Sky Italia e Lux Vide annunciano una nuova serie dal titolo Diavoli, le cui riprese inizieranno a fine settembre con il primo ciak battuto a Londra. La serie in dieci episodi, basata sull’omonimo libro di Guido Maria Brera, marito di Caterina Balivo, è una storia di finanza, potere e disinganni.
Lux Vide
Fiction, estate di polemiche: «Che Dio Ci Aiuti» lascia il set di Fabriano, «I Medici» respinti dal duomo di Pienza
Le polemiche e gli imprevisti non erano nella sceneggiatura, questo è certo. Ma sono comunque andati in scena. Ironia della sorte, in queste settimane a diventare oggetto di contese sono state due fiction targate Lux Vide in lavorazione per la prossima stagione: Che Dio Ci Aiuti 5 e I Medici 2. La produzione con Elena Sofia Ricci ha abbandonato, non senza clamore, lo storico set di Fabriano, mentre quella dedicata alla dinastia fiorentina si è vista negare l’utilizzo del duomo di Pienza per le riprese.
MIA 2017: l’Italia della fiction si presenta all’estero puntando (ancora) sulla mafia
Gira che ti rigira, siamo sempre là. Innovazione, novità, nuovi linguaggi, bla bla, ma alla fine l’Italia si presenta all’estero puntando soprattutto su titoli di mafia e dintorni. Le immagini mostrate, sotto forma di trailer o video pitch, agli Italian TV Upfronts del Mia 2017 dalle diverse case di produzione nostrane riguardano, tra le altre, serie come Suburra, Gomorra 3, Zero Zero Zero, I Mille Giorni di Mafia Capitale, Il Cacciatore, Ultimo 5, Solo 2. E’ lo stesso Luca Bernabei, amministratore delegato di Lux Vide, ad ironizzare sul curioso, ma prevedibile, scenario presentando I Medici 2 come la serie in cui si narra della mafia ai tempi del Rinascimento, cosa che naturalmente non è (qui il cast rivoluzionato).
L’Isola di Pietro, Scheri: «Stiamo già pensando ad una seconda stagione» – Trama
Segreti inconfessabili e colpi di scena. Sorrisi e lacrime. La trama de L’Isola di Pietro appare come coinvolgente ed intensa: abbiamo visionato un’anteprima della nuova fiction di Canale5 e possiamo garantirvi che il mix di emozioni non manca. Quella di aggiungere pathos alle vicende di questa serie tv, del resto, sembra sia stata una scelta precisa del regista Umberto Carteni, che ha provato a dare alle scene un taglio cinematografico. Se ne accorgerà il pubblico che, dal 24 settembre e per sei puntate, potrà seguire la storia interpretata – tra gli altri – da Gianni Morandi (qui la nostra video intervista), protagonista delle vicende ambientate nel borgo sardo di Carloforte.
RAI FICTION: LE CASE DI PRODUZIONE CHE HANNO RICEVUTO PIU’ SOLDI. SVETTA LUX VIDE
La fiction resta il fiore all’occhiello della Rai, il genere principe con il quale l’azienda pubblica si garantisce ascolti molto alti ed una grande affezione da parte del pubblico. Ma quali sono le case di produzione nelle quali Rai Fiction ha investito di più nel 2015 e quali hanno maggiormente soddisfatto le aspettative auditel?
I MEDICI: DUSTIN HOFFMAN, RICHARD MADDEN E SARAH FELBERBAUM NELLA FICTION DI RAI 1 SUL RINASCIMENTO ITALIANO
Una delle caratteristiche che rende superbo il panorama seriale americano è il fatto di riuscire ad annoverare senza problemi in serie e miniserie televisive molte star cinematografiche, in un mercato senza barriere né confini dove ciò che conta è la storia piuttosto che il mezzo usato per diffonderla. E l’Italia qualcosina sta imparando, se per una nuova serie di Rai 1 è stato scritturato nientepopodimenoche Dustin Hoffman.
MATILDE BERNABEI: “DON MATTEO VA BENE IN SCANDINAVIA, POLONIA E RUSSIA”. IL MERCATO INGLESE E’ IL PIU’ OSTICO.
Chi ha detto che le fiction italiane non riscuotono successo all’estero? Certo il mercato non è neppure lontanamente paragonabile a quello americano, ma qualcosa si sta muovendo, non solo nei mercati di paesi culturalmente simili al nostro, ma anche in realtà sociali e culturali decisamente differenti. A confermarlo, in un’intervista rilasciata a Italia Oggi, è Matilde Bernabei della Lux Vide, casa di produzione di serie di successo come Don Matteo e Che Dio ci Aiuti, che riesce a esportare oltreconfine buona parte delle sue fiction. La serie di maggiore successo all’estero non poteva che essere Don Matteo, uno dei prodotti seriali italiani più esportati, insieme a Il Commissario Montalbano (prodotto dalla Palomar).
“E’ tutto girato in italiano, il che significa che quando un prodotto è veramente buono, si riesce anche a bypassare il problema del doppiaggio. Va molto bene pure in Scandinavia, e soprattutto in Polonia e Russia, dove hanno addirittura comprato il format. Dopo il boom di Don Matteo con Terence Hill, quindi, gireranno un Don Matteo con attori locali. C’è una trattativa per vendere il format pure in America latina, in cui Don Matteo è andato in onda sulla Hbo. Al momento è in onda sulla tv pubblica spagnola. E in passato, pur trattandosi di un prete cattolico, siamo riusciti a vendere alcune puntate anche alle linee aeree del Qatar”.
Tra i prodotti già venduti all’estero anche Romeo e Giulietta, la miniserie con Alessandra Mastronardi e Martin Rivas, che andrà in onda su Canale 5 in primavera, ed è stata coprodotta con la spagnola TeleCinco (dove ha ottenuto ascolti bassi) e la tedesca Beta Film. La Bernabei sostiene però che per esportare non sia conveniente realizzare troppe coproduzioni. Il co-produttore tiene, infatti, per sé i diritti di distribuzione sul suo paese e magari su altre nazioni. E’ stato ad esempio il caso della miniserie Guerra e Pace, coprodotta con ben sette paesi.
“In pratica non restavano quasi più nazioni dove andare a distribuirlo, ci si era spartiti il mondo ex ante.”