Siamo abituati al suo “modo comprensibile” di raccontare l’economia agli italiani durante L’Aria che tira, programma che conduce su La 7 dal 2011 e che è diventato per molti un punto di riferimento per orientarsi nell’attuale periodo di crisi. Con la stessa praticità Myrta Merlino ha svelato un episodio spiacevole di cui è stata “vittima” negli anni ‘90. L’ex ministro dell’economia francese Dominique Strauss-Kahn, durante un’intervista a Davos, le fece delle pesanti avances non gradite.
“Lui cominciò spudoratamente a farmi la corte, dicendomi che adorava le giornaliste.[...] Mi alzai e lui a quel punto mi mise contro un muro e cercò di baciarmi.[...] Io gli diedi uno schiaffo.”
La giornalista napoletana parla ai microfoni di Klauscondicio, programma di Klaus Davi che va in onda su Youtube, e racconta che l’allora ministro – arrestato nel 2011 con l’accusa di tentata violenza sessuale ai danni di una cameriera, accusa in seguito archiviata – la notò e le concesse un’intervista nonostante fosse pieno d’impegni. Una volta arrivata in albergo con l’operatore, però, Strauss-Kahn permise solo a lei di entrare nella sua camera e l’accolse in vestaglia.
“Sinceramente la trovai una cosa molto spiacevole, molto fastidiosa, però insomma non fu una cosa che mi ferì nel profondo o mi fece sentire vittima di una violenza. Mi fece sentire vittima di un cretino che approfittava di una posizione di visibilità.”
La giornalista dunque la prese con sportività, al punto da dichiarare di aver creduto all’innocenza dell’uomo quando è scoppiato lo scandalo sessuale che l’ha visto coinvolto. Per Myrta, Strauss-Khan era più che altro un lumacone e con abitudini da maiale. Più piccato, seppur comunque ironico, il commento sul suo capo di allora, Alan Friedman che si rammaricò per la mancata intervista e non per l’accaduto. Myrta Merlino, svicolando dalle domande di Klaus Davi che cercava un po’ forzatamente di tirare in ballo il tema – non del tutto pertinente – della violenza sulle donne, ha detto la sua senza peli sulla lingua.
“Se uno si propone in maniera seria e normale, non ammicca, le occasioni di quel tipo sono poche.[...] Sgarbi dice sempre che io vado sempre in onda in orari tremendi perché non la dò. Io non so se è così, però…(ride, ndDM)”
E non si è tirata indietro neanche quando il conduttore le ha chiesto di commentare il fatto che il sesso sembrerebbe ormai essere una pietra di scambio nelle aziende televisive. La Merlino ha risposto che andare via dalla Rai (era il 2009, ndDM) “è stato come prendere una boccata d’aria fresca, visto che lì questa cosa è presentissima e in alcuni casi si usa anche quando non è vera, per depotenziare le donne”. Non solo. Ha anche sottolineato come lavorare nella tv pubblica fosse complicato sotto tutti i punti di vista.
“Io ho fatto un programma Rai secondo me, e secondo alcuni critici, molto ben fatto. Ma mai spostato dall’una di notte, ci sarà qualcosa che non va, no?[...]Minoli in Rai era completamente ghettizzato e i minoliani, quale io ero considerata, erano a loro volta ghettizzati, perché era un gruppetto di dissidenti, tra virgolette, rispetto alle logiche Rai. [...] A me succedeva continuamente di dire: scusa, ma perché hanno messo quel programma lì, alle undici? A me nessuno m’ha chiamato. Eh, ma sai: quella è amico di quello, quella è moglie di quello, ma quella è amante… mi capitava spesso di vedere che le dinamiche che portavano a delle decisioni erano totalmente estranee al lavoro.”
1. Giuseppe ha scritto:
2 giugno 2013 alle 14:45