Sport e tv, da sempre un’accoppiata vincente. Talvolta macchiata da fattori esterni che, però, ne arricchiscono fortemente lo strapotere mediatico. E così succede che in Italia, alla vigilia del calcio giocato, sia lo scandalo relativo alle scommesse ad imperversare sul piccolo schermo; in America, invece, a tre giorni dal via ufficiale degli US Open, le tv newyorkesi “puntano” sulla cronaca nera come marcia d’avvicinamento al torneo.
Sul cemento di Flushing Meadows, infatti, è esplosa nelle ultime ore una vera e propria bomba. Lois Ann Goodman, tra i più stimati arbitri professionisti di tennis – tale da meritare, all’età di 70 anni, la “convocazione” per l’ultimo slam del 2012, al via lunedì 27 agosto – è stata arrestata con l’accusa di omicido, lasciando sotto choc il mondo della racchetta a stelle e strisce.
Lolo, come viene soprannominata, è sospettata di aver ucciso nell’aprile scorso il marito Alan, spingendolo giù dalle scale e colpendolo alla testa con una tazzina di caffè, sferrando poi con i cocci i colpi decisivi. Le indagini della polizia, con la collaborazione del New York Police Department, hanno portato due giorni fa all’arresto della donna, avvenuto allo Sheraton Hotel (dove risiedono gli arbitri designati per gli US Open). Un fatto, quest’ultimo, che ha rischiato di avvenire persino in diretta tv.
Il tenente David Storaker della polizia di Los Angeles – come riporta dettagliatamente il magazine online tennis.it – ha infatti ammesso che, qualora il tentativo in hotel non fosse andato a buon fine, l’arresto della Goodman sarebbe avvenuto sui campi del torneo, nel corso delle partite. Immagini che sarebbero entrate di diritto nella storia del tennis mondiale; fortunamente, invece, ne faremo tutti a meno.