Morgana Giovannetti
C’è chi lo ama e chi lo odia. Ciò che è certo è che il Pulcino Pio, protagonista dell’omonima canzoncina, è diventato in assoluto il tormentone dell’estate 2012. Un successo destinato, tra compilation e nuove filastrocche, a tenerci compagnia anche nei prossimi mesi. A svelarlo a DM è l’ex bimba prodigio del Bagaglino Morgana Giovannetti, cantante della trascinante filastrocca. L’intervista è anche l’occasione per conoscere meglio la giovane attrice e speaker radiofonica che, dopo aver calcato il palco del Salone Margherita, in questi anni ha proseguito la sua carriera nel mondo dello spettacolo, alternando spettacoli teatrali da lei scritti e diretti a numerose esperienze lavorative al fianco del suo pigmalione Pier Francesco Pingitore.
Morgana, il Pulcino Pio è diventato il tormentone indiscusso dell’estate. Vi aspettavate un così grande successo?
No, non ci aspettavamo neppure lontanamente un successo di questa portata. Da due anni ho la fortuna di lavorare insieme ad altri ragazzi a Radio Globo, dove oltre a condurre tutte le mattine il The Morning Show, ci divertiamo a scrivere delle canzoncine ironiche e allegre. Abbiamo iniziato lo scorso anno con Ostia Beach, e proseguito poi questa estate, sempre rimanendo in tema di vacanze, con Resto a Roma, il cui video vede addirittura la partecipazione di Carlo Verdone.
E il Pulcino Pio com’è nato?
Il Pulcino Pio è nato lo scorso mese di maggio come semplice canzone per bambini per poi esplodere all’improvviso questa estate. Noi onestamente non pensavamo potesse conquistare anche il pubblico più adulto. Invece tutti si muovono, ballano, imitano gli animali. Del resto è anche vero che quando un bambino impazzisce per qualcosa, il genitore viene in qualche modo contagiato.
Una canzoncina nata per i bambini ma con un finale piuttosto spiazzante.
In realtà la canzone del Pulcino Pio si ispira ad una filastrocca brasiliana. Gli editori di Radio Globo sono originari del Brasile, e sin da piccoli conoscevano questa canzoncina. Noi l’abbiamo riadattata. Dovevamo però trovare un finale e, non sapendo che fare, abbiamo deciso in maniera un po’ cinica di farlo fuori.