9
luglio

IRENE PIVETTI SALE A BORDO DI DM. “I REALITY? LA CATENA DI MONTAGGIO DEI NUOVI METALMECCANICI”

Il Post di Irene Pivetti
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Ci siamo! L’aspettavamo e non ha deluso le nostre aspettative. Da quest’oggi Irene Pivetti sale ufficialmente a bordo di DM e verrà a “farci visita” spesso e volentieri per disquisire di televisione, interagendo con i lettori. Questo nuovo spazio di davidemaggio.it, infatti, avrà una caratteristica: il Presidente affronterà di volta in volta degli argomenti (televisivi, naturalmente) prendendo spunto dai suggerimenti e dalle richieste di chi sfoglia queste pagine.  Qualora aveste, dunque, domande o voleste sottoporre al nostro prestigioso ospite un racconto, una riflessione o chiederLe un parere che funga da spunto per un prossimo post, potrete inviare una mail a irenepivetti@davidemaggio.it. Benvenuta, dunque, Irene e buona lettura a tutti voi.

Se chi naviga in rete è un internauta, chi si fa accogliere dalla barca di un altro è un internaufrago. Chiaramente. Così io, che dico vabbé a Davide che mi ha presa a bordo, mentre nuotavo beatamente fra i bit.

Eccomi perciò a disquisire di tv, come se fossi una che ne vede tanta – e invece ne vedo poca, un po’ perché ho poco tempo un po’ perché mi annoio. Ebbene sì, l’ho detto, il teleschermo passivo mi abbiocca. A meno che risplenda fra i led un sordido action movie, trama semplice, tante botte e proiettili, e Jack, e “Bastardo!”, e Nick – che poi è un nome da quello che prima della fine è morto, questo Nick, magari mostrando un coraggio insospettato fino a quel momento. Nome un po’ rachitico, Nick.

Davide mi ha chiesto di parlare dei reality, che sono diventati una fucina di talenti, no, non proprio talenti, ma comunque di occupanti i palinsesti tv in pianta stabile, a basso costo e rapida consumazione. D’accordo, lo faccio. Ma la notizia dov’è? Non deve forse funzionare proprio così la televisione, che non diversamente da una fabbrica di scarpe deve costare meno di quanto rende, altrimenti chiude? I reality sono ovviamente la catena di montaggio dei nuovi metalmeccanici, i maratoneti dei provini di massa, gli eletti delle preselezioni, i benedetti-da-Dio del cast definitivo. E finalmente, quando hai guadagnato sul campo il tuo posto da cavia di laboratorio, onde il mondo intero conosca, qualora mai gliene importi, i tuoi bioritmi, le tue lacune scolastiche e possibilmente i tuoi umori corporali, eccoti in realtà al decollo della sola carriera da star che la televisione consenta, carriera cioè di persona irragionevolmente venerata e sproporzionatamente quanto superficialmente osservata, con il gossip che per un po’ si occuperà di te, gli uomini e le donne a misurarsi con le tue tette o le tue stempiature, e finalmente un appagante oblio mediatico, dopo circa un anno dalla conclusione del programma. Oblio relativo poi, punteggiato comunque di serate a prezzo di dumping, rigorosamente in nero sennò non c’è margine. Sempre meglio che lavorare, direbbe un vecchio adagio.

E tu ti crogioli nell’illusione non che duri a lungo (questa nemmeno il più fesso lo può pensare) ma che sia tanto, tanto divertente. Vabbé, un certo gusto immagino ci sia a vedere i tuoi compagni di liceo che sgobbano come ciuchi per sbarcare il precariato, e tu che te la passi a discoteche, e già che ci siamo sarà penso una goduria vedere i professionisti che si rodono perché la conduzione la danno ad uno come te, che conosce l’italiano dal sommario, invece che a quello che regge il video da vent’anni. Giusto, si cambia.

