Champions League



12
luglio

PIERSILVIO BERLUSCONI: “NON ESISTE AL MONDO UN’OFFERTA TANTO VARIA E ORIGINALE COME QUELLA DELLA TV ITALIANA”. E INTANTO ANNUNCIA: NEL 2012 SHOW PER PANARIELLO E LUCA E PAOLO

Piersilvio Berlusconi

L’arrivo di Panariello, uno show di Checco Zalone, la Champions League in diretta ed un canale all news. Ciumbia che roba: a sentire Piersilvio Berlusconi sembra che la Casa delle Libertà (televisive) si sia trasferita sotto il Biscione. In un’intervista pubblicata oggi da Tv Sorrisi e Canzoni il vicepresidente di Mediaset rispolvera infatti l’orgoglio aziendalista che (non) ti aspetti e annuncia grandi novità. Il gongolamento cresce se poi gli rammenti un complimento fatto addirittura dall’arcangelo Michele Santoro, che di recente ha ricordato le garanzie offertegli da Mediaset ai tempi del suo Moby Dick. “Quelle garanzie di libertà di espressione noi non le abbiamo date solo a Santoro, le offriamo a tutti quelli che lavorano a Mediaset” dice il Berlusca junior tutto orgoglioso.

In questi anni la tv del Biscione è cresciuta, espandendosi coi canali tematici del digitale terrestre e la pay, ed ora è in arrivo una nuova rete all news: TGCom24. “Sarà una grande opportunità“, scommette Piersilvio, il quale non sembra preoccuparsi nemmeno della crescita di La7, avvenuta proprio grazie a trasmissioni di approfondimento giornalistico. Anzi. “Con tutto il rispetto non è una crescita strutturale, fanno ascolto solo alcuni programmi di attualità politica e c’è il rischio che se la situazione dovesse raffreddarsi l’audience potrebbe scendere” chiosa.

Il vero pregio della tv generalista - prosegue il vicepresidente Mediaset - è quello di mandare in onda intrattenimento ‘caldo’, in diretta o comunque dal vivo. Per questo la sua emittente è pronta a sparare cannonate televisive a partire dalla prossima stagione autunnale. Ecco le principali. “Arriverà lo show di Checco Zalone, un talento davvero irresistibile“, rivela a Sorrisi e Canzoni, poi annuncia il ritorno in tv dopo 7 anni di Giorgio Panariello. “Lo vedremo all’inizio del 2012“. In cantiere anche uno spettacolo per Luca e Paolo, che “sono cresciuti” e – abbandonate Le Iene senza attriti - ora hanno “voglia di cambiamento“.




28
maggio

FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE: SKY PUNTA SUL 3D, DIRETTA IN HD SU PREMIUM E RAI1, GIALAPPA’S IN RADIO. NE RISENTIRA’ ITALIA’S GOT TALENT?

Wembley, stadio della Finale di Champions League

Sarà impossibile arrivare a totalizzare i quasi 15 mln di spettatori - divisi tra Rai, Sky Sport e Premium Calcio – che guardarono l’Inter di Mourinho laurearsi Campione d’Europa, ma anche senza la presenza in campo di squadre italiane la finale di Champions League resta un evento in grado di catalizzare l’interesse di un vastissimo pubblico televisivo, ansioso di conoscere il nome del club trionfatore.

Come tutti gli appassionati sapranno, il match di questa sera è il replay della finale del 2009 giocata allo Stadio Olimpico di Roma: in quell’occasione, per l’ultima volta al mercoledì sera (serata che comprende una platea televisiva più vasta rispetto al sabato) il Barcellona battè 2-0 il Manchester Utd davanti agli occhi di 9.600.000 spettatori (36.14%) che assisterono al match su Rai1 e 1.100.000 che scelsero la telecronaca di Sky Sport. Un risultato superiore a quello della finale del 2008, quando circa 7.300.000 spettatori su Rai1 e 1.000.000 su Sky seguirono la vittoria del Manchester sul Chelsea ai calci di rigore. L’ascolto dello scorso anno può invece essere paragonato a quello del 2007 quando la partita Milan-Liverpool venne vista complessivamente da oltre 14 mln di spettatori (13 mln su Rai1, per uno share del 47.55% e più di 1 mln su Sky Sport).

