cronistoria



17
ottobre

DE GRANDE FRATELLO HISTORIA UNIVERSALE/ 9: L’ESPERIENZA INGLESE TRA UN MARE DI POLEMICHE (INUTILI)

Grande Fratello Inglese (Big Brother UK)

Penultima tappa del nostro lungo viaggio in giro per il mondo del Grande Fratello, prima di passare la palla alla diretta della nuova edizione che si preannuncia scoppiettante (leggi qui le prime anticipazioni). Oggi la nostra attenzione è puntata sul paese che forse ha più spremuto il format, quel Regno Unito che ha collezionato ben 20 edizioni, tra le varie tipologie, forzando un pò troppo l’orizzonte d’attesa e autoconsegnandosi alla morte mediatica (leggi qui).

Se le sono inventate tutte, infatti, all’ombra della corona per sfruttare la scia di successo della prima edizione. Sei celebrity edition, una teen version registrata con ragazzi di 18 anni e poi mandata in onda alcuni mesi dopo con uno strascico di polemiche dovuto ad un rapporto sessuale tra gli inquilini, addirittura un Big Brother Panto in cui i concorrenti delle varie edizioni sono stati riuniti per allestire uno spettacolo teatrale (al pubblico il potere di assegnare la parte della protagonista principale).

L’onda d’urto della trasmissione è stata così dirompente da garantire enorme riscontro popolare ai partecipanti, capaci anche di piazzarsi al meglio nel mondo dello spettacolo conquistando importanti conduzioni di programmi sulle emittenti commerciali inglesi.




31
agosto

DE GRANDE FRATELLO HISTORIA UNIVERSALE/ 5: AUSTRALIA

Grande Fratello Australia

Fenomeno irresistibile il Big Brother, lo impariamo sempre di più ad ogni appuntamento di questa rubrica enciclopedica. Oggi la navicella della nostra indagine fa scalo nel più recondito dei continenti. Facciamo visita agli australiani infatti per vedere come si sono posti, e come ultimamente si rapportano, al cospetto della rivoluzione impressa alla storia dello spettacolo dal Grande Fratello, considerato che ad esempio un paese, a loro molto affine, come l’ex madrepatria inglese ha appena proclamato la morte mediatica del reality.

Big Brother Australia accese le sue telecamere nell’aprile del 2001, con una durata media di novanta giorni per tutte le edizioni. Il format ha vissuto nel paese molte innovazioni che hanno prodotto un effetto di varietà molto gradito dai telespettatori, tanto che sono già andate in onda otto edizioni normal e un breve esperimento nella formula celebrity.

Una prima peculiarità riguarda già la location della casa, situata all’interno del parco tematico di Dreamworld nel Queensland dando così ai visitatori la possibilità, prima, di assistere da una zona specifica a quello che avviene nella casa e di riaprire, poi, dopo la fine della trasmissione e prima dei preparativi per la nuova, la leggendaria porta rossa per visitare quei luoghi iperscrutati per mesi da casa: una scelta simbolica di grande impatto nelle logiche di democratizzazione del mezzo televisivo che tanto imperano nell’intrattenimento contemporaneo. Consideriamo anche il formidabile ritorno in termini di business di tale strategia di marketing incrociato del prodotto.


24
agosto

DE GRANDE FRATELLO HISTORIA UNIVERSALE/ 4: IL CASO MEDIO-ORIENTE

Grande Fratello Arabia

Il nostro dito sul mappamondo mediatico del Grande Fratello oggi bacia le sacre sponde di quella terra, tanto suggestiva quanto problematica, chiamata Medio-Oriente. Per chi pensava che le continue faide interne alla regione impedissero all’aereo del reality globale di decollare anche qui deve in qualche modo ricredersi, o quanto meno deve prestare attenzione alle dinamiche sviluppate dal format all’interno di questi paesi.

Arab Big Brother, questo il nome della versione locale dello show, ha avuto vita brevissima sollevando un polverone culturale senza paragoni. L’idea originaria era di creare un reality seriale che avesse come riferimento l’essenza intercontinentale del Grande Fratello africano e del format Superstar, una sorta di American Idol asiatico in cui si erano trovati a gareggiare dodici concorrenti provenienti da sette paesi arabi diversi.

Il destino di durare in broadcasting quanto un gatto in tangenziale incombeva come la famosa spada di Damocle sulla testa della produzione. Proprio per questo le menti creative erano state molto attente a non innescare la miccia delle polemiche, studiando un contesto di azione per i concorrenti che non offendesse la sensibilità religiosa dei vari culti indigeni.





17
agosto

DE GRANDE FRATELLO HISTORIA UNIVERSALE/ 3: FILIPPINE

Pinoy Big Brother

Prosegue il nostro tour planetario alla scoperta delle costanti tematiche e sociologiche collegate alla rivoluzione percettiva del Grande Fratello nella società contemporanea. Dopo l’edizione nazionale olandese e quella continentale africana, oggi scendiamo immaginariamente nel Sud-Est asiatico per conoscere l’evoluzione del reality in terra filippina.

