Dal 5 gennaio niente più pubblicità sui canali della TV di Stato francesce France television. Una decisione importante, presa la scorsa settimana dal Cda dell’emittente transalpina. Era stato lo stesso Governo francese, con in testa il presidente Sarkozy, a chiedere lo stop agli spot in tv a fronte del ritardo dell’iter parlamentare della riforma del settore pubblico radiotelevisivo.
La scomparsa sarà parziale perchè interesserà inizialmente la fascia oraria che va dalle 20 alle 6 del mattino. Saranno invece 450 i milioni destinati dallo Stato per coprire il mancato guadagno proveniente dagli spot pubblicitari più ambiti (e più costosi) dagli investitori.
Sulla soppressione della pubblicità sono favorevoli due francesi su tre: secondo un recente sondaggio, il 65% è d’accordo, mentre è contrario il 32%. I francesi sono inoltre soddisfatti della riforma dei palinsesti delle reti pubbliche che hanno anticipato l’inizio della prima serata alle 20.30, invece delle 21. Fin qui la cronaca delle vicende dei nostri cugini d’oltralpe: ma sarebbe possibile in Italia una televisione pubblica senza spot pubblicitari e con una prima serata che inizi alle 20.30, abiutati agli sfori dei programmi di access prime time?
Potremo avere in futuro una Rai senza pubblicità ? La questione non è facile.
Da qualche anno la Radio Televisione Italiana “tira avanti” grazie al canone (in costante crescita ogni anno, probabilmente anche a fronte dei molti italiani che non lo pagano) e agli introiti pubblicitari, dovuti soprattutto a programmi nazionalpopolari e allo stesso tempo tanto criticati come L’isola dei famosi o Affari tuoi. Programmi che, in assenza di finanziamento derivante dalla pubblicità , difficilmente potrebbe trovare collocazione all’interno dei palinsesti.
Eliminare la pubblicità potrebbe essere, dunque, una morte annunciata? Sarebbe in grado il Governo Italiano di finanziare al meglio la produzione televisiva pubblica? E poi siamo sicuri di volere tre reti interamente dedicate al servizio pubblico?
1. AleJonica ha scritto:
24 dicembre 2008 alle 17:12