Ma sai che gioia quando non ti vuole più nessuno, solo perché sei “quello dell’altro anno”, e tu non ti capaciti che un altro un po’ più scemo possa prendere il tuo posto.

L’ho detto, adesso ributtatemi in mare.

Irene Pivetti



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8 Commenti dei lettori »

1. erodio76 ha scritto:

9 luglio 2009 alle 17:24

Un benvenuto alla signora Pivetti.
Che dire, la cavia da reality funziona oggi meglio di ieri (leggi Belen e Corona).
Ma la gloria non e’ per tutti… anche perche’ di reality ne producono fin troppi e alla fine solo chi davvero ci crede riesce a stare a galla 1 o 2 anni.
Gli altri, finito il reality finiscono immediatamente in secondo piano (non ci sono piu’ i trenini salva-concorrente di Costanziana memoria!) e dopo qualche mese la gente non ricorda nemmeno a quale reality abbia partecipato…
Pero’ devo dire che in alcuni casi un reality non vip come il GF sforna attori molto piu’ frequentemente di un talent come Amici… che significa?



2. davide ha scritto:

9 luglio 2009 alle 17:35

un grandissimo benvenuto ad irene pivetti…
io credo che alla fine i reality possano essere considerati dei grandi provini nel senso : vengono scelti dei personaggi famosi o quasi ( anche perchè ognuno di noi è famoso a modo proprio non serve andare in tv x essere definito tale), e piazzati davanti ad una telecamera. alla fine xò i migliori ,ovvero quelli che potrebbero farcela, vengono scelti dal pubblico dopo la vittoria o cmq la partecipazione se vali e veramente sai fare qualcosa ce la fai e a tuo vantaggio hai il pubblico che cmq ti ha apprezzato e ti ha premiato ma visto che poi chi segue la tv non è stupido se dimostri di non saper far nulla cadi nel dimenticatoio es. : Luca Argentero, Belen Rodriguez, Marco Carta, Giusy Ferreri, Pietro Tarrcone, Eleonora Daniele, Dolcenera, e tanti altri, sono esempi di personaggi amati dal pubblico durante il reality e poi cmq diventati famosissimi grazie alle loro doti artistiche.
alla fine i reality servono, oltre a fare spettacolo, a testare nuovi personaggi…



3. Pinuccia ha scritto:

9 luglio 2009 alle 17:37

Un bel post! L’ho letto volentieri. Mi ha divertita!



4. R 101 ha scritto:

9 luglio 2009 alle 18:54

Sante parole!!!

Fortunatamente non tutti cercano le luci della ribaltà dei reality-show!!

Anche se “qualcuna” alla domanda “Cosa ti piacerebbe fare da grande?” risponde “O la show-girl oppure la deputata alla Camera!”. Come se fosse la stessa cosa. Come se la preparazione richieta fosse la stessa per entrambi i ruoli.

Ecco, magari l’On. Pivetti potrebbe dirci cosa ne pensa dell’intreccio, sempre più vorticoso, tra politica e spettacolo.

Il suo punto di vista, da ex Presidente della Camera dei Deputati ed ex conduttrice televisiva, sarebbe molto interessante.

Auguri per il nuovo progetto.



