Festival di Sanremo, quarto atto. Concluso il terzo giro di esibizioni con i duetti special che hanno permesso al pubblico di valutare i brani in gara anche in un altro colore musicale si è arrivati al verdetto dei dieci finalisti. Bella serata: ottima anche quest’anno la scelta di valorizzare le canzoni in una versione diversa. I due artisti eliminati sono: i Matia Bazar e Chiara Civello.
Prevedibile? Sì. Giudizio formalmente ineccepibile. La qualità di quest’anno imponeva una scelta che penalizzasse i testi un po’ più barocchi, il mellifluo e solenne poetare in toni troppo roboanti. Probabilmente un Mauro Coruzzi fuori contesto e una Francesca Michielin troppo giovane per questa ribalta hanno contribuito alla condanna finale.
Al cospetto di duetti molto più suggestivi come quello di Arisa, Noemi, Carone, Renga (solo per citarne alcuni) la recitazione, con tanto di strascico polemico finale a difesa degli omosessuali irritati dal Morandi della seconda serata, di Platinette e la fragile vocina del talento di Simona Ventura non hanno pagato.