Antonella Clerici



19
febbraio

AL FESTIVAL DI SANREMO E’ TEMPO DI DOMANDE: LA STAMPA TRA LE TETTE STRIZZATE E GLI ARRANGIAMENTI PLUMBEI

Complice il graffio sagace di Maurizio Costanzo il Sanremo…parliamone sta diventando un evento nell’evento. Se non ci fossero i fiori sgargianti a ricordarci che siamo in riviera sembrerebbe l’intimità del salotto del Costanzo show, un buon antipasto al ritorno quotidiano in video con Bontà sua. Stessa ironia, stessa capacità di cucire i vari segmenti di dibattito e sviscerare le questioni più intriganti.

Nel pout-pourri di esagerazioni cavillose degli irriducibili critici del Festival, che da decenni ormai palleggiano tra di loro i soliti tormentoni delle giurie, degli arrangiamenti e della televisività che prevale sull’arte musicale, spicca un clima di grande serenità e leggerezza, atmosfera pregnante in quest’edizione, che ha reso il question time più di una banale conferenza stampa. In poche parole se la Clerici e Mazza non brillano per capacità antidiplomatiche e si rifugiano nelle consuete scappatoie retoriche ci pensa il buon Costanzo a spargere i semi del pepe tra i giornalisti.

E’ bello soprattutto il passaggio del confronto, quando i critici sono chiamati a motivare i giudizi agli antipodi su un personaggio o una canzone. Nel foglietto di Costanzo c’è spazio per le note più curiose, dalle tette strizzate male dalla Clerici alla richiesta di esplicazione del giudizio arrangiamento plumbeo, dagli sbalzi di umore dei critici capaci di dare anche cinque punti di differenza alla stessa canzone, alla proposta della medaglia al valore (con tanto di titolo da trovare per questa sorta di premio alla carriera) per Luzzatto Fegiz, giornalista sempreverde nella sala stampa dell’Ariston. Noi, per la cronaca, proponiamo l’istituzione del MATUSAnremo.




19
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010, ATTO III: POCA ETICHETTA E TANTA SERENITA’. RIPESCATI SCANU E, TRA I FISCHI, PUPO E EMANUELE FILIBERTO

Cambiare idea è spesso difficile e questo Sanremo è proprio l’eccezione che conferma la regola. E’ inutile confrontarlo con i Festival dei grandi exploit e dei grandi showman: questo Festival è diverso. Come già detto ieri questa sessantesima edizione è timida, asciutta, tutto fuorchè esplosiva eppure… piace, con la benedizione dell’auditel e con la concorrenza assente ingiustificata. Una festa della musica che strizza l’occhio alle grandi manifestazioni americane ma che alla fine, più che ai Grammy, vuole assomigliare ad una festa di paese e non se ne vergogna. Non c’è da stupirsi se ad un certo punto ci si ritrova virtualmente abbracciati a canticchiare “Non ho l’età” con Miguel Bosè: Sanremo è una fede, o ci si crede oppure no, e quest’anno a quanto pare la fede e la fiducia del pubblico abbondano. Basta vallette mute, basta grandi sermoni: quest’anno è di moda il “low profile” e alla fine questa dimensione rassicurante, va bene un po’ a tutti.

Non c’è una canzone che brilla per innovatività, non c’è la super star del momento, non c’è un punto di forza  unico: funziona il meccanismo nel suo complesso e tanto basta, nonostante le molte scelte avventate. In tutto questo non si può non menzionare la conduttrice, salvatrice (a sorpresa) della patria. Un simpatico mix tra una casalinga di Voghera che prova a vestirsi come Raffaella Carrà e una rassicurante anchorwoman, ospitale e cordiale nella propria professionalità. Cammina sui tacchi con la stessa nonchalance di un cammello su un iceberg, ha i seni che a momenti prendono il volo e in più saluta il padre in platea chiedendo “Come sto andando?”: insomma poca etichetta e tanta serenità e alla fine è innegabile che diventa proprio la Clerici la vera vincitrice della kermesse.

Anche la terza serata è trascorsa nel segno della musica e della caciarona italianità. Elisa, Carmen Consoli, Fiorella Mannoia, Bosè, Bennato, Coccciante, Renga e poi standing ovation per Massimo Ranieri e Nilla Pizzi “regina del Festival”,  tutti insieme per celebrare la leggenda di Sanremo ed eseguire  molti (forse troppi) dei brani più significativi della tradizione canora italiana. Ciascuno rigorosamente in promozione di qualche cd/concerto/spettacolo, i grandi nomi della musica (che si guardano bene dall’andare a Sanremo in gara) hanno regalato nel complesso bei momenti di musica e televisione, pur costringendo la povera Antonella al primo “sforo” di quest’edizione (ritardo di 55 minuti).


