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MISSION: ECCO CHI ‘NON POTEVA NON SAPERE’
di Marco Leardi
09/08/2013 - 11:24

D’un tratto, nessuno sapeva oppure non aveva ben capito. Anzi no, stava proprio dormendo: Zzzz. La polemica divampata attorno a Mission, il discusso reality di Rai1 dedicato alla vita nei campi profughi, ha assunto toni grotteschi, degni della miglior commedia dell’equivoco. Dopo essere stato accusato di speculare sul dolore altrui (prima ancora della messa in onda), lo show è stato posto all’indice da alcune associazioni umanitarie ed è stato oggetto di un’interrogazione presentata ai vertici di Viale Mazzini. Nei giorni scorsi si è cercato di capire chi ne avesse approvato la realizzazione o ne fosse solo a conoscenza, ma figurarsi: all’improvviso, il programma sembrava apparso in palinsesto per puro caso, all’insaputa dei più. Ha avuto così inizio l’antico giuoco dello scaricabarile.
Il progetto di Mission, in realtà, circolava già parecchi mesi ed è poco credibile che ad esserne informati fossero pochi addetti ai lavori. Insomma, per un usare un’espressione d’attualità potremmo dire che qualcuno “non poteva non sapere“, a differenza di quanto dichiara oggi. La Presidente della Camera Laura Boldrini, ad esempio, ha ammesso di aver partecipato “ai primi contatti con la Rai” per la realizzazione del programma in qualità di portavoce dell’Acnur (organo delle Nazioni Unite per i rifugiati), ma ha aggiunto di non essersi più interessata alla trasmissione con l’inizio del mandato istituzionale attualmente ricoperto. “Si pensava ad una operazione di sensibilizzazione, non certo a un reality” ha detto la Boldrini, mettendo le mani avanti e precisando di aver proposto un format “persone comuni, non certo vip“.
Nelle sue parole, il tentativo di smarcarsi dalle polemiche che l’hanno lambita, ma anche un certo snobismo di maniera. Perché mai la solidarietà elargita da “persone comuni” dovrebbe essere diversa o preferibile da quella di un vip? E poi, un personaggio di pubblico richiamo non potrebbe agevolare il lodevole obiettivo della sensibilizzazione? Del resto, proprio l’Onu in più occasioni ha arruolato testimonial vip. In ogni caso, il racconto della Boldrini vacilla, e a smentire la Presidente della Camera sarebbero alcune dichiarazioni rilasciate in un’intervista dal direttore di Rai1 Giancarlo Leone.
Nel settembre del 2012, Leone parlava all’Espresso di “Mission, una trasmissione dove i cosiddetti vip si trasferiscono nei posti più disagiati e sofferenti del pianeta…” ed annunciava la messa in onda (non avvenuta) di “due puntate pilota a dicembre, il sabato sera“. Si dà il caso che in quel periodo la Boldrini fosse ancora portavoce Onu, dunque come poteva non sapere? Lo stesso discorso vale per la Presidente Rai Tarantola ed il DG Gubitosi, che già prestavano servizio a Viale Mazzini ed oggi invece dichiarano di essere rimasti all’oscuro del format nei suoi dettagli. Ma allora, chi ha approvato i palinsesti? E soprattutto, dove è finita la tanto decantata supervisione di qualità?
Peraltro, di “protagonisti vip” si era parlato già nell’agosto 2012 – un anno fa! – quando Michele Cucuzza e Barbara De Rossi rimasero bloccati in Congo per l’emergenza Ebola. La notizia trovò spazio sui principali quotidiani, e si disse (nonostante la smentita di Rai1) che i due fossero in Africa proprio per le riprese di Mission (circostanza confermata però quest’anno da Giancarlo Leone nella nostra video intervista). E che dire del Presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico, il quale non sapeva nulla del reality, quando invece è da mesi che i giornali ed i siti specializzati ne parlano. Poco sul pezzo, il grillino.
“Non potevano non sapere”… eppure la polemica e le conseguenti giustificazioni arrivano solo adesso. Più che al reality, siamo alle comiche.
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Adriano dice:
@raffa: D'agostino ha preso un granchio. Non so se ti ricordi ma il programma di fazio e saviano ha scatenato polemiche (molte delle quali incomprensibili) prima, durante e dopo il programma. Qualcuno ne pretendeva addirittura la chiusura nonostante il gran successo di pubblico
Marco Leardi dice:
@liberopensiero. Tu hai parlato di aggettivi. E alla luce dei fatti presentati, rilancio: poteva non sapere? (ma il pezzo parla di più persone). Sulla caratura umana del personaggio non esprimo giudizi avventati - ci mancherebbe - su quella politica invece posso notare una oggettiva inesperienza e mi permetto di non condividere certe dichiarazioni. In ogni caso, nell'articolo si parla d'altro e non si manca di rispetto a nessuno.
liberopensiero dice:
Marco la questione non riguarda gli aggettivi,ma il semplice associare frasi o situazioni che evocano le vicende del noto evasore fraudolento al nome della Boldrini,è non solo fuori luogo ma irrispettoso data la caratura del personaggio.È il solito giochetto,e l'interessata fa bene a non assecondare.
