E torniamo a parlare ancora di La7. Il terzo polo generalista, nelle intenzioni ma non negli ascolti, è di nuovo al centro dell’attenzione dopo i (mega) costi dei programmi in onda. Come già sottolineato, gli interessati all’acquisto della divisione media di Telecom Italia dovranno fare i conti non solo con un palinsesto che ad oggi fa un po’ acqua, ma anche con i debiti che affliggono la società.
Gli interessati hanno avuto finalmente accesso ad (alcuni) dati della società, cosicché possano farsi un’idea più precisa sullo stato di salute di Telecom Italia Media e dei canali del gruppo, per decidere se procedere o meno con una proposta di acquisto vincolante. Stando a quanto rivelato da Milano Finanza, dopo un primo giro di consultazioni, pare potrebbe profilarsi una gara a due tra, ironia della sorte, società che con il mondo televisivo hanno poco a che fare.
In pole position c’è il fondo Clessidra (affiancato da Bain&Co, Kpmg e Chiomenti) che ha offerto la bellezza di 330 milioni di euro per i multiplex e tutte le reti del gruppo, una proposta definita più che convincente – anche se minore rispetto alle valutazioni di Telecom (che ha assegnato all’intero pacchetto un valore pari a 400 milioni di euro). Altrettanto convincente quella di H3G Hutchison Whampoa meglio nota come 3 Italia, che ha messo sul piatto 300 milioni di euro e ha chiesto inoltre una proroga per la presentazione delle offerte vincolanti, ad oggi fissata al 19 novembre (mentre il 5 iniziano gli incontri con TiMedia).