19
febbraio

DM LIVE24: 19 FEBBRAIO 2010

>>> Dal Diario di ieri…

  • Capelli

lauretta ha scritto alle 09:33

Nella casa del GF, dopo l’ennesima litigata tra Veronica e Mauro (scaturita perchè lui le avrebbe dato della tr..a), il ragazzo sarebbe andato in cucina e avrebbe preso un paio di forbici tra il panico degli altri inquilini. Seguìto in bagno dove lui si era diretto hanno poi potuto tirare un sospiro di sollievo: il ragazzo infatti si era semplicemente tagliato una ciocca di capelli perchè a suo dire gli davano fastidio. A quel punto è partita una risata liberatoria. Immediatamente dopo però il clima ilare che si era creato nella casa è subito svanito: infatti i ragazzi a mente fredda si sono resi conto che Mauro Marin ha infranto il regolamento (che per l’appunto vieta assolutamente ai ragazzi di tagliarsi i capelli) e invocano a gran voce dei seri provvedimenti in merito all’accaduto. Certo che la guerra è guerra! QUI IL VIDEO

  • Rotture

lauretta ha scritto alle 13:01

Costanzo apre il Question Time dicendo: “Antonè che mò vuoi rompere il televisore? Ora non é che perchè hai fatto buoni ascolti puoi rompere tutto!”. E lei: “figuriamoci, io non rompo mai niente nemmeno le scatole!”.

  • Paure

lauretta ha scritto alle 13:08Costanzo durante il Question Time bacchetta la Clerici sulle domande fatte a Rania di Giordania in special modo quelle culinarie: ”ma che per caso c’avevi paura che dopo la Isoardi averesti potuto averere anche un’altra rivale ai fornelli?”.

  • Cartoccio
lauretta ha scritto alle 15:11
 

Monica Leofreddi all’Italia sul 2 parlando degli abiti della Clerici nella seconda serata: ”era un pò vestita al cartoccio!”.

  • Si parte!
MAX 69 ha scritto alle 16:16

Sono partiti i promo dell’ISOLA DEI FAMOSI. Oggi Luca Ward ha salutato i suoi ascoltatori in radio al termine del suo programma giornaliero annunciando che domani partirà per il Nicaragua….Tutti pronti per mercoledì 24?





18
febbraio

ANTONELLA CLERICI, FENOMENOLOGIA DI UN SUCCESSO NON ANNUNCIATO

Lasciateci cantare con la chitarra in mano sono un Italiano, un Italiano vero” . Chi non ricorda le parole della canzone di Cutugno, uno dei 3 “trombati” di questo 60esimo Festival di Sanremo, che per inciso ha fatto il giro del mondo vendendo milioni di dischi? Si, signori, milioni di dischi, non bruscolini. Per dovere di cronaca,  anni fa per vincere un Disco d’oro si doveva vendere un milione di copie, adesso per vincerne uno, seppur con la recessione, ne  bastano  quindici o venticinquemila copie. Questo per rendere l’ idea di come il mercato si sia  ridotto.

Ma non siamo qui a cantare il de profundis del mercato discografico; oggi  siamo invece qui ad analizzare  il successo ormai acclarato di questa edizione targata Antonella Clerici. Prima puntata, quasi undici milioni, seconda puntata, altro botto, stessi ascolti, che per chi si occupa di tv è quasi un miracolo, perchè, come dicono quelli che parlano bene, nella seconda puntata c’è sempre un calo fisiologico. E invece questa sessantesima edizione, seppur con un parterre di ospiti inferiore a quello di altre edizioni e con canzoni non propriamente all’ altezza, ha rifatto,  anche nella seconda puntata, un boom di ascolti. Alla faccia di detrattori, dietrologi e pessimisti cosmici.  

