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VIENI VIA CON ME, UN PICCOLO GRANDE FRATELLO 10 ANNI DOPO
di Davide Maggio
01/12/2010 - 17:12

Sono contento degli ascolti di Vieni Via con Me. Il programma di Fazio e Saviano è un piccolo Grande Fratello 10 anni dopo: come il papà di tutti i reality è stato il capostipite della real-tv che ha fatto capolino nel 2000 ed imperversa tuttora sul piccolo schermo nostrano, la premiata coppia di via Mecenate ha avuto il merito, un decennio più tardi, di aver dato prova che un’altra televisione è possibile.
Uno show di rottura che potrebbe segnare l’inizio dell’era post-reality della televisione nostrana. E non è il caso di dire per fortuna o purtroppo. In una tv di transizione come quella degli ultimissimi anni era ovvio che prima o poi esplodesse un nuovo fenomeno che avrebbe rappresentato una nuova via di Damasco per l’italica televisione. Proprio come 10 anni fa, quando -con ogni probabilità- il pubblico non vedeva l’ora di guardare ciò di cui adesso non ne può più. Che poi in Italia non si conoscano mezze misure e la moltiplicazione di programmi simili è più prolifica di quella dei pesci è decisamente un’altra storia.
Poco importa che il programma sia schierato o meno. Vieni via con Me ha avuto un merito: riuscire a far riflettere, sia che si fosse d’accordo con quanto detto, sia in caso contrario. E nel bene o nel male, un prodotto televisivo deve far questo. Quando alla cassa del supermercato senti favellare insistentemente del nuovo show di Raitre, il gioco è fatto.Forse e’ stata una parte di quei dieci milioni di telespettatori ad aver “rovinato la festa”. Perchè se è vero che si avverte bisogno di aria nuova e, persino, di “controcorrenti”, è allo stesso tempo vero che non si può prendere per oro colato tutto ciò che provenga dai “mammasantissima” della libertà (a tutti i costi) di informazione quasi si trattasse di fede bella e buona. Perchè il rischio che si corre è quello di trasformare un buon programma di infotainment in un covo mediatico di simpatizzanti politici.
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11 commenti su "VIENI VIA CON ME, UN PICCOLO GRANDE FRATELLO 10 ANNI DOPO"
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Emy dice:
Francamente non so se con questo programma si potrà innescare una rivoluzione televisiva. Al di là delle presunte simpatie politiche dei conduttori, bisogna dare merito soprattutto a Saviano di aver parlato all'interno di uno show e non di un programma di attualità politica, di temi purtroppo oggi noti solo ai più attenti lettori di quotidiani o agli studiosi e agli addetti al lavoro: mi riferisco ai nuovi affari della criminalità organizzata e alla sua organizzazione interna. Preciso, puntuale e di grande pregio anche il ritratto che ha fatto di Giovanni Falcone,apprezzatissimo, tra l'altro, dalla sorella del ompianto giudice, Maria Falcone. Non solo, ma Fazio e Saviano nell'ultima puntata, ospitando Don Ciotti di Libera, hanno dato voce a quelle realtà associative che in questi anni portano avanti il lavoro, tanto caro a Falcone e Borsellino, di educazione alla legalità tra i giovani e nelle scuole. E il rispetto della legalità è un valore che va oltre gli schieramenti politici, alla base di qualsiasi civile convivenza.
