Cucine da Incubo
Pista d’atterraggio per Cucine da Incubo. Oggi alle 21:50 su Fox life andrà in onda l’ultima puntata dedicata ai ristoranti da incubo da trasformare in sogni. Tutto è cominciato a Roma, al ristorante Pane e Olio, ma poi Antonino Cannavacciuolo, lo chef stellato che ha vissuto così tanti incubi da farci venire il dubbio che Morfeo abbia mangiato al suo ristorante e digerito male, ha avuto modo di apprezzare l’incapacità di svariati proprietari e chef. L’avventura della prima stagione di Cucine da Incubo si conclude a Fiumicino nella pizzeria Lo Zodiaco, in cui, dicono nel loro sito, lavorano anche le pregiati carni danesi e argentine. Quelle simpatiche. Quelle antipatiche invece le affogano nell’aceto balsamico.
Inutile dirvi quello che succederà nella puntata. Cannavacciuolo ordinerà mezzo menù, annuserà i piatti serviti, li sevizierà con una forchetta e poi assumerà l’aria disgustata, rimandando al mittente tutto quello che ha ordinato. Chef, proprietario e camerieri si incolperanno a vicenda del disastro e ammetteranno con l’ingenuità di quelli convinti che il programma si chiami “Cucine da incubo ma non troppo” che si, si aspettavano qualche critica, ma non così tante. Poi arriveranno i consigli di Cannavacciuolo, un nuovo look al ristorante e un nuovo menù composto da piatti che il super chef definirà semplici. Una bruschetta, in fondo è una bruschetta. Pure se devi insaporirla con una composta di pomodori tagliati a cubetti 1 mm x 1 mm e piccole fettine d’aglio insaporite al 75 % con il basilico e al 25 con il rosmarino posizionate perpendicolarmente al pane, ottenuto da un impasto di farina di kamut, di grano saraceno e di farina integrale.
Comunque, a Lo Zodiaco mancano le basi. Non bisogna essere degli attivisti de La prova del cuoco e nemmeno aver preparato tutti i menù di Benedetta per essere a conoscenza che mettere la panna nella pasta è un crimine contro il palato (stellato). Lo sappiamo bene, infatti, che quando si fa casino con gli ingredienti di un primo piatto, con un po’ di panna, tutto si amalgama e i sapori svaniscono. Per fortuna.