per salvare la vita di dieci civili e che valse loro la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

A testa alta: la trama




1
ottobre

ROMA FICTION FEST 2011: LA CRITICA PREMIA ATELIER FONTANA E ROMANZO CRIMINALE 2, IL PUBBLICO INCORONA GARKO E L’ARCURI

Romanzo Criminale 2

E’ calato ufficialmente il sipario sulla quinta edizione del Roma Fiction Fest, l’evento che anche quest’anno ha visto protagonista indiscusso il mondo della fiction. Nonostante il notevole ridimensionamento del budget (si è passati da 6,5 a 3,5 milioni di euro), la kermesse ha offerto agli appassionati del settore, cinque giornate ricche di eventi, anteprime, incontri e retrospettive. Notevole l’affluenza degli addetti ai lavori e del pubblico, divisi tra l’Auditorium Parco della Musica, l’Auditorium di Via della Conciliazione e La Casa del Cinema.

Durante la cerimonia di chiusura, come di consueto, l’annuncio dei vincitori di questa edizione. Riccardo Milani, regista della miniserie Atelier Fontana – Le Sorelle della moda (Lux Vide per Rai Fiction), ha vinto il premio unico (trasversale alle tre categorie lunga serie, miniserie e tv movie), come migliore regista dell’anno. Ad assegnare il premio, una giuria di giornalisti e di esperti presieduta dall’attore Remo Girone.

Romanzo Criminale 2 – La Serie (Cattleya per Sky Cinema), ha portato a casa il premio RomaFictionFest come migliore lunga serie della stagione, e il premio ”Francesco Scardamaglia” per la migliore sceneggiatura, assegnato da una giuria di sceneggiatori indicati da Sact (Scrittori Associati di Cinema e Televisione Italiani) e dall’Associazione 100Autori. Il premio alla migliore miniserie è stato assegnato a Le cose che restano (Bibi Film per Rai Fiction). A Edda Ciano e il comunista (Casanova Multimedia per Rai Fiction) è andato invece il premio come miglior tv movie.


12
settembre

IL COMMISSARIO ZAGARIA: LINO BANFI SU CANALE 5 PER DIMENTICARE NONNO LIBERO

Il Commissario Zagaria

Un commissario vecchio stampo, bonario ma non troppo, che alle innovazioni scientifiche preferisce l’intuito è il personaggio con il quale Lino Banfi si mette alle spalle - pare definitivamente - la fortunata parentesi di ‘nonno Libero’. Una missione non facile ma che non spaventa l’attore pugliese e soprattutto Mediaset che crede ne Il Commissario Zagaria al punto da ordinarne sei nuovi episodi prima della messa in onda prevista per stasera e domani in prima serata. D’altronde con la fiction ‘made in Salento’ Canale 5 potrà strizzare l’occhio ad un pubblico più adulto, meno sensibile al fascino delle altre piattaforme, e indebolire altresì la concorrenza (cosa accadrebbe se Banfi tornasse a Un Medico in Famiglia?).

Un duplice obiettivo che sembra a portata di mano: la presenza di Banfi, con un personaggio sulla scia di quelli interpretati nel passato cinematografico, e una controprogrammazione debole (l’esordio su Rai1 de Il segreto dell’acqua con Riccardo Scamarcio non è andato oltre il 14% di share) potrebbero essere i fattori decisivi per il successo della fiction. Il Commissario Zagaria, prodotto da RTI e realizzato da Alba Film 3000 (casa di produzione targata Banfi), è una fiction a metà tra la commedia e il poliziesco che verte sul ‘burrascoso’ rapporto tra Zagaria, vecchio commissario grassotto ma simpètico, e il giovane vicequestore Stefano Amato (Marco Cocci), chiamato dal Questore (Luigi Petrucci) per mettere in piedi una sezione scientifica nel Salento.

Anche se non lo ammetteranno mai, i due si scopriranno complementari proprio come il sostituto procuratore Emma Sardella (Rosanna Banfi) e l’agente Anna Lepore (Isabelle Adriani) non mancheranno di evidenziare. Per Stefano ci sarà da affrontare anche una tormentata attrazione per Nicoletta (Ana Caterina Morariu), figlia di Antonio Matera, un notabile ben visto a Lecce e dintorni che dietro ad una facciata da filantropo ben pensante nasconde attività malavitose. Una doppia vita che rende Matera il vero e proprio antagonista di Zagaria, al cui infallibile intuito non potevano sfuggire i suoi affari illeciti.

