andrea de carlo



18
novembre

MASTERPIECE: IL TALENT SULLA SCRITTURA POCO LETTERARIO E MOLTO (CASO) UMANO

Masterpiece, Rai3

Partenza Sturm und Drang. In scena, un ex galeotto, un’anoressica, un onanista compulsivo e un aspirante suicida. Ma anche un giovanotto dal passato burrascoso. La prima puntata di Masterpiece, il nuovo talent show sulla scrittura, ci ha lasciato una buona impressione ma anche una perplessità: possibile che per diventare romanzieri si debba per forza essere casi umani? O, ancora peggio, il romanziere caso umano è l’unico ‘modello letterario’ televisivamente appetibile? Su Rai3, infatti, i partecipanti alle audizioni del primo talent letterario si sono fatti conoscere più per le loro vicissitudini personali borderline che per il loro “capolavoro nel cassetto”, sottoposto all’attenzione dei giudici Andrea De Carlo, Giancarlo De Cataldo e Taiye Selasi.

A loro – e solo a loro – il compito di stabilire se il dattiloscritto presentato meritasse o meno di proseguire la gara. Davanti alla giuria, gli aspiranti scrittori hanno letto poche righe della loro opera, secondo una logica molto televisiva e poco letteraria. Di solito, infatti, un romanzo va metabolizzato, assaporato pagina dopo pagina, sezionato, ma in tv il tempo è d’oro ed anche l’abilità scrittoria diventa una questione di empatia. Quasi un dettaglio. Di conseguenza, il pubblico ha conosciuto soprattutto la personalità dei partecipanti, assai meno la loro scrittura. Un aspetto deludente, questo, per un programma che ha l’ambizione di scovare un nuovo talento per la letteratura. In palio, una pubblicazione da ben 100mila copie.

Di congiuntivi, lessico e sintassi non si parla, forse non contano più in un bestseller. A Masterpiece, piuttosto, è il caso umano a fare da perno all’intera narrazione, diventando uno spunto di (psico)analisi e di discussione tra i giudici. A tal proposito, abbiamo trovato azzeccata la scelta di inserire in commissione l’intrigante Taiyne Selasi, accanto ad un professorale Giancarlo De Cataldo e ad un Andrea De Carlo spesso presuntuoso, come se recitasse una parte. L’avete visto mentre stracciava le lettere scritte dai concorrenti? Pareva la copia di Joe Bastianich col suo sprezzante lancio del piatto. Marginale, invece, la presenza di Massimo Coppola, coach relegato al ruolo di comparsa. Buoni la regia e il montaggio.




16
novembre

MASTERPIECE: IL PRIMO TALENT LETTERARIO DELLA TV DA DOMANI IN SECONDA SERATA SU RAI3

Masterpiece i giurati

Sentiamo spesso che in Italia ci sono più scrittori che lettori e, a giudicare dalla notevole presenza ai casting di Masterpiece, il nuovo talent letterario che debutterà  domani – domenica 17 novembre – alle 22.50 su Rai3, deve essere vero. Il programma, finito ieri sulle pagine del New York Times, si promette un obiettivo forte e interessante: trovare la nuova voce della discografia italiana? Il nuovo Masterchef del Belpaese? No, bensì lo scrittore del domani, colui che, grazie all’opportunità offerta dal Servizio Pubblico, potrà vedere il suo romanzo pubblicato dalla Bompiani in 100.000 copie, in collaborazione con Rai Eri.

L’intuizione di Andrea Vianello e dello scrittore Giancarlo De Cataldo, in giuria insieme ad Andrea De Carlo e Taiye Selasi, parte da un’idea buona, da un principio cristallino, ovvero quello di incoraggiare la creatività e il talento di una buona penna che, un domani, potrebbe imporsi nell’editoria italiana come nuovo Alessandro Baricco, Umberto Eco o Andrea Camilleri. “E’ una scommessa, un prodotto innovativo al quale guardano con curiosità all’estero” teorizza De Cataldo, mentre la Selasi chiarisce immediatamente l’intento del talent show. “E’ una sfida, ma non un gioco. I miei dubbi sono spariti quando fra tutti i dattiloscritti ho trovato almeno tre romanzi veri” puntualizza la scrittrice londinese nata da genitori africani. Oltre all’entusiasmo di Vianello, sembra che il progetto sia stato ben accolto anche dal Direttore Generale di Viale Mazzini Luigi Gubitosi definendola come “una strada innovativa, un programma bello e con un gruppo forte che ci lavora”.

Nella prima fase, quella di sei puntate che andrà in onda a partire dal 17 novembre dopo Che tempo che fa, ci saranno le audizioni dei dodici partecipanti che verranno valutati per il loro romanzo. I dodici diventeranno quattro, divisi in due coppie che si sfideranno in “prove immersive” come una serata per anziani in una balera torinese o una visita eccezionale alla comunità di don Rambo, prete ex campione di lotta. Scriveranno a riguardo e, nei 59 secondi impiegati dall’ascensore della Mole Antonelliana per arrivare in cima, cercheranno di convincere l’ospite – Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale della Bompiani, nella prima puntata – che il loro elaborato sia migliore di quello degli avversari.


2
ottobre

L’ERA GLACIALE STASERA OSPITA CLAUDIA MORI: IN ARRIVO UN ALTRO PISTOLOTTO POST-FEMMINISTA?

ERA GLACIALE DARIA BIGNARDI CLAUDIA MORI

Tre-ma-te, tre-ma-te le streghe son tornate!, e giù falò di reggiseni in differita nazionale accompagnati da impudente sfoggio di carenze depilatorie. D’altronde: uomini, è arrivata Claudia Mori, e mo’ son cacchi! Infatti, laddove non sono riuscite commentatrici e opinioniste di fama, direttore incazzose e femministe d’alto bordo, Concitedigregorio e Lidieravera per un verso – e Noemiletizie e Patriziedaddario per l’altro -, è arrivata lei, la signora Celentano. La proverbiale grande donna dietro al grande uomo, la potentissima dea ex machina del Clan, lei, Claudia Mori, per una “sgarberia” fotografica messa a segno dagli “scorretti” (maschi) della produzione di XFactor, è riuscita in due-minuti-due a riesumare la questione femminista con tutti i suoi cliché. E perdipiù in un programma pop, mica da Santoro, mica da Gad Lerner – che pure c’ha astutamente marciato sull’affaire all’Infedele di lunedì scorso.

E così, dove non sono arrivati retropensieri sul velinismo, fiumi di parole e kilate di carta stampata dalla scorsa primavera, quando una sprovveduta neodiciottenne brindò con papi, a oggi, che persino le prostitute salgono sugli altari della prima serata in nome di chissà che, è riuscita lei, la pulzella della via Gluck, che ha alzato un polverone (solo) per un improvvido primo piano. Certo, il saggio la chiamerebbe vanità, ma lei l’ha buttata sul maschilismo sporco & cattivo, e siccome vanitas peccata mundi allora è meglio dire (al telefono con Lerner): “Io ho un cervello e reagisco a un’aggressione tipica di una società e di una televisione che la rappresenta: io mi sono ribellata!” Cribbio!

D’accordo, nonostante le premesse barricadere è comunque improbabile che stasera, alle 23.30, l’intervista glaciale di Daria Bignardi a Claudia Mori possa essere funestata da una pioggia di reggiseni infuocati - tant’è che la stessa Daria, seduta tra i giurati del talent proprio la fatidica sera della “sgarberia“, non è che si fosse lanciata con particolare veemenza al fianco di Claudia a difesa dei suppostamente lesi diritti femminili: espresse disappunto, ok, ma non di più.