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Mi Manda Raitre, minacce a Ruffo e la moglie dopo l’inchiesta sui ristoranti abusivi

Alle accuse a trasmissione e conduttore si sono aggiunte le minacce alla famiglia. "Mia moglie è terrorizzata, si sveglia tremando"

Fabio Fabbretti

di Fabio Fabbretti

28/11/2024 - 11:59

Mi Manda Raitre, minacce a Ruffo e la moglie dopo l’inchiesta sui ristoranti abusivi

© US Rai

Mi Manda Raitre e il suo conduttore, Federico Ruffo, minacciati dopo la messa in onda dell’inchiesta sui ristoranti abusivi che, nelle scorse settimane, ha portato all’esplosione del caso delle ‘orecchiette fatte in strada’ a Bari, con indagini, scioperi, interrogazioni e polemiche su quotidiani e telegiornali, culminate con la pubblicazione dei filmati in cui si vede la donna simbolo delle pastaie di Bari Vecchia, Nunzia Caputo, alle prese con un ristorante abusivo nel salotto di casa.

Le minacce a Ruffo e la sua famiglia

Prima gli insulti, le accuse di essere come gli ‘ndranghetisti, di essere al soldo di massoni e lobbisti, poi le minacce in pubblico e in privato al conduttore con messaggi del tipo: Che bella famiglia, peccato potrebbe essere rovinata. Tra le minacce, la volontà di impaurire facendo presente di conoscere città di residenza e identità della moglie: Ci vediamo molto presto, tanto ad Ostia siamo di casa. Un saluto anche a Veronica.

Le minacce – fa sapere la redazione di Mi Manda Raitre – sono apparentemente tutte riconducibili ai profili social di un imprenditore di Reggio Calabria attivo nel settore della ‘ristorazione casalinga’ e giungono al culmine di una campagna denigratoria durata settimane. Prima post e articoli (pubblicati su apposito sito) carichi di accuse e insulti nei confronti di Ruffo, poi messaggi denigratori inviati a tappeto a tutti i contatti social del conduttore e ai componenti della redazione della trasmissione del weekend di Rai 3, fino alla ricerca spasmodica di un contatto con la moglie sempre attraverso i social, unita a decine di messaggi inviati direttamente a lui.

Ruffo: “Mia moglie è terrorizzata”

Il conduttore, che in carriera si è spesso occupato di inchieste, spiega che “in questo mestiere preventivi sempre certe attenzioni, non è la prima volta che mi capita e non sarà l’ultima”. Ma non accetta che venga tirata in ballo la sua famiglia (di cui ci eravamo occupati per l’originalissima proposta di matrimonio negli studi di C’è Posta):

E’ una mia scelta pienamente consapevole, non è invece una scelta della mia famiglia, che nulla ha a che vedere con il mio lavoro. Di solito lascio gli haters a rotolarsi nei loro liquami social, stavolta pretendo che gli autori vengano identificati e sanzionati. Una cosa è l’odio online, un’altra le minacce e la paura che ne seguono: mia moglie è terrorizzata dal solo dover scendere dall’auto, vive con spavento anche i soli metri tra l’auto e il portone di casa, si sveglia tremando per quello che potrebbe trovare sui social. Se qualcuno ha dei problemi col sottoscritto è con me che deve vedersela.

Intanto, i legali della Rai, informati dell’accaduto, hanno già istruito le pratiche necessarie a presentare denuncia e costituirsi parte civile in un eventuale processo.

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