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CESARE LANZA, DOPO L’INFARTO UN’INTERVISTA TESTAMENTO SENZA PELI SULLA LINGUA: IO TRADITO DA BONOLIS, PRESTA LO PRENDEREI A CALCI NEL DIDIETRO

di Marco Leardi

09/07/2010 - 12:30

CESARE LANZA, DOPO L’INFARTO UN’INTERVISTA TESTAMENTO SENZA PELI SULLA LINGUA: IO TRADITO DA BONOLIS, PRESTA LO PRENDEREI A CALCI NEL DIDIETRO

Cesare Lanza come l’Ugo Foscolo dei Sepolcri, come l’impetuoso marchese del Grillo. O forse no, più come che  uno di quei santoni che cercano la pace dei sensi, o la Cassandra di se stesso. Diciamo pure che, vista la cifra del personaggio e pure la sua stazza fisica, Lanza è tutto questo messo assieme. A 68 anni, però, il noto giornalista e autore tv non si sente più l’eterno ragazzo con la valigia in mano, il cronista spericolato, il genio capace di tirarti fuori dal cilindro idee per la tv tanto innovative quanto al limite del trash. Anzi. Oggi Cesare Lanza, reduce da un infarto, è convinto che gli rimanga poco tempo, dice di avere appuntamento con la morte abbastanza imminente. Fa sul serio: ha anche pensato al proprio epitaffio. Roba da grattarsi, eppure il giornalista è talmente entrato nell’ottica che ha deciso di rilasciare un’intervista fiume in cui fa un bilancio della sua vita e regola alcuni conti, senza giri di parole. Provocazione o testamento, Cesare Lanza è fatto così.

Al settimanale Sette racconta di una vita spesa tra lavoro, televisione, gioco d’azzardo e umanissimi vizi. Le due mogli e i cinque figli che l’hanno condannato a guadagnare (“ma prima o poi morirò e questo mi salverà”), i rapporti con uomini di potere come Berlusconi (“se potessi parlargli, gli direi: Tu hai tutto, perché non fai qualcosa di risolutivo per trasformare questo Paese?”), l’ambizione a ficcare il naso un po’ ovunque e le discutibili scelte di una tv trash, che bene ricordiamo. Dalle telerisse a Buona domenica alle tarantole sulle tette di Karina, alla Talpa. Il Cavaliere, l’arme, gli amori: Cesare Lanza ne ha viste tante e ora, preso dalla sindrome del morituro, le racconta senza peli sulla lingua. Nell’intervista a Sette, però, le parole più taglienti le riserva all’amico Paolo Bonolis. Da lui- dice-  “ho avuto una delusione terribile”.

 “È un bamboccio che non si rende conto di quello che fa. Cosa vuol dire tradire un amico, non rispettare i contratti, la parola data. Lui in scena è un genio, ma nella vita è un infelice. Un anaffettivo attorniato da grandi donne che non merita (…) Paolo è un bambino immaturo, viziato, senza valori di riferimento. Quante volte mi ha baciato, dicendomi che gli ricordavo suo padre. È infelice anche perché vorrebbe dedicarsi a cose serie e non al divertissement puro per cui lo strapagano. Non ha la spina dorsale per fare certe scelte”. Giudizi lapidari, è il caso di dirlo, quelli di Lanza. Parole che arrivano all’indomani della rottura di un contratto che avrebbe legato l’autore tv a Bonolis e Presta ancora per due anni.

 Sulla motivazione ufficiale (Lanza non è adatto come autore di Ciao Darwin) attacca: “Lui mi può anche considerare rincoglionito, ma una persona per bene rispetterebbe un contratto”. Poi racconta una serie di episodi e aneddoti che dipingono Bonolis come “un bambino che si percepisce onnipotente”. Nell’intervista Cesare Lanza riserva un colpo basso anche a Lucio Presta: “E’ dottor Jekyll e mister Hyde. Straordinario nel lavoro, con qualche ingenuità politica. Abbiamo avuto litigate formidabili. Non sembra un vero calabrese, non conosce il rispetto. Lo amo come un fratello minore, ma lo prenderei volentieri a calci nel didietro”. Dopo anni di collborazione Lanza si toglie i sassolini dalle scarpe. E fa rumore.

Non male come testamento. Dopo l’infarto Lanza ha deciso che era il tempo di passare al reality vero, quello che ti mette alle strette e ti obbliga a fare le nomination. I suoi giudizi sono arrivati, taglienti e mirati, maturati chissà da quanto tempo. Nel bilancio di una vita Cesare ha riservato le parole più severe ai colleghi più illustri. Forse funziona così, è la convizione di avere i giorni contati che gli ha dato il permesso di dire tutto. E’ lì che Ugo Foscolo e il marchese del Grillo si  incontrati.

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6 commenti su "CESARE LANZA, DOPO L’INFARTO UN’INTERVISTA TESTAMENTO SENZA PELI SULLA LINGUA: IO TRADITO DA BONOLIS, PRESTA LO PRENDEREI A CALCI NEL DIDIETRO"

  1. Su Lanza evito di commentare perché non ho mai seguito i suoi programmi, su Bonolis devo dire che prima mi piaceva molto ma da qualche anno a questa parte si è letteralmente "sbracato" conducendo programmi molto volgari, eppure è una persona intelligente e colta e, quando vuole, sa fare anche bei programmi come il Senso della vita.

  2. La sua telelvisione non mi è mai piaciuta. Troppa spazzatura. Se Mike aveva livellato la cultura degli italiani verso il basso lui cosa ha fatto??? L'ha fatta scomparire. Però, però...riguardo a Bonolis, che comincio a ritenere uno dei protagonisti più sopravvalutati della tv, forse dice il vero.

  3. Credo che ormai Lanza non abbia più nulla da perdere... Ha una certa età, i soldi non gli mancano di certo. Ha anche un gran senso degli affari, visto che ha aperto un'Accademia a Roma per pseudo giornalisti-vallette-autori-nuovi volti per la tv, che mi dicono costi un bel gruzzoletto... Per cui può fare le sue sparate anche su Bonolis... D'altronde Lanza è quello che durante i giorni per il lutto di Bongiorno uscì dal coro accusandolo di aver livellato verso il basso la cultura degli italiani... Bonolis, conoscendolo, credo non gli darà soddisfazione... Lanza dovrà trovare un'altro argomento per far parlare di sè, e fare pubblicità alla sua scuola... Auguri...

  4. Quindi non lavorerà più nemmeno per la Perego?

  5. mauriskritch dice:

    ma che vada a farsi un giro va..

  6. Dovremmo credere a questo re del trash? Lui sarebbe la persona con i valori dopo tutto il trash di Buona Domenica?