Dopo questo breve ripasso è opportuno ricordare che questa sera i calciofili del Belpaese avranno l’imbarazzo della scelta per poter seguire il big match: le televisioni in possesso dei diritti infatti hanno preparato un menù ricchissimo e adatto a soddisfare anche i palati più fini. Partendo dalle proposte pay, Sky Sport offre agli abbonati in possesso di un apposito televisore anche la possibilità di seguire la partita in 3D (oltre che in HD naturalmente). Una sostanziale differenza riguarda la telecronaca: chi dovesse sintonizzarsi su Sky Sport 3D (canale 206) potrà esaltarsi con la coinvolgente telecronaca di Riccardo Trevisani e il commento tecnico di Beppe Bergomi mentre sui canali 201 e 201 HD dovrà accontentarsi del commento un tantino soporifero di Massimo Marianella (storico telecronista delle finali per il colosso di Murdoch) e Luca Marchegiani.


28
gennaio

COPPA ITALIA E RAI SPORT: COME FARE UN AFFARE REDDITIZIO A COSTI RELATIVI.

Juventus-Roma di Coppa Italia

Quel che si può definire un ottimo investimento! Era il giugno del 2010 e Rai Sport – nell’occhio del ciclone per aver subceduto a Sky i diritti di tante partite importanti del Mondiale di calcio in Sud Africa – aveva acquisito i diritti per la trasmissione della seconda fase della Coppa Italia 2010/2011. Una notizia passata inosservata: un pò perchè “Mamma Rai” ha sempre (o quasi) trasmesso la manifestazione, un pò perchè si tratta del torneo più snobbato del calcio italiano con stadi semivuoti e campioni lasciati in panchina per ricaricare le pile in vista di partite più importanti.

A distanza di pochi mesi, che la tv di Stato abbia fatto un affare è sotto gli occhi di tutti: con soli 11 milioni di euro la Rai si è accaparrata il diritto di mandare in onda ben 17 partite, riempiendo così il palinsesto di diverse prime serate e totalizzando ascolti da capogiro. Il sorteggio degli accoppiamenti dei quarti di finale, giocati questa settimana, ha permesso allo spettatore di vedere gratuitamente due big match come Napoli-Inter e Juventus-Roma.

Alla gioia del calciofilo in poltrona si aggiunge l’entusiasmo dei vertici dell’azienda pubblica alla lettura dei dati Auditel: 7.185.000 spettatori (share del 26.73%) per Napoli-Inter e 6.323.000 per Juventus-Roma (21.4% arrendendosi solo ad Annozero, comunque terminato mezz’ora dopo) sono numeri importanti, veri e propri boom, a maggior ragione se si pensa che hanno contribuito a fronteggiare Paperissima, corazzata accalappia ascolti di Canale5, nel difficile prime time del mercoledì. Questa settimana, in concorrenza con la partita di Napoli, il varietà di Antonio Ricci si è fermato al 18.90%, mentre sette giorni prima era riuscito a spuntarla di misura (19.49%) su Roma-Lazio (18.08%), altra partitissima valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia.





22
dicembre

COLPACCIO MEDIASET: ACQUISTATI I DIRITTI PER TRASMETTERE IN ESCLUSIVA ASSOLUTA LA PARTITA PIU’ IMPORTANTE DEI MERCOLEDI’ DI CHAMPIONS.

Uefa Champions League

Come un pugile che, dopo aver subito un colpo violento, barcolla ma si riprende e riesce a sferrare l’attacco all’avversario, possiamo dire che Mediaset ha assestato un bel gancio alla concorrenza (in chiaro e via satellite) sul versante dell’acquisto dei diritti tv per la Champions League. Infatti, dopo aver perso l’asta per l’acquisizione del pacchetto pay, con conseguente depauperamento dell’offerta digitale terrestre, il Biscione si è appena accaparrato un’importantissima esclusiva.

Per la prima volta, infatti, la partita più importante del mercoledì - quella attualmente mandata in onda da Rai2 – verrà trasmessa in esclusiva assoluta da una tv free. La situazione cambia radicalmente rispetto allo status attuale: fino ad oggi il match del mercoledì sera era visibile (oltre che sui canali Rai) anche su Mediaset PremiumSky. Nel triennio 2012-2015, invece, per la prima volta questo tipo di incontri potranno essere trasmessi soltanto da Canale5 (o Italia1, a seconda delle strategie di programmazione e dell’appeal dell’incontro).

Si prospettano dunque grandi ascolti per i canali del gruppo Mediaset: la partita in chiaro ottiene sempre una media di 4,5/5 milioni di spettatori sulla Rai nella fase a gironi (che arrivano a 6,5/7 milioni se si considerano anche gli ascoltatori che guardano l’evento sulle piattaforme a pagamento) per poi aumentare man mano che le squadre italiane arrivano nelle fasi più calde della competizione. La redazione di Sport Mediaset, inoltre, coprirà l’evento con la preparazione dei classici approfondimenti di seconda serata con highlights, interviste e moviole.


