Due uomini al comando. Non è chiaro se sia un colpo di genio o una “smania d’onnipotenza”, ma per certo si tratta di una proposta concreta. Michele Santoro ha ufficializzato la sua candidatura a Direttore Generale della Rai in ticket con Carlo Freccero, presentato come aspirante Presidente della tv pubblica. Per farlo, il giornalista ha messo in campo un blitz mediatico: ha sparato dichiarazioni a Tv Talk, a In mezz’ora, è apparso al Festival del Giornalismo di Perugia e su SkyTg24. Stasera sarà a Otto e mezzo su La7.
“Io e Freccero potremmo affrontare un dibattito con qualunque altro ticket. Abbiamo tutte le carte in regola per coprire questi incarichi“
ha dichiarato ieri Santoro da Lucia Annunziata. A scanso di equivoci, Michele ha ribadito di voler fare sul serio (“la nostra non è una provocazione“). Il giornalista ha infatti annunciato che entro pochi giorni manderà il suo curriculum e quello di Freccero a Mario Monti e Giorgio Napolitano: “vedremo come li analizzeranno“. Poi ha chiesto al Premier di rendere note le scadenze per le candidature alla governance Rai, invocando maggior trasparenza nei criteri di scelta.
“Bisognerebbe costringere Monti a non aspettare le decisioni dei politici ma ad anticiparle indicando nomi e qualità per portare il progetto di svincolamento della Rai dal condizionamento dei partiti“
ha detto il giornalista. In merito alle indiscrezioni di un suo possibile passaggio a La7 Santoro ha invece dichiarato:
“Ho contatti con La7, con Sky, con qualunque altro operatore televisivo. Lo faccio da produttore indipendente. Avrei volentieri contatti con la Rai, ma mentre per altri editori la situazione è cambiata, per la Rai no”.
Il matador della libera informazione ha poi parlato del suo programma Servizio Pubblico e del conflitto d’interessi che “non è una malattia di Berlusconi ma del sistema istituzionale e politico italiano“. Nel tardo pomeriggio di ieri Santoro è anche intervenuto al Festival del Giornalismo di Perugia, dove ha presentato delle proposte concrete per quella che sarebbe la ’sua’ Rai del futuro.
Ecco alcune (tenetevi forte): spedire Vespa su Rai3, Floris, Fazio e Saviano su Rai1, Ferrara in fascia notturna, ma anche riabilitare Daniele Luttazzi e affidare a Celentano una scelta di talenti nuovi. “La mia idea del servizio pubblico è una tv dove gli autori vengono prima delle logiche di potere” ha aggiunto il giornalista.
Al suo fianco c’era Carlo Freccero, auto-candidatosi alla presidenza della Rai. L’attuale direttore di Rai4 ha definito l’eventuale privatizzazione dell’emittente pubblica una “minaccia“, sottolineando la necessità di rilanciare la tv generalista. Poi ha dichiarato: “non faremo la tv col burqa“, agitando come al solito lo spettro dell’Editto Bulgaro. Freccero ha inoltre spiegato:
“La mia Rai4 attinge a piene mani dal carnet Bbc, che sta vincendo una partita di enorme importanza contro le grandi produzioni statunitensi”.
Ora le candidature di Santoro e Freccero sono depositate, con tanto di proposte e pretese anesse. Staremo a vedere cosa succederà.
1. MisterGrr ha scritto:
30 aprile 2012 alle 11:09