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THE PARADISE: DA QUESTA SERA SU MYA LA VERSIONE “POVERA” DI DOWNTON ABBEY
di Stefania Stefanelli
24/05/2014 - 18:36

L’inglese ITV ha sfornato nel 2010 quel vero e proprio capolavoro che risponde al nome di Downton Abbey. Che, raccontandoci la vita dell’aristocrazia del primo novecento, è stato apprezzato da critica e pubblico di tutto il mondo (meno che da quello nostrano). La concorrente BBC ha deciso allora di battersi sullo stesso terreno, dando vita nel 2012 a The Paradise, da oggi 24 maggio 2014 alle 21:15 su Mya.
The Paradise: in prima tv da sabato 24 maggio alle 21:15 su Mya
Ispirati al romanzo di Emile Zola Al paradiso delle signore, gli otto episodi della prima stagione di The Paradise raccontano la vita della classe operaia, e di quella media, nell’Inghilterra di fine ottocento: la loro lotta di classe, il loro desiderio di abbattere le differenze sociali e quello spirito imprenditoriale con il quale cercarono di emergere dal basso in cui erano confinati. Un lavoro di precisione, quello della BBC, che ha ottenuto in patria oltre sei milioni di telespettatori ma che si è fermato solo alla seconda stagione.
Nel cast, composto prevalentemente da interpreti inglesi, scozzesi ed irlandesi c’è anche Elaine Cassidy, una delle protagoniste di Harper’s Island, mentre la location principale in cui è stata girata la serie è il Castello di Lambton, nel Durham, costruito da un architetto italiano. La serie dovrebbe avere un remake italiano ad opera di Rai Fiction. A seguire, la trama del primo episodio in onda questa sera e uno sguardo d’insieme sulla storia.
The Paradise: la trama
Inghilterra,1870. La giovane Denise Lovett (Joanna Vanderham) arriva a Lambton dalla provincia per cercare fortuna. Trova lavoro al “Paradise”, emporio gestito dal signor Moray (Emun Elliott), precursore dei moderni centri commerciali. Nel reparto di abbigliamento femminile Denise è subito vista da Moray come una stella nascente, con il fastidio della caporeparto Miss Audrey (Sarah Lancashire) e della collega Clara (Sonia Cassidy). La serie si sviluppa attraverso le emozioni di chi lavora nel “Paradise” e delle donne d’alta classe che vi entrano per la prima volta, convinte di non poter fare acquisti in un negozio che, proponendo prezzi accessibili a tutti, non prevede differenze di classe. Il “Paradise” diventerà invece un frequentato punto di ritrovo.
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lady vendetta dice:
DA è un capolavoro assoluto, TP no! per onestà intellettuale bisogna riconoscere che la bbc ha cercato di cavalcare l'onda del successo di DA facendone una copia, senza riuscirci.
Ba Lordo dice:
@Stefania Stefanelli, evidentemente non lo hai visto se ritieni descriva la classe povera (peraltro molto ben rappresentata nel "downstairs" di Downton Abbey in contrapposizione con l'upstairs). @Griser, vero:concordo con te che due serie possono essere assolutamente sufficienti. Evidentemente però non era previsto che la seconda dovesse essere l'ultima, altrimenti avrebbe avuto un finale meno aperto...
MissFairy dice:
hai ragione mi sono confusa con Mr Selfridge che va in onda su ITV
Stefania Stefanelli dice:
@ Silvia: io ho letto le dichiarazioni dei produttori sulla chiusura. Hanno cambiato idea?
Silvia dice:
ci sarà anche una terza serie di The Paradise
griser dice:
Fare solo 2 serie è giustissimo. Solo in Italia siamo abituati a quei drammi lunghi 20 anni che logorano il pubblico (fatta eccezione di Don Matteo e pochissime altre) è giusto che se una serie è bella possa finire anche subito. Ricordiamoci che quel gioiello di Downton Abbey finirà con la quinta stagione con tutto che in america faccia oltre i 10 milioni
Stefania Stefanelli dice:
"Povero" nel senso che parla dei poveri e non dei ricchi come Downton.
Ba Lordo dice:
"La versione povera"?? Ma chi li fa i titoli? The Paradise è un piccolo capolavoro, realizzato con il consueto standard dei prodotti BBC caratterizzato altresì da una recitazione egregia da parte di tutti gli interpreti (vederlo in lingua originale da l'idea di una interpretazione quasi teatrale da parte di alcuni). La scelta BBC di non proseguire mi risulta incomprensibile: gli ascolti in UK sono stati assolutamente dignitosi e i personaggi avevano ancora molto da dire. Il vero peccato di questo serial non è che sia la copia "povera" di un altro ("povero" sarà il remake che ha in mente Rai1...), ma il fatto che sia sostanzialmente inconcluso. Lo consiglio vivamente comunque al pubblico femminile amante dello sceneggiato in costume un po' retrò e vecchio stampo, nonchè più in generale agli amanti della fiction ben realizzata, scritta e interpretata.