“Dare moneta vedere cammello“. E che cammello: con due ‘gobbe’ così. A fare la figura della beduina è Manuela Arcuri, in questi giorni trascinata ai disonori della cronaca da una nuova valanga di intercettazioni proveniente dalla Procura di Bari. Il nome della showgirl è spuntato tra le carte dell’inchiesta su escort ed appalti che coinvolge – tra gli altri – il premier Silvio Berlusconi e l’imprenditore Gianpaolo Tarantini. Secondo il rapporto della Guardia di Finanza, quest’ultimo avrebbe incoraggiato l’attrice di Latina e la soubrette Francesca Lana a partecipare ad alcune serate a casa del Cavaliere, con la prospettiva di “ottenere, prostituendosi, vantaggi per la propria carriera professionale nel cinema e in televisione“. Urca, l’Arcuri ad Arcore! Se c’è pure Manuelona, è normale che l’affare (non siate maliziosi) si ingrossi.
Santa subito, anzi no. La notizia delle frequentazioni tra la Arcuri e Berlusconi ha un singolarissimo effetto mediatico. Inizialmente le carte della Procura rivelano che l’attrice avrebbe rifiutato di concedersi al premier in cambio della conduzione del Festival di Sanremo. E di colpo Manuela diventa una paladina della moralità. Accidenti che levatura, che purezza d’animo! Quelli di Repubblica si inginocchiano di fronte alla nuova santa Maria Goretti dello showbiz, la quale ”testimonia che nell’Italia sporcacciona di Berlusconi si può essere avvenenti per stile e non per soldi“. Le ultime parole famose…
Di lì a poco, infatti, giornali e tv avrebbero sparato una nuova tranche di intercettazioni capace di smentire il quadro iniziale con nuovi e pruriginosi dettagli. Così, tramite le conversazioni della ex miss Billionaire Francesca Lana, abbiamo appreso quelli che sarebbero stati i reali motivi del gran rifuto. Al telefono con l’imprenditore Tarantini, la ragazza afferma:
“Manuela dice che se non vede ’sto camello (…) Lei dice: io fino a quando non ho una certezza che quello che voglio accada non faccio niente per lui” E poi: ”io le ho detto ‘Manuela forse dovrebbe essere il contrario, prima fai qualcosa per lui”
Insomma, la Arcuri non si sarebbe concessa a Berlusconi finché questi non le avesse garantito di far ottenere al fratello Sergio un ruolo in una fiction. Per portare a casa i risultati desiderati, la procace soubrette sarebbe stata pure disposta a fare degli allegri giochini a tre con l’amica Francesca.
“Se dovessimo fare una cosa del genere ci deve gà avere il contratto davanti firmato“ avrebbe detto Manuela, stando alle parole che la Lana riportò a Tarantini.
Scorrendo i documenti della Procura, seguono altre affermazioni di questo tenore, rivelatrici di un degradante quadro generale. Alla fine, a stroncare le resistenze della Arcuri, sarebbe stato lo stesso Berlusconi, infastidito da un’intervista rilasciata dalla soubrette alle Iene nel febbraio 2009. Nel video della trasmissione Mediaset, Manuelona gioca a Passaparolaccia col Trio Medusa ed esprime giudizi sulle prestazioni notturne dei suoi partner. Dopo quelle parole alle Iene, il “Caimano” non ci sta.
“Meno male che non è stata qui, perché sennò mi sarei sentito imbarazzato di essere andato con una tr*ia così. Vabbè cancellata” dice Silvio a Giampi Tarantini.
Viene da sorridere: da Patrizia D’Addario (professione escort) in giù, non ci risulta che la casa del premier sia stata frequentata solo da ragazze pudiche e morigerate. Tant’è. Piuttosto, a preoccupare è lo scenario che nuovamente sembra emergere dalle carte degli inquirenti: i Palazzi del potere utilizzati come anticamera del palcoscenico, la spregiudicatezza sfoderata come chiave per aprirsi le porte della effimera notorietà. Saremo disillusi e forse un po’ all’antica, ma noi continuiamo a credere in una concezione diversa del successo televisivo (e della politica), fondata sulla professionalità e sul talento vero.
E mica ce l’abbiamo con l’Arcuri: sarebbe scorretto e limitante. Perché, nell’attuale deserto morale, hai voglia quanti “cammelli” passano…
1. Andrea80 ha scritto:
18 settembre 2011 alle 16:12