“WITH GLOWING HEARTS”: sembra il titolo profetico della polemica nata tra Sky e Rai, questo che in realtà è slogan dei XXI Giochi Olimpici invernali. A pochi giorni dall’ apertura della manifestazione sportiva, che si svolgerà dal 12 al 28 febbraio, gli animi tra rete pubblica e televisione satellitare si scaldano.
Facciamo un salto indietro: il 25 febbraio 2008 Sky ha acquistato l’esclusiva sui Giochi di Vancouver. Murdoch si è aggiudicato tutti i diritti tv, quelli sulle immagini per internet e telefonini, e sopratutto i diritti in chiaro. A tal proposito il CIO certificava: “Sky Italia” “dovrà assicurare l’audience più ampia possibile e a breve comincerà a cercare una partnership in Italia con un network in chiaro” e tempestiva era arrivata la replica:
“Come avvenuto in occasione dei Mondiali di calcio in Germania, per i Giochi di Vancouver e di Londra garantiremo una copertura senza precedenti”. [...]“Faremo del nostro meglio per interpretare lo spirito olimpico dell’evento: abbiamo concordato con il Cio che garantiremo agli italiani la possibilità di seguire sulla televisione in chiaro una copertura delle Olimpiadi mai vista prima”.
Praticamente quello che La Repubblica chiama “il vecchio discorso del compro tutto poi rivendo”.
Torniamo a questi giorni di vigilia: la Rai, che in accordo con la rete satellitare offrirà 100 ore di live, non ci sta e fa polemica. Il motivo del malcontento è questa supremazia di Sky su una manifestazione che, oltre ad essere importante per la portata degli sport presenti (15 generi), è una delle più spettacolari al mondo. La tv di Murdoch è accusata di aver mangiato in un sol boccone tutto il “pacchetto”, sottraendo così al servizio pubblico l’intero evento, sottrazione penalizzante un po’ per tutti gli italiani.
Una cosa è certa: la polemica appare inutile. Prima di tutto perchè, come Sky stessa afferma, la Rai, anche in passato, pur avendo la possibilità di trasmettere tutte le 450 ore non l’ha mai fatto, limitandosi alle 100 ore che sono né più, né meno, quelle che trasmetterà quest’anno senza avere l’esclusiva. Ma il motivo è anche la cilecca fatta dalla rete pubblica al momento dell’acquisto dei diritti, che in quei giorni aveva il responsabile acquisizioni malato.
Ma il bello arriva proprio adesso, perchè la questione qualcosa di buono lo porta. Si sa, quando la concorrenza si fa alta, la qualità del prodotto aumenta e il telespettatore ci guadagna. E i proverbi non sbagliano mai: tra i 2 litiganti il terzo gode.
1. Dopotutto ha scritto:
30 gennaio 2010 alle 15:15