A questo punto ci chiediamo: ma senza ospiti importanti, senza canzoni all’altezza, senza valletti, come mai questo Festival sta avendo un successo, diciamolo (alla Fiorello-La Russa), cosi insperato? Non sarà che forse, questo successo, è tutto da attribuire  alla  Antonellina nostra, che  trasforma difetti, gaffe, mancanza di phisique du role in  valore aggiunto? Probabilmente anzi sicuramente  è cosi. Ma vediamo di capirne i motivi…


18
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010, II ATTO: E’ CACCIA AGLI AUTORI DELLE DOMANDE AL CIOCCOLATO PER RANIA DI GIORDANIA. CLAMOROSAMENTE FUORI VALERIO SCANU.

Sanremo è (dovrebbe essere) nella sua essenza una gara canora tra artisti che si mettono in gioco e, tolte alcune fisiologiche “variazioni sul tema”, la seconda puntata di ieri sera ha confermato proprio questo: 17 esibizioni e una massiccia e monolitica sequenza di note, che a volte farebbe sbuffare anche il fan più accanito e indolente alle critiche (soprattutto considerato che mancano ancora due serate alla finale). Dei dodici “Artisti” in gara, la giuria demoscopica elimina a sorpresa Valerio Scanu e i Sonohra, mentre il giudizio combinato del televoto e dell’orchestra dell’Ariston fa fuori dalla “Nuova Generazione: Jacopo Ratini, Broken Heart College e Mattia De Luca.

La serata scivola senza imprevisti e sussulti e più che ad un atteso evento annuale, sembra di assistere ad un pacato show infrasettimanale e la conduzione della Clerici ne è la riprova. Finalmente più sciolta e disinvolta, la conduttrice si è liberata della zavorra emotiva (ma ahinoi, non dei vestiti di Gai Mattiolo) della prima puntata riuscendo nell’intento di essere più coinvolta e coinvolgente con i cantanti e con lo spettacolo in generale. A proprio agio sul palco, la Clerici ha ringraziato le colleghe/amiche solidali con il suo successo, si è cimentata in un can can da Moulin Rouge, e ha dato sfogo a tutta la sua materna simpatia proprio quando si è trovata ad interagire con il “Trio” di tenori, lanciati dal suo “Ti Lascio una canzone”.

Rimangono i limiti di una conduzione poco aggressiva e a volte poco carismatica, ma Sanremo quest’anno è così: un po’timido e rassegnato al suo destino di “edizione minore”, ma forse per alcuni aspetti meno isterico e più sereno. A tentare il tutto per tutto per rientrare in gara, troveremo questa sera: Valerio Scanu, Toto Cutugno, i Sonohra, Nino D’angelo e la premiata ditta Pupo/Savoia.





17
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO: SECONDA SERATA. ESORDIO DELLA “NUOVA GENERAZIONE” TRA RANIA DI GIORDANIA E LE BALLERINE DEL MOULIN ROUGE.

E la prima fatica è andata. Appena il tempo per Antonellina di tirare un sospiro di sollievo, che già siamo pronti a ripartire. Ecco la scaletta ufficiale di questa seconda puntata del Festivàl 2010.

Ancora una volta si punta su un inizio ad effetto:  oggi ad aprire le danze (nel vero senso della parola) saranno le ballerine del Moulin Rouge. Le 32 gambe  hanno già spopolato in sala stampa presentandosi in abito di scena e scatenando i flash dei fotografi. Ma il bello verrà nel corso della serata quando dovrebbe (il condizionale è d’obbligo visto ciò di cui stiamo per parlare) essere prevista una performance con Antonella Clerici. Subito dopo la parentesi francese, si parte con la gara canora. Dopo l’esibizione dei primi tre “big” spazio alla seconda ospitata con  l’atteso The Tryo: Ignazio Boschetto, Piro Barone e Gianluca Ginoble, ovvero i giovani tenori di cui proprio Antonella è la madrina artistica, approdano sul palco del Teatro Ariston un anno dopo il debutto a “Ti lascio una canzone”. 

La gara riprende con altre due esibizioni dopo di che il palco si preparerà ad accogliere la principessa Rania di Giordania con principessina Iman al seguito (14 anni) che guarderà la mamma dalla sala. Prima di riprendere con le esibizioni ci sarà un secondo momento dei The Tryo. Riparte la kermesse canora con altre quattro esibizioni del terzo e ultimo ospite Michelle Rodriguez, la giovane interprete di Avatar. Terminate le esibizioni degli Artisti con le ultime tre performance, nuovo show delle ballerine del  Moulin Rouge e poi spazio alla Nuova Generazione con le sue prime cinque proposte: Nina Zilli (L’uomo che amava le donne), Broken Heart College (Mesi), Mattia De Luca (Non parlare più), Romeus (Come l’autunno), Luca Marino (Non mi dai pace): canzoni già conosciutissime sul web e che vantano già un pubblico di fans. Come ieri anche questa serata si concluderà con la comunicazione dei due cantanti Nuova Generazione e i 10 Artisti che rimangono in gara.


