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Rossi: «La narrazione di una Rai che censura è priva di fondamento»
Il direttore generale della tv di stato interviene dopo il caso Scurati: «È in atto un’istruttoria».
di Fabio Fabbretti
22/04/2024 - 16:07
Giampaolo Rossi
“In queste ore in cui si susseguono notizie inverosimili e ricostruzioni surreali, mi trovo costretto ad intervenire per cercare di frenare l’ennesimo tentativo di aggressione nei confronti della Rai“. A parlare è il Direttore Generale della tv di Stato, Giampaolo Rossi, che interviene sul caso Scurati, esploso nel weekend.
È in atto un’istruttoria per verificare se ci siano stati errori relativi alla mancata partecipazione dello scrittore Scurati alla trasmissione ‘Chesarà…’ di Serena Bortone, partecipazione che era prevista nel comunicato stampa ufficiale uscito la sera prima della puntata in questione. Il senso di responsabilità richiederebbe di attendere il termine dell’istruttoria prima di lasciarsi andare a commenti o conclusioni che rischiano di risultare meri polveroni mediatici, come altre volte in passato
dichiara il DG in una nota diramata da viale Mazzini. Se l’AD Roberto Sergio, che ha in qualche modo parlato di censura, Rossi non ne vuol sentir parlare:
Sono obbligato a ricordare che la narrazione di una Rai che censura è del tutto priva di fondamento.
Considera il palinsesto e la programmazione del Servizio Pubblico simbolo del “pluralismo”, nonché la dimostrazione che la Rai – dice – ha “una libertà espressiva unica in Italia”.
Mentre imperversa su giornali e televisioni concorrenti l’ennesimo attacco strumentale al Servizio Pubblico, la Rai in tutte le sue strutture sta lavorando alla realizzazione del nuovo piano industriale proprio con l’obiettivo di trasformare questa azienda in una moderna digital media company e di fronteggiare al meglio le grandi sfide a cui è chiamata nel prossimo futuro. La stessa approvazione da parte del Cda del bilancio, con un rafforzamento dei fondamentali economici, è la dimostrazione dell’importante lavoro fatto in questi mesi per rimettere la Rai in linea con un percorso di sostenibilità economica e finanziaria
aggiunge Rossi. Conclude:
La Rai è un patrimonio della nostra Nazione, oltre che un hub industriale che sostiene intere filiere produttive italiane, a partire da quella dell’audiovisivo. Credo sia mio dovere difendere il lavoro quotidiano che viene fatto da migliaia di lavoratrici e lavoratori per continuare a garantire uno dei più grandi Servizi Pubblici d’Europa.
Secondo Dagospia, a farne le spese di questa situazione sarà Paolo Corsini, direttore dell’Approfondimento.