Un tempo poter sperare di partecipare ad un programma tv era cosa comune.
Ma l’approccio del “castingando” era assolutamente differente. C’era la consapevolezza di dover avere una bella presenza e una buona dose di… spettacolarità.
La seconda aveva una rilevanza sicuramente maggiore rispetto alla prima che non era intesa nella sua accezione più ”tronistica” ma in quella più generale e decisamente più idonea di persona gradevole.
Chi si occupava di casting aveva ben presente che ad essere “in analisi” erano personaggi che, seppur per poco, dovevano contribuire alla riuscita di un programma televisivo con la conseguenza che anche l’approccio ai provini era senz’altro differente.
Il casting era visto, dai più, come una possibiltà per realizzare, nel breve termine, un piccolo sogno, quello di guadagnare un piccolo momento di popolarità sperando tra l’altro di poter arrotondare il proprio stipendio con l’eventuale vincita che il programma avrebbe potuto regalare.
Ci si imbatteva spesso e volentieri, per questo motivo, in personaggi singolari che diventavano parte integrante del programma e contribuivano al suo successo.
Adesso le cose sono cambiate : i casting sono diventati un’esclusiva per pochi eletti, anzi per pochi eletti particolarmente eruditi.