Giuliano Ferrara



19
marzo

SGARBI PREPARA LA ‘CONQUISTA’ DEL PRIME TIME: INVIDIO FERRARA MA IN TV MI ISPIRERO’ A ROBERTO SAVIANO

Vittorio Sgarbi

Piaccia o no, lo ‘tsunami’ col ciuffo sta arrivando: manca poco più di un mese al ritorno in tv di Vittorio Sgarbi. Intanto lui mette a punto, analizza, fa polemica, scalpita come un purosangue in attesa di galoppare nelle vaste praterie del prime time. Dal prossimo 27 aprile il critico d’arte più “indomabile” d’Italia presenterà su Rai1 un nuovo programma in cui si parlerà “di arte, religione, cultura, valori e dee…“. Forse lo show si intitolerà “Al di qua del bene e del male” (o qualcosa di simile) e certamente farà discutere. Tra genio e sregolatezza, il sindaco di Salemi ha raccontato della sua futura trasmissione anche ieri sera, nel corso di un’intervista a tutto campo rilasciata alle Invasioni Barbariche di Daria Bignardi.

Parlerò di tante cose, di principi alti. La prima puntata sarà su Dio” ha anticipato Sgarbi, rivelando anche un retroscena sul suo ritorno nella tv pubblica. Il critico d’arte ha infatti spiegato di essere stato tra coloro che, qualche tempo fa, suggerirono al DG Rai Mauro Masi di affidare uno spazio a Giuliano Ferrara. Da quella iniziale ispirazione, le trattative e i progetti dei piani alti di Viale Mazzini presero forma (“però Masi ha scelto in piena autonomia“) e infine all’Elefantino è stata offerta una trasmissione che forse sarebbe stata adatta anche alle corde del ‘retore Vittorio‘. Sgarbi, infatti, ha ammesso che avrebbe indossato con piacere i panni del pungente commentatore serale, in stile Qui Radio Londra. “Vado, colpisco e torno: sarebbe stato sublime, adatto a me” ha spiegato alla Bignardi, dichiarando un pizzico di invidia nei confronti del direttore del Foglio.

Tornando a parlare del suo programma, il sindaco di Salemi ha poi confermato di volersi ispirare alla formula rivoluzionaria di Vieni via con me, meritevole di aver fatto affezionare il pubblico anche ai tempi non-televisivi del monologo. “Per questo ho ammirato Saviano” ha detto Sgarbi,  riferendosi anche all’importante ruolo di presentatore svolto da Fabio Fazio. E a proposito dell’efficacia di una conduzione a due, secondo indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, i capistruttura Rai ora vorrebbero affiancare al critico d’arte una spalla che lo aiuti a gestire adeguatamente la scaletta e gli snodi del suo nuovo programma. Il Giornale ha fatto i nomi di Lamberto Sposini e Massimo Giletti, ma pare che Vittorio ghe pensi mi Sgarbi non ne voglia sapere: la sua prima serata dovrà infatti sparigliare le consuete liturgie della tv generalista, almeno nelle intenzioni.




15
marzo

QUI RADIO LONDRA DIFENDE RUBY: E’ COME LA MADDALENA. FERRARA CONTRO GLI ITALIANI DAL CUORE DI PIETRA

Giuliano Ferrara

Giuliano Ferrara è diventato “furibondo, veramente furibondo“. Gli è bastato vedere un video, quello delle aggressioni verbali alla marocchina Ruby Rubacuori, per passare dalle riflessioni sull’energia nucleare ad un’indignazione atomica degna di denuncia. Questa sera il conduttore di Qui Radio Londra ha così deciso di dedicare il suo approfondimento serale alla difesa di Karima El Mahroug, la diciottenne protagonista dello scandalo dei “bunga bunga” del premier Berlusconi.  ”Nel mio paese c’è chi ha scambiato il proprio cuore di carne con un cuore di pietra. Che orrore!” ha denunciato l’Elefantino mostrando il linciaggio che gli abitanti di Maglie, nel Salento, hanno riservato alla donna.

