Epurazione



7
marzo

TG1: TIZIANA FERRARIO DISCRIMINATA. IL TRIBUNALE CONFERMA IL REINTEGRO DELLA GIORNALISTA

Tiziana Ferrario

Minzo, la senti questa voce?! Tiziana Ferrario deve essere reintegrata al Tg1: lo ha (ri)stabilito il giudice. Il tribunale di Roma ha infatti rigettato il ricorso della Rai contro l’ordine di riammettere la giornalista alla conduzione del notiziario e alle mansioni di inviata per i grandi eventi (maggiori info sulla sentenza del 28 dicembre scorso, qui). Oggi la magistratura ha nuovamente respinto quella che era stata una decisione presa da Augusto Minzolini nell’ambito della sua redazione. 

Mettendo in atto di un progetto di “svecchiamento” del Tg1, il direttorissimo aveva infatti sostituito Paolo Di Giannantonio, Piero Damosso e la stessa Ferrario, da anni presenze stabili della conduzione in video. Qualcuno aveva subito gridato all’epurazione forse ignorando che, anche quando discutibile, la distribuzione delle mansioni lavorative rientra nelle competenze del responsabile di redazione. Ma i giudici disposero il reintegro di Tiziana Ferrario, con una sentenza che oggi viene confermata. “Sussistono elementi indiziari che convergono univocamente nel far ritenere che lo spostamento della lavoratrice dalle mansioni di conduttrice di telegiornale sia da addebitare più che ad effettive esigenze organizzative ad una volontà ritorsiva posta in essere dai vertici della redazione al fine di sanzionare il dissenso manifestato dalla giornalista nei confronti della linea editoriale impressa al telegiornale dal direttore” si legge nella decisione del Tribunale di Roma. 

La Ferrario esulta per la sentenza: “è il piu bel regalo che potessi ricevere per la festa dell’8 marzo, dopo mesi di dolorosa solitudine e umiliazione come donna“. E intanto sulla capoccia di Minzolini pende un’altra spada di Damocle: ora il direttore potrebbe essere costretto a far tornare in video la giornalista, tradendo così i suoi piani di “rinnovamento”. Anche Domenico e Giovanni Nicola D’amati, legali della anchorman, impugnano la decisione del tribunale e fanno notare che “ora la Rai non ha più alcun appiglio” per non eseguirla.




30
dicembre

“DOPO LA FERRARIO PREVEDO ALTRI REINTEGRI”. LA PROFEZIA DI RIZZO NERVO FA TREMARE MINZOLINI E DA’ SPERANZA AGLI EPURATI DI TUTTI I TEMPI

Il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo

Paolo Fox via, all’ospizio. L’astrologo col ciuffo alla Hugh Grant ha già fatto epoca e verrà presto sostituito. Al suo posto, ad intrecciare ascendenti e transiti lunari, ci sarà un nuovo Zarathustra del piccolo schermo: Nino Rizzo Nervo. Il consigliere d’amministrazione Rai ha infatti spiccate capacità divinatorie mostrate per la prima volta ieri, a seguito della sentenza di reintegro di Tiziana Ferrario alla conduzione del Tg1. La decisione del giudice ha galvanizzato l’esponente di minoranza del Cda, attivando i suoi super poteri. Rizzo Nervo ha iniziato a scrutare i cieli nebulosi di Viale Mazzini e ha emesso una solenne profezia:”Prevedo altri reintegri…“.

Una predizione lungimirante e forse verosimile che molti accoglieranno di buon grado, immaginando il direttore del Tg1 Augusto Minzolini nuovamente percosso sulla capoccia dal martelletto di qualche magistrato. Massimo De Strobel, Paolo di Giannantonio, Raffaele Genah e Maria Luisa Busi potrebbero essere infatti i prossimi redattori a beneficiare del reintegro ‘forzato’, mandando all’aria i discussi piani di “rinnovamento” del notiziario messi a punto dal Minzo. Lo stesso direttore ha commentato con disappunto la sentenza di ieri, che fa da battistrada: “Sono molto perplesso da questa sentenza in quanto il giudice è intervenuto con le sue motivazioni in decisioni sacrosante di qualsiasi direttore di una testata giornalistica“.

In effetti quelle compiute da Minzolini sono state scelte che rientrano nelle facoltà del responsabile di una redazione. Si possono criticare aspramente e non condividere, si possono considerare sbagliate, “disastrose” per il primo notiziario della tv pubblica e chi più ne ha più ne metta. Ma il Minzo, piaccia o meno, ha tutte le qualifiche per adottarle e se ne assumerà la responsabilità, soprattutto in termini di gradimento da parte del pubblico. Perchè bisogna ogni volta scomodare il giudice?