17
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010: PRIMA PUNTATA SENZA PERSONALITA’. ELIMINATI: TOTO CUTUGNO, NINO D’ANGELO E I “RACCOMANDATI” PUPO-EMANUELE FILIBERTO

Ritrovarsi sintonizzati a guardare la prima puntata del Festival di Sanremo è un pò come ritrovarsi a cena con un lontano parente che, per fortuna o per cattiva sorte, si incontra solo una volta all’anno. Con il telecomando in mano lo si scruta, si cerca di capire se è cambiato o magari invecchiato; si ascolta per vedere se ha argomenti interessanti di cui parlare e  scoprire se durante l’anno trascorso ci è mancato oppure no. Ieri sera su Raiuno è partita la sessantesima edizione del Festival targata Antonella Clerici, e di rifessioni su questo “lontano parente” ce ne sono tante da fare.

La prima arriva puntuale nel momento in cui ad inizio trasmissione Paolo Bonolis consegna il testimone della kermesse canora all’amica Clerici. Una riflessione che arriva dal cuore, perché dopo i minuti di divertenti siparietti con il fidato Luca Laurenti, probabilmente non pochi spettatori hanno pensato e invocato: “Paolo resta! Fallo per noi!”. Il confronto era già in partenza difficile, la presenza di Bonolis sul palco ha definitivamente evidenziato la differenza tra i due conduttori “compagni di scuderia” (by Lucio Presta) e tra gli spettacoli delle due annate coinvolte. Il problema della Clerici, infatti, non è stato la comprensibile emozione iniziale nè tanto meno la necessità di dover far filare liscia una gara che comunque è lunga e a tratti ripetitiva, ma piuttosto la sua scarsa abilità nel “riempire i vuoti” dello show. Complice anche, come vedremo tra poco, la totale assenza di una spalla su un palco difficile come quello dell’Ariston.

La bionda conduttrice è stata puntualmente in grado di mancare l’appuntamento con lo sprint e con l’adrenalina necessaria per condurre un carro armato televisivo come Sanremo. Sicuramente garbata e rassicurante, non è però riuscita a dare un’impronta tangibile del suo essere anche in circostanze come il discorso virtuale a Morgan (che non era sul palco, così come la sua canzone) oppure i fischi della platea a Pupo ed Emanuele Filiberto, rimanendo imbarazzata e poco incisiva negli unici momenti in cui lo spettacolo concedeva un po’ di spazio all’imprevisto.  La gara è proseguita regolare e il giudizio della giuria demoscopica ha alla fine condannato all’esclusione  Toto Cutugno, Nino d’Angelo e i due conduttori de “i Raccomandati” (tutti i dettagli dopo il salto).


16
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO: IL TOTO-LOOK ANTONELLIANO E’ UFFICIALMENTE APERTO. TUTTO IL RESTO E’ NOIA.

Abbiamo aspettato sei lunghi anni per rivedere una donna presentare Sanremo, la kermesse piu fané del nostro paese.

Dopo Simona Ventura (edizione 2004) col suo look fashion-victim, Pippo e Paolo, padri della tv, si erano alternati con doppipetti bleu troppo prevedibili. Ma ora finalmente, la regina è lei, Antonella, e quale Festival migliore per aprire un importante ed inquietante capitolo “toto-look”?

Per lei, la donna degli effetti speciali, colei che coi suoi abiti ha sdoganato nuance di colori non esistenti in natura e filati che voi umani non avete mai osato indossare: organze, pizzi sintetici, tulle, poliestere, balze fucsia,  lycra, e boa di Renato Zero rinvenuti nei trovarobato Rai. Questo il look Clerici  versione prime time, dove se non sei plastificata, nuda o anoressica, devi trovare un modo efficace per farti notare. E quanto è lontano il look da day-time! (vedi Prova del Cuoco): il jeans a vita alta, orlato anni 80 e il maglioncino pastello da catechista. E quanta nostalgia per quella presentatrice, femmina “verosimile”, con tutti i pezzi di ricambio originali e qualche rotolo di troppo, che ci aveva permesso di identificarci in un personaggio più simile a zia Gisella che ad una diva.