Dopo il salto la sinossi del primo episodio:





26
novembre

DUE MAMME DI TROPPO: SU CANALE5 ARRIVA LA SERIE DELLE SUOCERE CON LUNETTA SAVINO E ANGELA FINOCCHIARO

Angela Finocchiaro e Lunetta Savino

Nel film tv avevamo conosciuto Gabriella Pelliconi detta “Lellè” (Lunetta Savino), vedova meridionale di umili origini, esperta massaggiatrice della “Torino bene” e Gabriella Terrani du Bessè (Angela Finocchiaro), “Gabry” per gli amici, elegante e aristocratica piemontese. Due donne molto diverse le cui strade si incroceranno grazie ai loro figli, che finiranno per amarsi. Una trama piuttosto semplice ma che ha riscontrato, l’8 gennaio 2009, un buon successo di pubblico, pari a 5.524.000 spettatori con il 22.41% di share.

Visto il successo del film tv, Fiction Mediaset ha deciso di investire sulla commedia divertente Due mamme di troppo e ha prodotto sei puntate, al via questa sera in prima serata su Canale5. Ad affiancare le suocere, Sabrina Impacciatore e Giorgio Pasotti, volti ormai affermati del cinema italiano. Con i figli sposati e una nuova attività da seguire, non mancheranno nuovi sketch divertenti che mettono in luce la vivacità della famiglia italiana.

Nel variegato cast anche Marco Cocci (appena visto su Raiuno nella miniserie Mia madre al fianco di Bianca Guaccero) Rudiger Vogler, Angela Goodwin, Maria Amelia Monti, Nino Castelnuovo, Pierfrancesco Loche e Francesco Pannofino. La serie con la coppia Finocchiaro-Savino si inserisce in una stagione della fiction Mediaset, che il presidente Scheri definisce positiva, nonostante il flop de Le due facce dell’amore e gli scarsi risultati  di Distretto di Polizia e de I Cesaroni che hanno perso – non poco – l’appeal delle prime stagioni.


14
novembre

MIA MADRE: BIANCA GUACCERO NEI PANNI DI UNA DONNA CORAGGIOSA NEI TEMPI DURI DELL’EMIGRAZIONE. STASERA E MARTEDI SU RAI1

Mia Madre

“Un film girato in Italia con attori italiani, come si faceva una volta” con queste parole, l’attore e regista Ricky Tognazzi ha presentato Mia Madre, miniserie in due puntate in onda stasera alle 21.30 e martedì alle 21.10 su Rai1. Il film tv racconta la storia di una famiglia italiana che negli anni ‘50 lascia, per esigenze economiche, la terra natale, la Puglia, per tentar fortuna al Nord. Le vicissitudini e le problematiche affrontate da questo nucleo, formato da Nunzia (Bianca Guaccero) Uccio (Marco Cocci) e dai loro tre figli, mostrano uno spaccato dell’Italia negli anni dell’emigrazione.

E’ il 1958 e Nunzia, una ragazza avvenente ed intelligente, è innamorata di Uccio, umile bracciante. Nonostante le chiacchiere del paese i due si sposano e mettono al mondo tre figli: Lucia, Giacomo e Giuseppe. Uccio a Cisternino non può continuare a lavorare la terra a causa della tosse asmatica che lo sfinisce. Così, seguendo l’esempio di alcuni compaesani, decide di trasferirsi con tutta la famiglia a Torino, dove trova lavoro in una fabbrica. Ma il destino ha in serbo un duro colpo: Uccio per salvare un giovane collega rimane vittima di una pressa difettosa. L’azienda, per evitare denunce, passa a Nunzia il posto di lavoro che era del marito e ne promette uno al figlio non appena questi compirà 18 anni.

Passano gli anni, è il 1980, e  Nunzia e la sua famiglia ora devono affrontare i problemi di una nuova Italia: droga, violenza e pregiudizi. Giacomo compie 18 anni ed entra in fabbrica come ragioniere. Lucia studia giurisprudenza ma sogna il mondo della moda, ambizione che le procurerà tante delusioni. Giuseppe invece ha il carattere della madre ed una spiccata dote per la scrittura ma cattive compagnie lo portano sulla strada sbagliata.