10
dicembre

CHAMPIONS LEAGUE: IN ATTESA DEL RICORSO MEDIASET NON SI ARRENDE E SI PREPARA ALL’ASTA CON LA RAI PER I DIRITTI IN CHIARO.

Sandro Piccinini

Trapelano dalle pagine delle Corriere nuove indiscrezioni sull’acquisizione da parte di Sky dei diritti della Uefa Champions League per il periodo 2012-2015: sembra che l’offerta del team di Murdoch abbia superato addirittura i 130 milioni di euro annui per la trasmissione di tutta la competizione in modalità pay. Una cifra davvero considerevole (che suscita le ire degli abbonati appassionati anche di altri sport) se si pensa che, proprio a partire dalla prossima edizione, il numero delle squadre italiane impegnate in Champions diminuirà da quattro (tre sicure più una attraverso in preliminari) a tre (con la formula 2+1).

Come vi avevamo già detto, la UEFA non vede di buon occhio che sia soltanto una pay tv a trasmettere l’evento: diversi sponsor, per una questione di visibilità dei loro marchi, spingerebbero affinchè anche in Italia almeno un match a settimana fosse mandato in onda in chiaro. Ed è proprio in questo contesto che Mediaset potrebbe inserirsi e decidere di tornare a trasmettere la Champions in chiaro dopo sei anni.

Infatti, il governo del calcio Europeo non ha ancora venduto il pacchetto della partita in chiaro del mercoledì sera (quella attualmente trasmessa da Rai2): l’offerta di Rai Sport è stata troppo bassa, solo 17 milioni (10 in meno di quelli sborsati per il triennio 2008-2011) e non sembra che, per motivi di budget, possa essere aumentata. Mediaset potrebbe così cautelarsi, in attesa dell’esito del ricorso all’Antitrust, e acquisire i diritti free con la soddisfazione dell’Uefa – che corre il rischio di non riuscire a piazzare questo pacchetto – e di tutti i calciofili italiani che non hanno ancora deciso di cedere alle avances delle pay tv e che rischierebbero così di rimanere “scoperti”.





9
dicembre

COLPACCIO SKY: CHAMPIONS LEAGUE IN ESCLUSIVA (ANCHE SUL DIGITALE TERRESTRE) FINO AL 2015. MEDIASET PREMIUM, ESCLUSA, PREPARA IL RICORSO.

Uefa Champions League

Naturalmente uno spot del genere non andrà mai in onda perchè toccherebbe vette di puro masochismo ma immaginate la faccia dell’ “uomo Mediaset Premium” (si, stiamo parlando di quello del famoso spot comparativo) che – dopo aver dileggiato “l’uomo pay tv satellitare” per l’assenza sulla piattaforma alla quale è abbonato di Europa League, Mondiale per club e persino del Grande Fratello – riceve dal “dirimpettaio” la notizia del giorno: Sky ha acquistato in esclusiva per 100 milioni di euro annui i diritti televisivi di tutti i match di Champions League per il triennio 2012-2015.

La parola più importante è proprio “esclusiva“: un termine che comprende anche (ed è questo il corollario clamoroso della notizia) i diritti per la trasmissione delle gare in digitale terrestre, con conseguente esclusione di Mediaset Premium dal novero dei soggetti legittimati a mandare in onda la competizione calcistica per club più importante.  E a questo punto la palla passa ai responsabili delle strategie di marketing di Sky, ai quali si palesa una duplice possibilità.

Infatti, da un lato, la pay tv satellitare potrebbe sub-cedere (probabilmente a caro prezzo) al concorrente i diritti delle gare di Champions League per la trasmissione in digitale terrestre, considerando anche il fatto che il team di Murdoch non può trasmettere sulle frequenze digitali fino al 2013 per una decisione dell’Unione Europea datata 2003 correlata alla situazione di monopolio che si era creata (e che perdura tuttora) sul mercato del satellite. In alternativa, Sky potrebbe (come ha già fatto in occasione dei Mondiali di Sud Africa 2010) decidere di trattenere la totalità dell’offerta, con la conseguenza che qualsiasi italiano che abbia voglia di vedere un incontro di Champions dovrà sottoscrivere un abbonamento e munirsi di parabola e decoder.


27
novembre

CHAMPIONS LEAGUE: LA RAI POTREBBE PRESENTARE UN’ OFFERTA (AL RIBASSO) PER I DIRITTI IN CHIARO. UNO SPIRAGLIO CONTRO L’EGEMONIA DELLE PAY TV?

