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LUTTAZZI CACCIATO, UN EPURATO AL QUADRATO!
di Davide Maggio
08/12/2007 - 20:31
Solo poche puntate, ma forse anche troppe, ed è arrivato lo stop anche da La7 che ha messo la parola FINE al Decameron di Daniele Luttazi, disepurato proprio dall’emittente del gruppo Telecom.
Un’infelice quanto squallida sequenza di battute nei confronti di uno dei volti storici di La7, Giuliano Ferrara, è costata cara a colui che crede di rappresentare il miglior esempio di satira vivente ma che, in realtà, non riesce a far altro che creare cloache televisive che, a quanto pare, iniziano a stancare paritariamente entrambe le fazioni politiche, principale bersaglio dell’epurato al quadrato Luttazzi.
Perfette le parole di Maria Volpe del Corriere della Sera che scrive “quando la satira diventa offesa, volgarità, insulto irriferibile, la libertà non c’entra più nulla“.
Ed infatti il problema non è più (e forse non lo è mai stato) incentrato su libertà o non libertà della satira ma, più semplicemente, sul buon gusto e, ancor di più, sul rispetto delle persone.
Un rispetto che Luttazzi non ha mai avuto ma che ha sempre preteso, riempendosi la bocca di libertà e principi costituzionalmente garantiti ma ignorando del tutto che anche la libertà dei singoli incontra un limite intrinseco nella dignità, onorabilità e rispettabilità altrui, altrettanto garantite costituzionalmente.
Valori che, per Luttazzi, hanno rappresentato e, a quanto pare, continuano a rappresentare un optional, come se gli altri non avessero gli stessi diritti di chi si cela dietro quella che, per Luttazzi, sarebbe la satira.
Nonostante tutto, gli era stata data una seconda chance probabilmente forti o quanto meno fiduciosi, in quel di La7, dell’indiscutibile audience che l’antiberlusconismo attira anche, e forse soprattutto, quando si superano certi limiti.
Viene, però, il sospetto che questi limiti siano stati superati in maniera subdola e deliberata.
Forse consapevole degli scarsissimi risultati di questo tanto desiderato ritorno (da chi, poi, non si capisce, visti gli ascolti), Luttazzi potrebbe aver rivalutato la propria situazione da epurato e, dunque, perchè disturbarsi a mantenere un certo aplomb quando inveire, insultare, imprecare, giocando con immagini ricorrenti a dir poco ributtanti può portare il “comico” a crearsi una nomea di ripudiato, di epurato da un regime soppressivo che tende a castrare la satira?
Perchè limitarsi se questo lo può portare a riempire teatri e a raddoppiare le vendite dei prodotti collegati alla sua attività?
Crearsi un’immagine a spese della reputazione altrui, entrare nel mito ed avere un ritorno economico insperato potrebbe essere in realtà l’obiettivo di un comico che porta inesorabilmente i dirigenti a liberarsi di lui.
Non la ricerca della verità, nè tantomeno di libertà. Una manovra. Come tante altre, anche se decisamente sopraffina.
Se così non fosse, oltre ad essere un comico irrispettoso, di cattivo gusto ed epidermicamente repellente, Daniele Luttazzi sarebbe inevitabilmente anche un idiota.
E naturalmente questo lo dico in totale libertà, la sua!
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Mauro dice:
In Italia ci sono ancora certi squallidi fascisti, che più sono ignoranti e più sono fascisti.
PHILOSOPHO dice:
x davidemaggio: di solito sei una macchietta alla fede quando scrivi di satira o di berlusconi ma stavolta, incredibile a dirsi, sono d'accordo con te. Dai ragazzi, si può fare satira ma quelle di luttazzi sono state solo volgarità....
Carlo dice:
Visto che qui si parla di lui, Daniele Luttazzi, credo sia proprio il caso di leggere la sua versione apparsa oggi su Repubblica, che definirei proprio calzante anche coi commenti qui postati. Lettera di Luttazzi a Repubblica -11/12/2007: E’‘ disarmante vedere firme celebri (Adriano Sofri e Michele Serra, ndD) annaspare di fronte alla satira e alla sua natura. Quello della volgarità , da sempre, è il pretesto principe di chi vuole tappare la bocca alla satira. Che sia chiaro una volta per tutte (i furbastri più o meno interessati mi hanno un po’‘ stufato ): la volgarità è la TECNICA della satira. Con questa tecnica, la satira esprime idee e opinioni. Censurare la satira (in nome del cattivo gusto o di altri princÃpi volatili e capziosi ) è censurare le opinioni. E’‘ fascismo. Chi si attarda in disquisizioni sul buon gusto è un censore. Punto. L’‘unico limite lo stabilisce la legge: diffamazione, calunnia. La satira è arte: o è totalmente LIBERA, o non è satira. Se io parlo del sostegno immondo di Fer
Marco dice:
Quando si esagera bisogna accettarne le conseguenze.
priss dice:
ha ragione Gordon Gekko, il vero motivo sta nella puntata successiva come riporta lo stesso luttazzi. Io vorrei dire solo una cosa la battuta su Ferrara non brillava certo per raffinatezza ma era nel pieno stile di Luttazzi, non ci si puo' aspettare di dar carta bianca a Luttazzi e ricavarne solo del politically correct. Luttazzi piace o non piace, personalmente ho visto tutte le puntate e sinceramente spesso mi hanno fatto pensare, riflettere e a volte fatto ridere. Credo che l'iperbole e l'esagerazione siano parti integranti della satira e chi la vuole addomesticare o la identifica con lo sfottò aservito di striscia la notizia forse non ha le idee molte chiare. Senza nessuna polemica.
Gordon Gekko dice:
Il vero motivo della sospensione è il contenuto di quella che sarebbe stata la prossima puntata e non la battuta su Ferrara.Quest'ultimo è riuscito a passare dalla parte del torto con una lettera alla Repubblica,in cui dice:""sàè satira,ma ha passato il limite"".E io aggiungo quindi Berlusconi che chiama Kapò l'esponente tedesco del Parlamento Europeo è anche satira ma nei limiti?.Se davvero esiste un limite alla satira allora l'hanno passato entrambi.Poi dice:""Luttazzi vieni a parlarne nel mio programma"".E io aggiungo:perchè al tuo programma?Cosàfai più share?.Se vuoi chiarirti davvero fallo a casa o in un ufficio di La7.E'finita nel modo peggiore a mio avviso...Passo e chiudo