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TRONO GAY A UOMINI E DONNE? PIU’ MAI CHE POI…
di Cristian Tracà
05/08/2011 - 01:19

Rimbalza da giorni ingrandendosi a macchia d’olio sul web la candidatura di Maicol Berti a tronista di Uomini e donne. Ipotesi francamente improbabile quella del trono gay, una congettura da ombrellone un po’ montata a neve, come se ci fosse mai stata un’apertura in tal senso da parte della padrona di casa, ben conscia della delicatezza di questa scelta negli equilibri identitari del suo marchio così legato all’idea di rito domestico e di effetto familiarità della sua televisione.
Detta fuori dai denti, perché ogni tanto è giusto evitare di glissare, lo zoccolo duro dell’audience defilippiana, che annovera comunque anche molti omosessuali, è profondamente conservatore, e la Castigatrice lo sa bene avendolo imparato a sue spese già nelle prime esperienze televisive del primo Amici. Nella ricetta di televisione di Maria De Filippi si trovano a più non posso germi di contrapposizioni evidenti (tronisti molto diversi, squadre, opinionisti sempre in disaccordo) utili a scatenare schieramenti ma la sfera argomentativa rimane sempre lontana dai grandi ‘divaricatori’ dell’opinione pubblica quali omosessualità e razzismo, e in qualche modo anche da ogni più delicato sbilanciamento politico.
Vi siete mai chiesti perché a C’è posta per te non vedete mai storie di figli gay rifiutati dalle famiglie o relazioni d’amore impedite perché magari una giovane italiana si è innamorata di un ragazzo di colore o del vicino di casa arabo? La risposta potrebbe arrivare direttamente da un’ intervista che la stessa De Filippi rilasciava, in riferimento a un episodio tragico dibattuto nel suo Amici versione talk, nel lontano 24 settembre 1993 alla giornalista di Repubblica Silvia Fumarola:
‘E’ una delle puntate più difficili che mi è capitata, ero partita pensando di raccontare la storia di un ragazzo, forse uguale a quella di tanti altri, che poi è finita tragicamente. Avrei voluto far parlare i compagni di classe e suo padre, in un secondo tempo. Ma quando abbiamo toccato il tasto dell’ omosessualità è scoppiato l’inferno. Ha preso la parola un ragazzo che ha detto che gli omosessuali erano diversi e che gli davano imbarazzo, o meglio paura per la diversità.’
Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, ma i contorni del tema restano sempre più o meno tali. Tralasciando quello che potrebbe essere il segno delle reazioni quali il Moige che già bastona a dovere la trasmissione, la questione è più in generale di sociologia dei media. Come avverte acutamente il sociologo Pierre Bordieu in un saggio dedicato al mondo della televisione ‘più un testo vuole raggiungere un pubblico vasto più deve lasciar cadere ogni asperità, tutto ciò che può dividere, escludere, più deve sforzarsi di non urtare nessuno, di non sollevare mai problemi, o di sollevare problemi senza storia’.
Come reagirebbe quel medesimo pubblico che va in visibilio per le scorrazzate delle dame e dei cavalieri ad assistere ad un bacio saffico? Dopo il primo minuto di curiosità cosa avverrebbe? Nella risposta sta tutto l’enigma del caso: qual è la vera opinione degli italiani sugli omosessuali, al di là dei pregiudizi beceri o, all’opposto, dalle aperture solo di facciata?
Il rapporto saldo, nonostante ogni tanto qualche impennata bizzarra verso lidi più alternativi, che Maria De Filippi ha con la parte profonda del Paese, quella che più o meno corrisponde all’idea di cultura di massa, la costringe a confezionare una sorta di verismo postmoderno nella cui rappresentazione siano ben riflessi i valori e gli equilibri dello status quo coevo, senza oscillazioni che possano ‘sconvolgere’ l’immagine rassicurante del mondo diffusa per dare ordine e tranquillità alle dinamiche di relazione consolidate.
Saremmo ben lieti di essere smentiti presto con una presa di posizione rivoluzionaria, con una rottura stilistica audace e forte. Per ora facciamo i conti solo con un sistema legislativo che ha tentato vanamente di introdurre aggravanti per i reati a sfondo omofobico, con lungometraggi censurati per scene di amore o passione omosessuale, con dichiarazioni ufficiali fortemente orientate a non estendere alcuni diritti civili ai gay, trinceramenti vaghi sull’idea che ancora gli italiani non siano abbastanza maturi per un tale cambiamento.
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lele dice:
@mat22 però se quegli anziani partecipano vuol dire che stanno al gioco, no? E poi abbiamo l'arma del telecomando.
Nina dice:
Io capisco più gli anziani che non i giovani, almeno vanno lì ballano e si divertono. Sai che lunga una giornata per un pensionato? I giovani potrebbero occuparsi di tante cose interessanti.
Phaeton dice:
Ma ragazzi è ovvio che non ci sarà mai un trono gay a Uomini e Donne! Quel Maicol pur di ritornare a far parlare di se... farebbe di tutto... ed ha rilasciato una boutade! @Mat: Io non credo che Uomini e donne come si può mettere in cantina un programma che fa un botto di ascolti?
Tania dice:
Da persona che ha un passato gay,che ha partecipato a programmi televisivi e ha lavorato con gente in gamba come vladimir luxuria su questo tema dico che bisogna osare di piu,dalla tv ai giornali e che il problema riguarda anche reti televisive che tradizionalmente sono aperte su questo fronte.la strada da fare e' ancora tanta.
mat22 dice:
sarebbe interessante un programma con anche troni con gay.. quelli over che sono davvero trash e imbarazano gli anziani che ballano pieni di tull, poveri anziani.. bisogna aver rispetto dei nonni e delle persone anziane... io trovo UeD volgare... vedrei bene un reality tipo scelgo te dove ci sono concorrenti etero e gay....
sirgeorgebest83 dice:
questa è omofobia
Raffa dice:
certamente se ora le ragazze si danno delle zoc...le tra di loro, i gay cosa potrebbero dirsi? E' qui il problema, se le persone etero si insultano, ok fa parte dello spettacolo, ma quando un'offesa viene rivolta ad un gay interviene l'associazione dei diritti umani, in molti casi sembra che i veri razzisti non sono nè gli etero e neppure i bianchi, ci sono genitori e fratelli che hanno ucciso le figlie perchè innamorate di italiani.
ANTONIO1972 dice:
è pieno di tronisti gay quel programma!
dert86 dice:
a quella le frega solo di portare ascolti al programma con le solite trashate napoletane!
mats dice:
Secondo me invece è ora che i troni vengano buttati nel magazzino della roba vecchia di Mediaset, tra il vestito del Tenerone e il tabellone della soluzione de La ruota della fortuna, lasciando spazio ad una nuova idea che si magari più costruttiva e meno insulsa. Uomini e donne secondo me è prontissimo ad entrare nella bacheca dei programmi che hanno fatto la storia della televisione. Ma ormai la formula è esausta