L'ambita Uefa Champions League

Non raggiungerà più gli stratosferici ascolti di qualche anno fa (almeno nelle partite della fase a gironi) ma anche quest’anno i match della UEFA Champions League hanno permesso alla Rai di avere la meglio sulla concorrenza  nella serate del mercoledì. Il merito è anche di un intelligente programmazione, pensata per dirottare i calciofili su Rai2 e catalizzare sull’ammiraglia – dove impazzava il baby talent della Clerici – bambini, anziani e pubblico femminile. Così anche una partita importante ma non di cartello come Inter-Twente del 24 novembre ha ottenuto un ragguardevole 16,35% con quasi 5 milioni di spettatori a vedere le fatiche della squadra di Benitez.

Si è parlato in queste settimane dell’intenzione del Cda della Rai di rinunciare alla presentazione di un’offerta per l’acquisizione dei diritti televisivi in chiaro per il triennio 2012-2014. Per il periodo che si concluderà con l’edizione della Champions 2010/2011, i diritti free sono costati a Viale Mazzini 27,5 milioni di euro annui, ben ripagati anche dal fatto che nella scorsa stagione la finale tra Inter e Bayern Monaco ha raccolto davanti a Rai1 ben 11.509.000 spettatori. La notizia di queste ultime ore è il ripensamento dei vertici della tv pubblica che sembrano aver deciso di partecipare all’asta (da presentare entro martedì 30 novembre) offrendo una cifra più bassa rispetto a quella sborsata finora.

E non è detto che Viale Mazzini non ottenga i diritti risparmiando qualche milioncino: l’ Uefa, che vorrebbe mantenere lo “status quo”, spinge per la conferma della soluzione attuale (italiana, ma adottata anche in Inghilterra, Francia, Germania e Spagna) con 2/3 dei match riguardanti le squadre “indigene” a pagamento e 1/3 in chiaro. D’altronde, la messa in onda di una partita free contribuisce a dare visibilità agli sponsor del torneo e una connotazione non elitaria al prodotto ma le leggi di settore statuiscono che soltanto la finale – e le semifinali qualora dovessero vedere impegnata una squadra italiana – possano essere viste anche da chi non possiede un decoder satellitare o digitale terrestre.


29
aprile

JOSE’ MOURINHO VINCE LA FINALE DELLA COMUNICAZIONE SPORTIVA IN TV

Due prodigi in un colpo solo, roba da far schiattare d’invidia il mago Silvan. Ieri sera Josè Mourinho ha raggiunto un primato che non si era mai visto nemmeno allo Show dei Record: portare la ‘sua’ Inter in finale di Champions League dopo 38 anni e diventare il fuoriclasse più discusso della comunicazione sportiva in tv. A dirla tutta i modi inusuali dell’allenatore portoghese, con quelle battute laconiche e fulminanti, quegli sguardi di fuoco e certi inquietanti silenzi, ci avevano stregati già da tempo. Uno così o si ama o si odia. Ma ieri sera nel partitone di semifinale contro il Barcellona è avvenuta la consacrazione. Novanta minuti con nervi a fior di pelle, sudori freddi e principi di infarto. Poi il fischio finale e la soddisfazione trasformatasi in pomiciata mediatica tra Mourinho e i tifosi. Niente di sconcio, anzi. Le telecamere hanno ripreso tutto, alla faccia dei rosiconi italiani e spagnoli.   

I volti di Josè, ‘aMourinho’ nostro. Strafottente, ombroso, esigente, cinico: l’allenatore dell’Inter è uno che, come si dice, buca lo schermo. Mourinho è un personaggio che mancava davvero al mondo dell’informazione sportiva italiana, fatta spesso di interviste del tutto noiose e prevedibili. Il tifoso ne aveva piene le tasche di sentire commissari tecnici e calciatori concedere alle telecamere le solite dichiarazioni trite e ritrite, che non significano nulla. “Una buona partita, sono soddisfatto per la squadra, non tanto per me. Penso al prossimo match, il campionato non è ancora finito”: che barba che noia, che noia che barba. In quei tristissimi momenti qualcuno ammette di aver cambiato canale e di essersi imbattuto in una telepromozione di materassi, trovandola molto più avvincente. Da Materazzi al materasso il passo era breve.

C’è voluto Mourinho per mandare a quel paese il calcisticamente corretto in tv. Sin dalle prime conferenze stampa l’uomo ci ha stupiti, regalando alle telecamere irresistibili siparietti ed esternazioni al fulmicotone. Il ‘mago’ Mou ha preso a schiaffi le tacite prassi della comunicazione sportiva. Tra le sue performance ricordiamo l’espressione “zero tituli” (ormai un cult), l’accusa contro la “prostituzione intellectuale” di certa stampa, i monologhi di fuoco e le battutine a tradimento in diretta tv. E infine lo show di ieri sera, nella semifinale di Champions.