14
aprile

TG1: TIZIANA FERRARIO CONTRO IL DIRETTORE AUGUSTO MINZOLINI

Non c’è pace per il TG1 di Augusto Minzolini. Dopo l’attacco frontale di Maria Luisa Busi in un’intervista a Repubblica, Tiziana Ferrario, uno dei mezzibusti storici del primo TG Rai e tra i tre “epurati” dalla nuova direzione (nonchè tra i non firmatari della lettera di sostegno al Direttore), ha optato per una lettera sulla bacheca della redazione per esprimere tutto il proprio disappunto sulla linea editoriale adottata e sulle discutibili scelte del Direttore, rivolgendosi direttamente ai colleghi:

“Quello che sta accadendo da mesi in questo giornale, le emarginazioni di molti colleghi, i doppi e tripli incarichi di altri, le ripetute promozioni e le ricompense elargite sotto forma di conduzioni e rubriche sono il frutto di una deregulation che viene da lontano ma che si è ulteriormente inasprita e che a mio parere non promette nulla di buono per il futuro e ci sta portando ad una perdita di credibilità del Tg1.Da mesi siamo sui giornali, sotto pressione non certo per gli scoop che abbiamo messo a segno, perché non vedo scoop da tanto tempo, ma per le aspre polemiche che ci circondano. L’ esperienza del passato mi insegna che è un cattivo segno quando si incomincia a guardare in quale fascia di età stiamo recuperando ascolti, quando è davanti agli occhi di tutti che siamo sempre sotto il 30% di share. Una soglia che una volta temevamo di toccare e vivevamo come una sconfitta.”

Non si è fatta attendere la risposta di Augusto Minzolini, evidentemente uno dei bersagli di questa lettera, che giustifica la scelta di cambiare alcuni volti storici per dare l’opportunità ad altri giornalisti di emergere.





2
aprile

GHIGLIOTTINA IN RAI: RIMOSSI DAL VIDEO TRE CONDUTTORI DEL TG1. A RISCHIO ANCHE LAMBERTO SPOSINI.

Non solo quella di Carlo Conti. Dicono che al Tg1 abbiano ripristinato la ghigliottina e che il vento post-elettorale abbia portato con sé la necessità di “tagliare” alcune teste. Zac! La voce si è sparsa dopo che Augusto Minzolini, il direttore di Tg più tartassato del momento, ha deciso di rimuovere dal loro incarico di conduttori tre volti di punta dell’informazione targata Rai1: Tiziana Ferrario (tg delle 20), Paolo Di Giannantonio (13.30) e Piero Damosso (in onda al mattino). Al loro posto andranno Francesco Giorgino, Laura Chimenti e Francesca Grimaldi. Apriti cielo: nemmeno il tempo di capirne le motivazioni e il provvedimento aveva già scatenato polemiche e levate di scudi contro Minzolini e la sua linea editoriale.

 La prima a strapparsi le vesti e a parlare di “epurazione” era stata Maria Luisa Busi, storica conduttrice del Tg1, che in una discussa intervista a La Repubblica aveva dichiarato: “C’è un clima insostenibile in redazione. Non c’è più la dialettica tra le varie sensibilità” e ancora “Credo si tratti di una rappresaglia, nessuno aveva mai osato tanto. Siamo un tg schierato, e perdiamo pure ascolti”. L’accusa della Busi è molto precisa: Minzolini avrebbe fatto fuori quei conduttori che nelle scorse settimane non avevano firmato una lettera in suo sostegno, dopo che era stato preso di mira dalle inchieste di Trani (è in corso un’indagine per violazione di segreto d’ufficio) e dall’opinione pubblica per i suoi editoriali ‘filo-governativi’.

La replica del direttore del Tg1 non si è fatta attendere: “Sono stati assunti diciotto precari per dare un segnale di cambiamento e mostrare volti nuovi. Sono decisioni prese da tempo e i documenti, né quelli a favore né quelli contro, non c’entrano assolutamente niente”. Nessuna epurazione, quindi, ma un semplice cambio generazionale. Come prevedibile, in pochi hanno creduto alla versione di Minzolini e i Pasdaran della libertà di stampa hanno nuovamente imbracciato i fucili contro di lui. Puntare, fuoco!