Fabio Di_V dice:
Si ma anche un reality può portare alla sensibilizzazione...
Marco Leardi dice:
@liberopensiero. Quali aggettivi? A prescindere da quanto scritto nel pezzo (tutto molto rispettoso e senza aggettivi), non credo che ci sia un reato di lesa maestà. Almeno per ora, visto che la signora si è mostrata poco incline alle critiche.
liberopensiero dice:
Le dichiarazioni della Boldrini sono state finora tutte condivisibili,anche sui temi televisivi,non ci trovo niente di strano se ne occupi visto il ruolo cruciale del servizio pubblico.Trovo aberranti gli aggettivi utilizzati nel post per apostrofare le dichiarazioni del presidente della camera,alla luce del fatto che assistiamo a ben altre esternazionizioni da parte di politici o pseudo tali come Bondi o Gasparri e l'apologia dell'illegalità.Le opere della Boldrini sono vanto per gli italiani,uno dei pochi esempi di premiazione del merito.Ricordiamocelo.
Mauro dice:
Quando un'operazione è pulita e limpida non dà mai adito a polemiche ma solo consensi, quindi ora sono inutili gli scaricabarile, le posizioni da finti gnorri e le ridicoli giustificazioni del progetto umanitario. Si è cercato il sensazionalismo alzando ancora di più l'asticella al punto di esagerare e non importa se i protagonisti siano o meno vip, non sono veri volontari e la finzione non si tollera quando le situazioni sono estreme e meritano rispetto perché esiste un limite a tutto e se lo si supera, monta la protesta ed il ripudio per lo sciacallaggio. Questo è quello che è accaduto e non c'entra nulla con le posizioni politiche, non è una critica ascrivibile esclusivamente al m5s o alla sx ma a tutte le persone civili, sensibili e dotate di buon senso.
Marco89 dice:
Io il reality lo avrei evitato e neanche io trovo molto opportuna la formula, indipendentemente dal vip o dal non vip ( è triste perdersi in questi particolari) ma quello che penso io è: per quanto tempo ancora il Presidente della Camera, e non un cittadino qualsiasi, continuerà ad occuparsi di tematiche televisive? Dalla figura femminile nei programmi tv alla scelta civile di eliminare Miss Italia, adesso anche Mission, la prossima questione quale sarà? La scossa dell' eredità? Comunque concordo con l' articolo di Marco, siamo alle comiche, purtroppo.
raffa dice:
ha ragione d'agostino:ci fossero stati saviano e fazio a fare mission nessuno avrebbe avuto da dire anzi...
Adriano dice:
"Perché mai la solidarietà elargita da “persone comuni” dovrebbe essere diversa o preferibile da quella di un vip?" Perchè i "vips" chiamati sono quasi tutti fermi da un bel pezzo, e con questa opportunità potrebbero avere per il 2014 ospitate a nastro a la vita in diretta o a domenica in. Ecco il perchè! Questo andazzo lo abbiamo gia visto con l'isola dei famosi, con la differenza che qui si sta mettendo immezzo la sofferenza dei profughi, il chè è un pochettino diverso! E forse perchè le persone comuni sarebbero state i volontari UNHCR che quel lavoro lo fanno tutti i giorni senza telecamere, e non i primi presi dalla strada.. Poi voglio capire che centra Fico... Quando c'era tutta sta gran campagna di stampa di mission un anno fa (che in pochi ricordano), Fico non lavorava in RAI e non era manco parlamentare (probabilmente se avesse parlato prima in molti avrebbero fatto un discorso del tipo "e che ci frega dell'opinione del grillino chi che sia"). Che colpe ha? Quella di non aver letto che cucuzza stava in africa per l'ebola, perchè registrava un programma per la rai? Si sta interessando ora della questione perchè è presidente della commissione Rai da due mesi. Sarebbe stato grave se avesse dissentito sul programma dopo la sua messa in onda. Invece ora nemmeno dissente: vuole semplicemente avere chiarimenti sul tipo di trasmissione che andrà in onda, dai diretti interessati (ovvero dalla Rai)... Mi pare più che legittimo. Che poi (in tutta sincerità) io tutta questa campagna di stampa che si era levata l'anno scorso su Mission non è che la ricordi. A me sto programma così come concepito non convince tutt'ora...