Il serale di Amici parte con gli auspici e i dubbi di sempre. Sono equilibrate queste squadre o sarà necessario anche stavolta un rimpasto? Ad un primo sguardo i Blu sembrano nettamente avvantaggiati sul piano del talento in questa divisione che sembra più un face to face Celentano-Cannito e Zerbi-Jurman che altro.
Completano il quadro, anche in questo caso tutte le decisioni sofferte dei prof combaciano miracolosamente in una simmetria impeccabile, Mariagrazia Fontana come prof dei blu e Garrison dei bianchi. Portal e Di Michele non pervenuti per via della debacle di tutte le loro scelte. A Grazia non basta evidentemente l’allineamento sempre più evidente alla linea di Jurman per portarsi a casa il risultato.
Vediamo nel dettaglio i Bianchi:
Virginio Simonelli. A parte qualche sprazzo di buona intensità il suo profilo non ha quei picchi di qualità che ci si attende ormai dai protagonisti del talent. Pare sempre più missione impossibile trovare una nuova voce maschile sensazionale, a parte Mengoni e a tratti Carta il panorama ha maturato ben poco.
Giulia Pauselli. Nell’ottica della versatilità artistica potrebbe spiccare, considerata la sua buonissima transizione dal repertorio classico alla danza ultramoderna. Il suo buon bagaglio potrebbe però al contempo rivelarsi un limite in una lotta destinata a incoronare non la semplice bravura ma l’eccellenza.
Riccardo Riccio. Tra i classici forse è quello che deve dimostrare di più di meritare la ribalta. In un’altra edizione poteva essere un piccolo cigno, quest’anno figura come ragazzo di buona volontà che deve sudarsi la gloria.
Vito Conversano. La variabile più pazza di tutto il serale. Se ingrana può fare faville e sbancare, se inanella però una serie di negatività può cadere nel baratro e peccare di normalità al cospetto di talenti più cristallini ma meno dotati naturalmente.
Antonella Lafortezza. Ricorda un po’ le cantanti delle prime edizioni, molta estensione e virtuosismo ma una non eccessiva forza artistica. Il serale dirà se è solo una barriera temporanea o un limite invalicabile. La fermezza con cui Jurman garantisce per lei è sicuramente un segnale da non trascurare.
Antonio Mungari. Un po’ Spadaccino con il suo modo di cantare ma sicuramente con tanta strada da percorrere per andare al di là della piacevolezza effimera. Su di sé ha il cerchietto rosso del raccomandato dal pubblico e quindi avrà vita difficile nella nuova rotta di equilibri più generali che individuali.
1. Firsa62 ha scritto:
5 gennaio 2011 alle 01:03