A suscitare il rimprovero di Ferrara è stato dunque l’atteggiamento inquisitorio che l’opinione pubblica in generale ha riservato ad una ragazza che ha avuto “un’infanzia complicata, dalla quale si è emancipata attraverso il proprio corpo“. All’interno di una società che trasforma in legge certi disvalori, Ruby ha fatto come tante altre ragazze sue coetanee. Le circostanze e le conoscenze l’hanno poi portata a frequentare “un giro di ragazze con le quali Berlusconi, nella sua vita privata, ama intrattenersi“. Una storia più grande di lei, un destino particolare che - afferma Ferrara – va valutato “con amore, carità, misericordia, con senso comune“. “La persona umana va rispettata” ricorda il giornalista.

Certo, in alcuni casi il giudizio severo di molti italiani sembra più che giustificato: c’è chi vive la crisi economica, la precarietà lavorativa, chi di fronte ad un certo “giro di soldi” si indigna… “Li capisco” dice Ferrara, “ma mai il rancore, mai il disprezzo, mai trasformarsi in cuori di pietra“. E rispetto alle violente contestazioni contro Ruby: “Queste cose succedono nel paese dei talebani, succedevano nel Seicento contro le adultere. Io non ce l’ho con loro, con questi sciagurati e disgraziati che a Maglie hanno inveito contro questa ragazza. Ce l’ho con chi li eccita“.


15
marzo

QUI RADIO LONDRA, GIULIANO FERRARA SPIAZZA TUTTI E FA IL FILOSOSO. ESORDIO SULL’ENERGIA NUCLEARE

Giuliano Ferrara, Qui Radio Londra

Un bello scherzo da prete, anzi da ateo devoto. In fondo tutti si aspettavano che cominciasse col botto, magari sparando a zero contro i magistrati politicizzati o sfoderando la sua tagliente spada dialettica in difesa di Silvio Berlusconi. Invece no. Ieri sera Giuliano Ferrara ha spiazzato tutti, detrattori in primis, e ha riservato un esordio senza polemiche alla sua nuova trasmissione Qui Radio Londra. L’Elefantino, in diretta su Rai1 dopo il notiziario delle 20, ha inaugurato il suo ritorno in tv preferendo la riflessione colta ed equilibrata all’impetuosa invettiva. Un colpo di scena degno di un comunicatore ‘di peso’ quale è. Il giornalista, in particolare, ha commentato il dramma del sisma in Giappone, soffermandosi sulla questione dei pericoli legati all’energia nucleare.

Buonasera, io ho paura. Mi vergongno un pò di dirlo. Non dovrei dirlo, ma ho paura. Tutti hanno paura. Ma non tutti hanno paura nello stesso modo“. Giuliano Ferrara ha aperto così la prima puntata del suo spazio d’approfondimento quotidiano, seduto dietro a una scrivania girevole che ricorda quella che lui stesso utilizzò negli anni ‘90 in un programma sulle reti Fininvest. Un inizio in medias res, privo di convenevoli e diretto al tema della serata. Il giornalista ha poi mostrato un filmato della tv giapponese, soffermandosi sul timbro di voce pacato e ”musicale” con cui l’anchorwoman nipponica commentava la tragedia dello tsunami. “Gli orientali hanno paura in modo più calmo, riflessivo (…) riescono a trovare quella calma, quella pace della ragione e del cuore che è così difficile trovare da noi” ha detto.

L’Elefantino si fa filosofo e spiega che i giapponesi, nonostante vivano in una società civilizzata, “riescono a riafferrare da qualche parte un senso della realtà così diverso dal nostro“. Sono messi in ginocchio da un’apocalisse, ma dimostrano comunque estrema dignità umana e compostezza.  ”Anche noi dovremo avere la stessa calma per il futuro nostro, dei nostri figli e dei nostri nipoti, quando discuteremo del nucleare” sostiene Ferrara, riportando così l’attenzione su un tema caldo di dibattito. Una riflessione di buon senso, col richiamo a giudicare l’eventuale produzione di energia atomica in Italia non sulla scia emotiva di eventi catastrofici come quello che ha colpito il Giappone ma piuttosto concentrando l’attenzione sulla risolvibilità dei problemi intorno al nucleare, sorti con il terremoto degli ultimi giorni. Perchè se anche in situazioni estreme come questa si dovesse far fronte alle emergenze, non ci sarebbe davvero di che preoccuparsi. In caso  contrario, invece, una riflessione in più sarebbe opportuna.





