Altro che Emanuele Filiberto di Savoia di cui non sentivamo affatto la mancanza. Ad inaugurare la quarta stagione di Victor Victoria, martedi scorso su la 7, c’è stata una insolita incursione negli studi del tg di Enrico Mentana dove la conduttrice Victoria Cabello ha giocato a ping-pong con il direttore che ha sfruttato l’occasione per lanciare alcune sue opinioni sull’attuale situazione politica italiana.
Quando uno spot di lancio fa la differenza. Se la D’Urso si è addirittura trasformata in una novella Orsomando, lo show di la 7 ha potuto contare su una pubblicità atipica, diventata un cult, che lo ha annunciato, complice un montaggio sbagliato, come un programma di merda (VIDEO QUI). Una strategia autoironica che sarebbe adattissima a molti appuntamenti del palinsesto attuale, se solo avessero la capacità di prendersi meno sul serio e ridere sui propri contenuti. Ma questa è un’altra storia. Novità interessanti nel cast che affianca la conduttrice: oltre a Geppi Cucciari e Melissa P, tra le new entry non può che trovarsi a suo agio la cantante Arisa. Quando un’artista pone la sua attenzione su una personalità singolare, che oscura talvolta le qualità artistiche, finire protagonista di uno show come quello della Cabello, è la destinazione inevitabile.
Per il resto la seconda serata di questa stagione televisiva è il regno delle occasioni mancate. Nella stessa sera del debutto di Victor Victoria il Chiambretti Night ha ottenuto il suo record negativo di sempre (794 mila telespettatori e l’8,57% di share) e addirittura è stato sconfitto dall’appuntamento di Serena Dandini su Rai tre. Cosa sta succedendo al Pierino nazionale? Al di là di ospiti di indubbio spessore, il programma non ha fatto la differenza neanche con nomi più appetibili come Pippo Baudo. Il passaggio su Canale 5 non ha ottenuto la consacrazione che ci si aspettava e ha visto una netta diminuzione della carica irriverente del titolo originario oltre che dello share. L’impressione è che l’appuntamento con i Numeri Uno si sia appiattito trasformandosi in una trasmissione quasi normale dove non basta l’ironia del conduttore o qualche ospite che lancia dichiarazioni ad effetto per fare la differenza. Quando una promozione di rete si trasforma in un autogol aziendale.
La delusione è ancora maggiore quando si tratta di parlare di Tv Mania: noi per primi avevamo presentato, con grande interesse, l’appuntamento di Raidue realizzato da Triangle Production. Cosa è rimasto di tanto entusiasmo? Nulla. Luana Ravegnini ha deciso di defilarsi all’ultimo momento, motivando la sua come una scelta artistica dovuta al contemporaneo impegno con una rubrica di salute mattutina. Un programma di seconda serata vale meno di una ennesima rubrica che avrebbe potuto delegare alla disoccupata Lambertucci? La risposta è affermativa quando si assiste a un programma caotico, dove persino le imitazioni di Gabriella Germani non risollevano una situazione generale di innegabile dispersione, in cui i giochi non hanno alcun spessore. Peccato. Ma si è ancora in tempo per rivoluzionarlo. Anche perchè con un Tv Talk sempre più interessante, occorre differenziarsi con una giusta proposta. Quando persino le ottime idee vengono rovinate da un banalizzante sviluppo.
1. Daniele Pasquini ha scritto:
8 ottobre 2010 alle 11:46