Lorella Cuccarini
[Intervista del 4 novembre 2012] A partire da oggi la attende una nuova sfida. La sua Domenica In – Così è la Vita tornerà a fronteggiare Barbara D’Urso, neo conduttrice di Domenica Live. Ma Lorella Cuccarini non si cura dell’avversaria e si dice dispiaciuta per il cambio di conduzione che ha portato all’addio di Alessio Vinci e Sabrina Scampini. A DM la conduttrice ripercorre la sua carriera e ne approfitta per una una confessione sul fronte privato: a 47 anni, e con ben quattro figli all’attivo, non le dispiacerebbe diventare nuovamente mamma. “Ma solo se a volerlo sarà la natura”, precisa…
Lorella sei alla guida per il terzo anno consecutivo di Domenica In e la concorrenza si fa sempre più agguerrita. Dopo il ritorno di Simona Ventura, è arrivato anche quello di Barbara D’Urso…
Innanzitutto ci tengo a dire che non mi fa mai piacere quando si chiude un programma, o c’è un cambio di conduzione; quando si sbaglia la colpa non è solo del conduttore e allo stesso modo, quando un programma va bene, il merito è di tutto un gruppo che funziona. Mi dispiace, dunque, per Alessio Vinci e Sabrina Scampini che hanno lasciato Domenica Live. La competizione, poi, è sempre sana e sono più felice di andare in onda in una domenica viva, accesa da tante proposte.
Sei una dei pochi personaggi del mondo dello spettacolo a saper cantare, ballare e condurre. Il tuo programma, però, richiede in qualche modo anche un approccio giornalistico…
Purtroppo noi siamo abituati a dei personaggi che hanno dei range d’espressione limitati. Quando, ad esempio, sono andata a Sanremo, ho fatto scandalo perché era inammissibile che una conduttrice televisiva si presentasse come cantante. Inoltre non sono d’accordo sul fatto che il programma debba avere un approccio giornalistico, anzi una delle ragioni per le quali la nostra domenica funziona è perché utilizziamo un approccio umano.
A volte quando si trattano determinati argomenti è facile esser tacciati di morbosità.
Trattiamo tanti argomenti ma mai con morbosità, prestiamo sempre tanta attenzione. Poi ciò non significa che non si veda morbosità in tv. Di cronaca nera non ne parliamo per principio anche se nell’ambito di tematiche più generali, come la violenza sulle donne, è impossibile non far riferimento ai casi di cronaca.
Una domenica all’insegna del varietà sarebbe anacronistica?