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ARROW: IL COCKTAIL PERFETTO DI UN’ANTICA RICETTA

di Mario Manca

26/03/2013 - 12:47

ARROW: IL COCKTAIL PERFETTO DI UN’ANTICA RICETTA

Arrow

Dotato delle stesse fortune di Bruce Wayne, degli stessi addominali scolpiti di Taylor Lautner e della stessa abilità da arciere di Robin Hood, l’impavido Oliver Queen (Stephen Amell), alias Freccia Verde, ha conquistato tutti, dall’appassionato di telefilm d’azione alla ragazza colpita dalla sua avvenenza e dal suo sguardo enigmatico, dall’amante del thriller al nababbo che desidererebbe essere come lui. Ma Arrow, l’azzeccatissimo acquisto seriale di Italia1, non sembra possedere quell’inconfondibile gusto del già visto e del familiare?

Partiamo da un presupposto: almeno che la protagonista non porti l’apparecchio, inforchi un paio di pesanti occhiali da vista e si chiami Ugly Betty, quasi tutti gli eroi delle series americane hanno qualcosa in comune: un’intelligenza da far invidia a Isaac Newton e una bellezza che farebbe gola a Dorian Gray. La forsennata ricerca dell’edonismo e del dandismo perseguita da Wilde rimane una costante di questo e quel tempo, ma, in un mondo dove la mente e il corpo incontrano rivali ben più temuti come la disoccupazione o la progressiva sconfitta della meritocrazia, sarebbe rincuorante vedere questi prodi guerrieri abbandonare quell’aura di semidei per indossare i panni di comuni everyman della porta accanto. Oliver Queen (il cui interprete è in trattativa per il ruolo di protagonista nell’adattamento di Cinquanta sfumature di grigio) ha tutto quello che un ragazzo sogna di possedere e che una ragazza vorrebbe incontrare: il successo, la fama, la ricchezza, la prestanza fisica, l’intuito e la sete di giustizia. Sarà per questa perfezione velata rivolta a qualunque facoltà umana che il magnate della Queen Consolidated ha così tanto successo.

Dalle avverse condizioni di vita affrontate su un’isola deserta per quasi cinque anni, dove i discorsi al pallone Wilson di Cast Away sono rimpiazzati da flessioni ed esercizi con l’arco; dalla fantomatica lista dei criminali da abbattere secondo il terribile Verbo alla Death Note promulgato dallo shinigami Ryuk; da quell’aria di playboy degna degli ultimi eredi dei Dallas fino alle risorse milionarie custodite dal Cavaliere Oscuro, Arrow sembra essere il cocktail perfetto di una ricetta tramandata da anni e perfezionata sempre più fino ad arrivare all’aitante Freccia Verde.

Malgrado si ricerchi sempre la novità, quel qualcosa di nuovo e avvincente che riscatti lo spettatore dalla tediosità di una programmazione televisiva monotona e stantia, alla fine ad avere la meglio è proprio la classica vecchia storia dell’eroe e del suo viaggio, spacciata per ricetta inedita con la stessa maestria sfoggiata dalle mamme nel camuffare le verdure nei piatti da servire ai propri figli. Perché Arrow, malgrado una fotografia eccellente e una tensione coinvolgente, non è altro che questo: la dimostrazione di come la gente sia affezionata alle stesse cose di cinquant’anni fa (con qualche iPhone ed effetto visivo in più).

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14 commenti su "ARROW: IL COCKTAIL PERFETTO DI UN’ANTICA RICETTA"

  1. Sono d'accordo con i commenti di PierVivaCanale5, Daniele Pasquini e di Max_86 su "Arrow", ad eccezione di "poi vabbè l'avvenenza del protagonista è un'altra cosa", perchè non so cosa vuol dire con esattezza.

  2. gente che dice che arrow in america nn se l'è filato nessuno è veramente ridicolo e nn sa quello che dice...è uno dei telefilm rivelazione della stagione tv americana ed è realizzato veramente bene...poi vabbè l'avvenenza del protagonista è un'altra cosa ma la storia è davvero coinvolgente!

  3. Comunque con questa foto avete fatto 30 potevate fare 31 (capisciammé)!

  4. PierVivaCanale5 dice:

    cmq io non mi sento sottosviluppato di cervello...sono giovane e cerco cose non da vecchio come le cose che ha citato pedro....(tranne le invasioni che con certi ospiti guardo)

  5. @Aquilante Paolo. Beh, se la tua domanda fosse sulla tv del mio paese (Spagna) questa sarebbe una domanda troppo difficile per me, ma visto che si tratta sulla tv italiana, per me questa è una domanda molto semplice. Rispondo alla tua domanda: Per essere intellettualmente sviluppati bisogna guardare (e con molta attenzione) programmi tipo...vado!: Piazzapulita Le invasioni barbariche Ballarò 7 e mezzo Omnibus Coffee Break L'aria che tira In onda Servizio Pubblico Agorà Brontolo L'infedele etc... Ma se gli guardi tutti, poi non voglio essere responsabile delle conseguenze.

  6. Aquilanti Paolo dice:

    Salve, una domanda: Cosa bisogna vedere in TV per essere intellettualmente sviluppati? Grazie! Paolo

  7. forse il successo dipende dal fatto che si è voluto puntare sulla prima visione assoluta, senza nessun precedente passaggio su reti a pagamento. il passaggio a pagamento ruba sia i telespettatori che hanno un abbonamento sia quelli che scaricano i telefilm in italiano con poca dimestichezza con l'inglese e intolleranti ai sottotitoli.

  8. PierVivaCanale5 dice:

    federico ma che dici? Arrow è straordinario,una delle mie serie preferite,coinvolgente,con molti colpi di scena,è bello bello bello con modern family,fisica o chimica,ed ugly betty sono e mie serie americane preferite(foc spagnola naturamente)

  9. federico Arrow è la serie più seguita su TheCW insieme a The Vampire Diaries ed è praticamente l'unica novità proposta dal network americano andata ben al di sopra di ogni obiettivo. Quindi, semplicemente, ciò che hai scritto non risponde al vero.

  10. inspiegabile il successo tutto italiano di questo terribile telefilm, che va detto in america nessuno si è "inculato" di striscio. dico io possibile che con tutte le straordinarie serie televisive americane qualitativamente molto superiori a Arrow solo questa sbobba sia salita alla ribalta nel nostro paese, in una tv in chiaro? secondo me è solo l' ennesima dimostrazione del sottosviluppo intellettuale dei nostri telespettatori ... :S