14
marzo

QUI RADIO LONDRA, STASERA GIULIANO FERRARA TORNA IN TV: NON RISPARMIERO’ NESSUNO

Giuliano Ferrara

Il caso Ruby, la riforma della giustizia, la crisi economica, le battaglie culturali, le provocazioni dialettiche… Basta il passo greve di un Elefantino a far tremare tutto, a far crollare d’un colpo il castello del pensiero unico. Stasera Giuliano Ferrara torna in tv, con una striscia quotidiana di commento giornalistico che andrà in onda dopo l’edizione delle 20 del Tg1. Lo stesso spazio che per anni fu di Enzo Biagi, con il suo Fatto. Il programma si intitolerà Qui Radio Londra e durerà solo cinque minuti, giusto il tempo di mettere mano al grilletto e sparare al pubblico una lettura personale delle più scottanti vicende d’attualità. Una al giorno, tanto per gradire.

Ieri sera il giornalista è stato ospite al Tg1 delle 20 per lanciare la sua nuova trasmissione e ammettere, in modo provocatorio, la sua discussa e presunta partigianeria. ”Tutti fanno i guasconi, tutti dicono che sono liberi. Io non faccio guasconate. Io sono un normale giornalista, sono un cittadino di questo Paese. Ho un temperamento e una certa libertà di tono. Sono schierato, direi che sono schierato. Santoro no, Lerner no, la Dandini no, Floris no: gli altri conduttori televisivi sono indipendenti e parlano a nome di tutti. Io invece sono un po’ schierato, lo confesso” ha detto il giornalista. Una punzecchiatura arguta rispetto alle critiche sollevate nei giorni scorsi nei suoi confronti.

Ferrara, infatti, era stato accusato di volersi servire dello spazio televisivo per sostenere la causa del premier Silvio Berlusconi, del quale è spin doctor. Voci critiche si erano levate anche rispetto al suo contratto con la tv pubblica, fissato per la durata di due anni a 15 mila euro a settimana (3mila a puntata, quindi). L’Elefantino, in ogni caso, sembra non curarsi troppo dei detrattori e promette che da Radio Londra non risparmierà nessuno, se non il Santo Padre.


4
marzo

MAURO MASI RICEVUTO A PALAZZO CHIGI. PARTONO I RUMORS SUL DG: AVRA’ PRESTO UN NUOVO INCARICO?

Gianni Letta, Mauro Masi

Che ci faceva Mauro Masi nella stanza dei bottoni? Ieri il Direttore Generale della Rai è stato avvistato dalle parti di Palazzo Chigi, dove si è recato per ottenere ricevimento. Una visita probabilmente fissata da tempo nell’agenda del responsabile di Viale Mazzini, che ha comunque suscitato rumors e illazioni circa il suo futuro lavorativo. Il dirigente della tv pubblica ha incontrato Gianni Letta, con il quale si sarebbe intrattenuto circa una quindicina di minuti. Cosa si saranno detti? Alcuni sospettano che Masi abbia discusso con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, uomo fidatissimo di Berlusconi, di un’eventuale decisione di lasciare la direzione generale della Rai.

Sembra però piuttosto improbabile che una questione così spinosa sia stata affrontata in pochi minuti, e anche in Viale Mazzini si esclude categoricamente che il tema dell’incontro fosse quello. Ufficialmente, il ricevimento avvenuto ieri a Palazzo Chigi serviva infatti a definire e concordare gli ultimi dettagli sul palinsesto speciale che la tv pubblica trasmetterà il 16, 17 e 18 marzo, in occasione dei dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Ci sono in programma appuntamenti celebrativi, un po’ nello stile patriottico della terza serata di Sanremo 2011, quella con Roberto Benigni.