The soap of real life è lo slogan che accompagna il Pinoy Big Brother (dove ‘pinoy’ indica colloquialmente l’aggettivo ‘filippino’) seguito dagli spettatori via etere, tramite streaming on line e persino con la tecnologia via cavo appositamente predisposta per far seguire agli affezionati il live ininterrottamente.

In nessun altro paese c’è stata una simile educazione graduale del pubblico alla nuova frontiera dello spettacolo ma, considerato il carattere fortemente conservatore del paese, la strategia di lancio può essere definita corretta.  La produzione (la prima edizione risale al 2005) decise infatti di introdurre, con piccole pillole, la popolazione al nuovo fenomeno televisivo realizzando due puntate promo di familiarizzazione con un tipo di realtà sino ad allora quasi sconosciuta, in cui i filippini potessero conoscere il successo internazionale del format e avvicinarsi mentalmente all’innovazione dei contenuti, veicolati dal gioco, tramite un assaggio di convivenza spiata chiusosi in 24 ore.


10
agosto

DE GRANDE FRATELLO HISTORIA UNIVERSALE / 2: AFRICA

Grande Fratello (Big Brother Africa)

Per chi credeva che alle falde del Kilimangiaro vivessero ancora in stato primigenio come i Watussi di Edoardo Vianello dovrà fortemente ricredersi perchè anche l’Africa (paese di cui vi parleremo oggi, dopo il primo appuntamento della rubrica che celebrava i fasti olandesi) ha ormai battezzato da tempo il suo Big Brother e si avvia a celebrare una nuova edizione, la quarta, che è annunciata per i primi giorni del prossimo mese.

La prima particolarità del format Endemol versione continente nero è quella di recludere in un’unica casa , di solito in Sudafrica, concorrenti provenienti da ben 12 diverse nazioni africane, dall’Angola allo Zimbabwe: razze e colori diversi tutti assieme per il primo caso di Grande Fratello ad estensione continentale in cui il sistema di eliminazione ha la particolarità di suddividere il voto per i diversi stati, attraverso il criterio una nazione-un voto, per poi decidere l’eliminazione a maggioranza (una sorta di nomination federale).

Era il 25 maggio 2003 quando per la prima volta il reality più celebre del mondo accendeva le proprie telecamere in Africa trasmettendo le vicende dei propri inquilini in ben 42 stati diversi, con una media di ascolti pari a 30 milioni di telespettatori a puntata. Il successo mediatico fu eccezionale, grazie anche alle strategie di scambio di concorrenti con l’edizione inglese, e varcò anche gli oceani consentendo alla trasmissione di vincere il premio di format internazionale dell’anno al Festival della Televisione di Montecarlo.





3
agosto

DE ‘GRANDE FRATELLO’ HISTORIA UNIVERSALE / 1: OLANDA

Grande Fratello (Olanda)

Il decimo anniversario del Grande Fratello italiano che si celebrerà con la partenza della possima edizione ha determinato in noi la voglia di dar vita ad alcune iniziative blogosferiche volte a ripercorrere la storia del più celebre di tutti i reality show. Cominciamo oggi il tentativo di ricostruire la cronistoria del programma che ha cambiato la televisione (per alcuni addirittura la moralità, ma lasciamo perdere). Brevi incursioni settimanali nei 70 paesi che hanno adottato il format per comprendere un pò meglio analogie e differenze del villaggio globale.

Non si poteva non iniziare con l’Olanda, culla del Big Brother. Il primo broadcasting del format fu proprio all’ombra dei mulini, sulle frequenze di Veronica: era il 16 settembre 1999. Solo 9 concorrenti per 80 giorni d’avventura in una location decisamente sobria: la risonanza mediatica fu altissima e a colpire l’opinione pubblica fu soprattutto la possibilità di spiare l’amplesso notturno tra due partecipanti (la componente erotica del voyeurismo che accompagna il reality è una costante, tanto che come naturale proseguimento di carriera due delle concorrenti accettarono la proposta di posare per Playboy).

La seconda edizione pur ottenendo un buon riscontro col pubblico non brillò per dinamiche ed esattamente come in Italia si può dire sia stata la meno significativa a tal punto che l’anno seguente, oltre al cambio di rete, si apportarono delle modifiche al meccanismo in modo da preservare i migliori elementi di spettacolarità. Innanzitutto si decise di cambiare il concetto di base della nomination (i concorrenti salvavano e non eliminavano , cosa che , come ben ricorderete, Cecchi Paone si ostinava a chiedere alla Ventura) per tentare di ‘imprigionare’ più a lungo i personaggi più fumantini e litigiosi. Inoltre si rese molto intricata la trama creando più piattaforme di gioco: nacque l’idea di fare tapini contro nababbi, come li avrebbe chiamati poi la Marcuzzi, e in più c’era un continuo innesto di concorrenti nel frattempo segregati in una villa in Spagna (e anche questi arrivi dalla Spagna dunque non sono un’invenzione della produzione italiana dell’ultimo GF). Fu un’edizione molto criticata nella quale si arrivò persino a un episodio non molto lontano dallo stupro: alcune fonti addebitano alla corruzione sessuale della security la possibilità per una concorrente, reclusa in Spagna e prontamente squalificata, di mantenere i contatti con l’esterno.