5. Andrea Ferrario ha scritto:

10 luglio 2009 alle 11:21

Lo scopo dei reality non è certo quello di fare da nuovi talent scout, non lo è mai stato.
All’inizio era solo più facile emergere una volta usciti, ma semplicemente perché si era i primi, perché si era la novità.
Bisogna poi capire cosa si intende per emergere: rimanera a galla tra una comparsata e l’altra a Buona domenica e L’Italia sul due o fare effettivamente qualcosa di concreto come condurre un programma, avere un ruolo in un bel film ?
I concorrenti dei reality, che siano vip o nip, sono usati dagli autori , diventano veri e propri soggetti da fiction da canale 5 , di quelle per intenderci fatte solo di primi piani e di parlate romanesche e “con la partecipazione straordinaria di Virna Lisa e Stefania Sandrelli”.
Sono personaggi usa e getta, vengono dalla “fabbrica di plastica” , dalla fucina non di talenti, ma di illusioni , sono spremuti e buttati via, come è normale e forse “televisivamente” giusto che sia.
I reality a cui si riferisce lei Sig.ra Pivetti sono quelli con la cosiddetta “gente comune” (che odio verso questo termine) che di fatto si riducono a uno, l’innominato “Grande Fratello”.
Chi decide di partecipare a quel programma ormai ha perfettamente capito che non serve per farsi una carriera, non dà alcuna credibiltà, anzi è solamente controproducente. Si dura fino all’edizione successiva, intanto ci si fa qualche soldo, si hanno i vestiti e le vacanze gratis, tutto qui. Qualcuno dirà “ti pare poco?” : no, ma dipende solo dallo spirito con cui si decide di affrontare questa esperienza.
Poi c’è sempre quella sorta di seconda possibilità offerta dalle riviste di gossip o da trasmissioni come “Verissimo”, dove vengono immortalati in feste e festicciole , ripresi mentre sgomitano per un trafiletto o un primo piano, riuscendo ad integrarsi pienamente in quel sottobosco artistico fatto di ex gente comune e starlettine che invece hanno un ” livello di inquadramento” superiore, perché considerate “già vip” perché , sì ex concorrenti di un reality, ma solo dopo aver assaggiato già la gloria magari come cacciatrici (si dice così?) di “Uomini e donne”.
E lì scatta il meccanismo della guerra dei poveri, la cosa peggiore, in tutti gli ambienti, ancora meno edificante se la scena su cui si svolgono queste pantomime è quella pseudo-televisiva.
Chi vuole veramente intraprendere la strada dell’attore o del presentatore deve studiare, deve crescere: aver fatto un reality può aiutare nel senso che si ha un volto familiare, ma si diventa riconosibili senza alcun merito, solo per essere stati ripresi per 3 mesi 24 ore su 24 dalle telecamere.
Se non si ha quel quid in più oggi chiamato “x factor”, se non si lavora su se stessi, dopo un anno si diventa “quello che aveva fatto cosa?”.
Prendiamo Luca Argentero: un attore bravissimo a mio giudizio che è uscito da un reality. Ma non è diventato un bravo attore perché ha partecipato al “Grande Fratello”, ma perché ha talento. Il fatto di aver preso parte a quel reality può averlo facilitato inizialmente, ma se non avesse studiato, se non avesse talento , sarebbe finita lì ,con a curriculum il cinepanettone boldi o desica che non si rifiuta a nessuno. E invece, no.



6. giulia ha scritto:

10 luglio 2009 alle 12:28

Però, cara Irene Pivetti, e glielo dico con tutta la simpatia e la stima che nutro nei suoi confronti, se Lei non guarda la tv, di cosa parliamo? :)

Sui reality e il relativo ciarpame derivato sono pienamente d’accordo con Lei, anche se , come ho spesso confessato in questo blog, io alcuni come l’ Isola e il GF , li guardo. Forse perchè le derive della persona umana mi incuriosiscono più delle relative virtù. Tendo ogni volta a misurare il limite della dignità di alcuni personaggi ma sembra che ciascun reality stabilisca dei record impensabili nella stagione precedente. ;) E’ un circolo perverso dal quale non riesco a staccarmi. Sono masochista.

Le auguro delle freschissime e rilassanti nuotate, ho letto più volte dell’attenzione che dedica allo sport e alla forma fisica.
Io sono ancora in città e l’ invidio molto. :)



7. Luca ha scritto:

10 luglio 2009 alle 17:08

Si può fare di più..senza essere eroi!!



[...] nostro era uno show più popolare, familiare, democratico” – ha dichiarato la Pivetti, che pure si è espressa sui reality nella sua rubrica sul nostro blog, al Tv Sorrisi e Canzoni – Quella era una trasmissione che aveva come protagonista gente comune, [...]



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