Quindi niente accordi su un’eventuale uscita anticipata di Masi. In realtà, però, le indiscrezioni a riguardo si susseguono da tempo e a più riprese. In molti sostengono che l’attuale DG possa lasciare l’incarico prima della sua naturale scadenza, che avverrà tra un anno, nel marzo 2012. A suggerire tale eventualità, il fatto che tra un mese verranno chiuse le liste dei candidati per i Cda di diverse aziende primarie come Eni, Enel, Finmeccanica e Poste. Secondo le solite voci di corridoio (quelle che vanno tutte verificate) Masi potrebbe essere sostituito in Rai e indirizzato verso una di quelle poltrone, altrettanto prestigiose e remunerative.





3
marzo

SANTORO FA IL BULLO, POI DENUNCIA: LA RAI PARALIZZATA DALLE AGGRESSIONI DELLA POLITICA. STASERA AD ANNOZERO ATTESA ANCHE EMMA MARRONE

Michele Santoro

Annozero è la rivendicazione di un’autonomia della televisione ed è anche e la dimostrazione che Berlusconi non è invicibile“. Il Moloch di Arcore si può ancora battere: Michele Santoro mostra i muscoli e si trasforma in ‘Giggi er bullo’, soprannome che gli fu attribuito per la prima volta dal critico televisivo di Repubblica, Beniamino Placido. In un’intervista rilasciata oggi a Il Fatto quotidiano, il giornalista di Rai2 fa la voce grossa, poi racconta di una tv pubblica completamente “paralizzata dalle aggressioni“, in cui il Direttore Generale si permette addirittura di intervenire su programmi e palinsesti. Che facesse altro, no?! Si mettesse in disparte, ad esempio, in attesa che un giorno la Rai abbia “un DG che lavori soltanto per realizzare la missione del servizio pubblico“.

Gigi er bullo, infatti, sostiene che oggi a Viale Mazzini siano in atto metodi da Minculpop. Il riferimento è in particolare alla bozza sul pluralismo presentata in Commissione di Vigilanza dal senatore Pdl Alessio Butti. Secondo la proposta della maggioranza, per garantire la par condicio in Rai, i talk show del martedi e del giovedi (leggi: Annozero e Ballarò) dovrebbero essere condotti da giornalisti a targhe alterne. Una settimana pro-Silvio e una antiCav: una soluzione piuttosto originale, sulla quale anche noi avevamo espresso diverse perplessità. Santoro è andato oltre e, in maniera esplicita, ha definito la proposta di Butti “politicamente aberrante“. Il prime time del giovedì è suo e guai a chi glielo tocca, a meno che Bruno Vespa voglia accettare la sfida: “a noi le sue quattro seconde serate, a lui la prima su Rai2… Vinca il migliore“.

E il ritorno di Giuliano Ferrara in Rai? Secondo Santoro “non è una notizia negativa“, perchè in fondo stiamo parlando di ”un protagonista televisivo, un attore di talento“. Ma dopo il ‘complimento’, Gigi er bullo attacca: “Ferrara e Minzolini seppelliscono la tradizione di Rai1 e di conseguenza non esiste più il grande telegiornale nazional popolare“. Stasera il conduttore di Annozero parlerà della crisi libica, con una puntata dal titolo “Resto, vado via“. La trasmissione racconterà cosa sta accadendo nel Paese di Muammar Gheddafi, cercando di capire se l’Italia sia pronta a fronteggiare un eventuale e massiccio sbarco di profughi o invece sia troppo concentrata sulle vicende giudiziarie del premier.


2
marzo

PAR CONDICIO IN RAI, IL PDL PROPONE I CONDUTTORI A ‘TARGHE ALTERNE’. E SANTORO: SIAMO AL MINCULPOP.

Michele Santoro, Bruno Vespa

Conduttori a “targhe alterne” per garantire la par condicio in tv. Qualcuno la bollerà all’istante come una provocazione bizzarra, da carnevale, ma la proposta avanzata ieri dal Pdl in Commissione di Vigilanza Rai ha tutta l’aria di essere seria. Anzi serissima. Secondo Alessio Butti, relatore di maggioranza della bozza,  l’occupazione delle serate televisive di martedì e il giovedì sarebbe infatti diventata una anomala “rendita a vantaggio di alcuni conduttori“, perciò una situazione non proprio all’insegna del pluralismo. Bisogna quindi cambiare registro… Michele Santoro e Giovanni Floris stiano in campana: il riferimento allo sbilanciamento a sinistra riguarda soprattutto loro.