Andrea Tavano dice:
A Fazio chiedevano il 'diritto di replica'. Qualcuno scrisse che il diritto di replica era quasi rappresentato dal programma in sè, in memoria del titolo di una celebre trasmissione degli anni '90. Se è vero che in Rai albergano schieratissimi programmi talk, è pur vero che sommando le loro rispettive durare non potrebbero competere con l'incessante martellamento dei tg a tutte le ore del giorno, spesso ridotti a megafoni del potere. La questione della politica nella Rai è roba da pleistocene catodico, ma tant'è. Analizzando le curve, come credo avrete fatto, vi sarete accorti che il duo 'fazioso' ha comunque richiamato un non-pubblico. Coloro che la televisione non la guardavano neppure morti, infatti il bacino di utenti due settimane fa arrivò circa 31 mln di spettatori, roba che quando mai.. Resta da vedere, e Davide Maggio sarà d'accordo sicuramente, cosa combinerà il Gf lunedì prossimo. Se si confermerà quella che pare una crisi sistemica o solo quella che alcuni definiscono 'decollo tardivo', che potrebbe portare ad una affezione del pubblico man mano che montano le 'storie' (o che montano artatamente le storie). ps: ma qualcuno mi spiega come mettere un Avatar al profilo? Grazie.
marcoz dice:
Sono perfettamente d'accordo con te davide.
AnTo dice:
E per quanto riguarda gli ascolti, le pèolemiche hanno certo aiutato, ma non credo che 10 milioni di persone si siano fatti convincere o semplicemente incuriosire dalle polemiche...anche perchè i numeri elevati ci sono stati per tutta la puntata e non solo in pochi picchi sporadici. Senza polemiche avrebbe fatto cmq numeri ottimi, specie se ci ricordiamo che erano su rai3.
AnTo dice:
Concordo con quanto scritto nell'articolo. Non ritengo, tuttavia, VVCN il capostipite di un nuovo modo di fare televisione (purtroppo, per certi versi). Ha trattato tutti gli argomenti allo stesso modo o quasi, e cioè attraverso un monologo o un elenco, e la noia c'è stata solo in qualche piccolo episodio. Il merito principale, secondo me, è stato quello di raccogliere davanti al video un numero elevatissimo di telespettatori e di trattare temi su cui non ci si sofferma mai (o quasi) o che cmq si fa finta non esistano. Se il programma è riuscito ad aprire qualche mente o a far riflettere, nel bene o nel male, possono ritenersi tutti soddisfatti, Fazio e Saviano in primis.
pig dice:
Ma solo io l'ho trovato un programma noioso,senza senso e che a parte gli elenchi(a volte insignificanti)non sapevano fare altro??
Phaeton dice:
busb, io non dico che era tutto fumo... i contenuti c'erano tutti, ma è un genere irripetibile troppo basato sulla teatralità... impossibile farne altro. Poi senza ombra di dubbio si è creato, grazie a qualche dirigente che ostacolava ( non si sa per quale il motivo) il programma, un indotto tale da farne parlare tutti e da farlo vedere da tutti!
busb dice:
sono d'accordo con Phaeton. E' tutta una bella montatura, ma dietro a tutto il fumo, rimane ben poco. E non dico che magari non sia stato un bel programma. Si parla tanto di questa tv diversa. Ma diversa da cosa? Perchè una tv diversa dai reality esiste già, è in onda tutti i giorni e spesso nessuno se la fila. Mettevamo, per dire, la d'urso a fare un bel programma che parlava della violenza sulle donne con ospite Mina, la Mussolini scatenava qualche polemica, si invitava qualche ospite schierato di sinistra e i numeri arrivavano ugualmente. Non è un caso, credo, che passate le polemiche, si siano persi anche gli spettatori, e proprio nell'ultima puntata, segno che forse questo programma non ha inciso più di tanto sui telespettatori.
aladino dice:
Io non l'ho seguito per il semplice fatto che Saviano non mi piace. Anche io penso che tutto il successo sia il dato di grandi polemiche che ormai da qualche tempo accompagnano molti programmi rai che poi si rivelano dei grandi successi... che vemga montato tutto appositamente?!?
Phaeton dice:
Secondo me siamo ben lontani da una rivoluzione della TV. Quello di Vieni via con me è stato un caso isolato, secondo me non ci sono i presupposti per un nuovo genere televisivo. E' stato un programma alimentato dai media... che ne hanno creato un indotto pazzesco. Se non fosse stato criticato voi credete che i risultati sarebbero stati gli stessi?