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LUCA E PAOLO SALVANO LA COMICITA’ A SANREMO E SMITIZZANO I MATRIMONI GAY
di Massimo Falcioni
13/02/2015 - 01:29

Alla terza serata, finalmente, un raggio di sole. Luca e Paolo salvano la comicità a Sanremo, che poco ha entusiasmato gli animi con le due precedenti performance di Alessandro Siani ed Angelo Pintus.
Co-conduttori nel 2011 e ospiti all’esordio l’anno successivo, Luca e Paolo mostrano sicurezza e soprattutto una profonda conoscenza dell’atmosfera sanremese. La loro terza volta all’Ariston viene pertanto celebrata con un duetto canoro dedicato alle morti eccellenti. Una scelta spiazzante e crudele, che però centra in pieno la critica nei confronti dei media e sulla retorica del lutto innescata da certi programmi televisivi.
“Quando un grande artista passa a miglior vita sei distrutto perché non te l’aspetti, ma in televisione cominciano gli omaggi: tg, Vita in diretta e poi Giletti. E pure qui a Sanremo si canta Il carrozzone, si riesuma la salma ogni due ore, commemora anche Fazio, officia Gramellini, però solo se il morto è un cantautore. E per il funerale è pronta la diretta, con il commento del telecronista e la moglie che fa l’intervista: c’è sempre una grande donna dietro un grande artista”.
Nella gag con Carlo Conti la satira politica rimane ai margini. Solo un piccolo accenno a Renzi, nemmeno citato direttamente: “Prendi uno di Firenze (il riferimento è sia a Conti che al Premier, ndDM), lo metti in tv a dire cazzate e se le bevono tutti”.
Il pubblico risponde con applausi e calore e pure il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, pescato dalla regia, se la ride quando Luca e Paolo scherzano sull’oneroso collegamento con l’astronauta Samantha Cristoforetti: “Ma ha chiamato lei o la Rai?”. Sul Festival che dire? “Non mi divertivo così tanto dal discorso di insediamento di Mattarella – confessa Kessisoglu – anche se forse Mattarella è stato più divertente”.
E se Sanremo fa ascolti il merito è in gran parte della controprogrammazione, finita in naftalina per una settimana: “Amici non va in onda. Del resto tutto il cast è qua”.
Ironia sul matrimonio gay
Il duo si riaffaccia a mezzanotte in punto. Nel mirino finisce stavolta il matrimonio gay, legalizzato in un lontano (o forse no) futuro. Luca e Paolo stanno per convolare a nozze, manca solo l’arrivo del sindaco. Intanto immaginano come sarà la loro vita una volta pronunciato il fatidico sì. “Se finisco in ospedale devi accudirmi”, ricorda Bizzarri a Kessisoglu. “E se tu muori io eredito!”, incalza ancora Luca. Doveri e non solo diritti. Con epilogo eloquente: “Ma vaffanculo!”.
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15 commenti su "LUCA E PAOLO SALVANO LA COMICITA’ A SANREMO E SMITIZZANO I MATRIMONI GAY"
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kalinda dice:
Bravi e divertenti hanno il vantaggio rispetto a Pintus e Siani di avere più esperienza televisiva.
Giovanni dice:
Finalmente una comicità intelligente, che attacca le ipocrisie della società moderna. Non se ne può veramente più di tutti i commenti fintamente sofferti verso gli artisti morti, e non mi riferisco solo alla televisione, ma anche sui social, e non solo dalle persone famose ma anche dalle persone comuni. E poi geniale anche la scenetta del matrimonio gay. Bisogna veramente liberarsi dal fantasma del politically correct, senza però cadere nella mancanza di rispetto (cosa che invece Siani ha fatto, e Luca e Paolo no anche se secondo qualcuno si).
Alessandro dice:
Se non Capite la,comicità di Luca e Paolo e Siani vi è sembrato al limite del bullismo vi consiglio di tornare a guardare l'isola dei famosi, forse quella la capite.
Novanta dice:
Scusate, ero sovrappensiero quando ho scritto il commento n°10. Mi riferivo all'utente "Marcus" ma confondendomi l'ho messo come nome del mio commento. Scusate ancora.
liberopensiero dice:
xViola, ho capito benissimo il senso, non hanno certo espresso un pensiero tanto alto, potevano limitarsi a una semplice battuta, non la cantilena propinata che non fa ridere. Come non fanno ridere le battute su Emma e Arisa, che non sono stupide e parlano correttamente in italiano. Anche loro cedono al turpiloquio, per quanto riguarda l'ultima scenetta, visto che in Italia il matrimonio gay, non esiste l'ho trovata pretestuosa nel parlare di ipotetici doveri che non accetterebbero e non faceva ridere.