Così, per evitare che una voce prenda il sopravvento o abbia più risonanza delle altre, il Pdl ha pensato ad un avvicendamento di giornalisti con diversa formazione culturale per i talk show che occupano le fasce migliori del palinsesto. In questo modo Annozero e Ballarò non sarebbero più le reginette incontrastate del prime time giornalistico. Secondo la relazione di Butti, potrebbero infatti essere sostituite a turno da “altri spazi informativi e/o di approfondimento affidati ad altri conduttori, da posizionare negli stessi giorni (martedì e giovedì), alla stessa ora (prima serata), sulle stesse reti e con le stesse risorse esistenti secondo una equilibrata alternanza settimanale“. Una proposta originale, senza dubbio.

Tra i giornalisti ‘filo-govenativi’ che potremmo quindi trovare in prima serata, magari proprio al posto di Santoro, ci sono Giuliano Ferrara (che il 16 marzo esordirà con Radio Londra dopo di Tg1 delle 20, ndDM), il presentatore de L’Ultima Parola Gianluigi Paragone, ma anche Bruno Vespa. Nella norma proposta da Butti ci sono anche regole che attribiscono  responsabilità civili e penali ai conduttori. In particolare, si stabilisce che “qualora non si giunga a formalizzare un accordo con il conduttore, la Rai provveda a stipulare contratti in cui sia individuata con chiarezza la responsabilità del conduttore e le relative sanzioni in ordine all’attendibilità e alla qualità delle notizie diffuse“. Secondo alcuni, un riferimento alle vicende di Milena Gabanelli e ai bisticci del suo Report con l’azienda.


25
febbraio

GIULIANO FERRARA TORNA IN TV: UNA NUOVA “RADIO LONDRA” DOPO IL TG1 DELLE 20

Giuliano Ferrara

L’Elefantino torna a barrire in tv, nientemeno che dalla prima rete. Attualità, politica, cultura… pare che da marzo lo vedremo ogni giorno sul piccolo schermo. Giuliano Ferrara ha rotto gli indugi e dal prossimo mese condurrà una rubrica giornaliera di pochi minuti che dovrebbe andare in onda tra il Tg1 delle 20 e il game-show Affari tuoi. Ora è (quasi) ufficiale. A confermalo è stato lo stesso giornalista, dicendo: “Ho avuto l’offerta di rifare la mia vecchia rubrica Radio Londra e l’ho accettata“. Il direttore de Il Foglio non appare in video dal 2007, cioè dall’abbandono dell’approfondimento di Otto e mezzo, che presentava su La7. Una mancanza la sua, che alcuni iniziavano a sentire e che forse speravano di colmare dopo alcune dichiarazioni che lo stesso Ferrara aveva diffuso due mesi fa. 

“Ho avuto delle offerte professionali generose e chissà che non mi torni la voglia di travestirmi, genere cabarettistico-teologico a me più confacente, in qualche figura di nuovo telepredicatore aveva scritto sul suo giornale lo scorso dicembre (maggiori info qui). E subito qualcuno lo aveva esortato a tornare in pista, a battagliare ancora in tv. L’Elefantino ora ha accettato: su Rai1 condurrà Radio Londra, forse resuscitando un’omonima rubrica che presentò su Canale5, prima, e Italia 1, poi, dal 1988 al 1994, anno dell’entrata in politica di Silvio Berlusconi. La fascia oraria del nuovo programma di Ferrara è prestigiosa e significativa, la stessa che anni fa era occupata da Il Fatto di Enzo Biagi.

La trattativa sulla nuova creatura televisiva è ora nelle mani del direttore della prima rete Mauro Mazza e del DG Mauro Masi, che giovedì prossimo sottoporrà il progetto al Cda Rai. Manca ancora la firma definitiva, dunque, ma al momento non sembrerebbero esserci particolari ostacoli al ritorno dell’elefantino della giungla dell’informazione sulla tv pubblica.