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BellaMa’: un programma pieno di sé e privo di senso

Fabio Fabbretti

di Fabio Fabbretti

12/09/2022 - 18:00

BellaMa’: un programma pieno di sé e privo di senso

Pierluigi Diaco - BellaMa'
Pierluigi Diaco - BellaMa'

Rivolgersi a tutti per parlare, di fatto, a nessuno. BellaMa’, il nuovo programma del pomeriggio di Rai 2, è partito pieno di tanta roba, tra concorrenti giovani e meno giovani, opinionisti Z e Boomer, aspiranti e professori, band musicale e chi più ne ha più ne metta. Il tutto infarcito di un’euforia – per nulla contagiosa – di Pierluigi Diaco. Mesi e mesi per mettere in piedi un format, preceduto persino da una mini-striscia quotidiana ad agosto, dimenticando l’elemento principale: il senso. Ebbene sì, BellaMa’ non ha senso.

“Ce l’abbiamo fatta”, dice in apertura il conduttore. A fare cosa, però, non è dato sapere. Si punta sullo scontro generazionale per mettere a confronto due generazioni apparentemente distanti ma unite da linguaggi e strumenti contemporanei come i social. E’ così che in studio siedono, come in una pausa dalla gita scolastica (qualcuno è anche annoiato), giovani e adulti che vengono di volta in volta interpellati per nome, scritto su apposito cartellino alla Uomini e Donne. Insomma, trono classico e over insieme a far nulla; dalla De Filippi, almeno, si corteggiano. A BellaMa’, invece, quasi si “sfottono”, con i Boomer chiamati a ridicolizzarsi nel tentativo di spiegare il significato di parole a loro ignote come tag, reel e via dicendo.

Rotto il ghiaccio (e siamo stati buoni!), la trasmissione prova ad accendersi con la sfida in tre manche che contrappone 18-25enni da una parte e 55-90enni dall’altra. Nemmeno il tempo di pensare “BellaMa’ un senso forse ce l’ha” che ci si ritrova difronte ad un quiz di cultura generale (che ideona!), guidato – udite, udite – da una BellaProf, come chiama Diaco l’insegnante in collegamento. E questo potrebbe già bastare! Invece no, da segnalare anche i nomi assegnati alle prove: BellaFace per indovinare il volto di un personaggio famoso, oppure BellaStories per rispondere ad una domanda di storia. Sarà per questo che Diaco continua a ripetere che il programma è “il primo talent di parola”? Definizione tremenda a parte, speriamo almeno che sia l’ultimo.

Sul finale di puntata viene affrontato un tema che è oggetto di dibattito in studio, con la domanda provocatoria A cosa serve la scuola?. Nel giorno del ritorno sui banchi, per giunta. Tutto molto sconclusionato, con l’inserimento di un’intervista all’ospiteIva Zanicchi con la nipote – come ennesimo elemento buttato nel calderone. Due ore al giorno fino a maggio 2023? Auguri.

Iva Zanicchi a BellaMa'
Iva Zanicchi a BellaMa'

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7 commenti su "BellaMa’: un programma pieno di sé e privo di senso"

  1. IL titolo e' tutto da interpretare. La trasmissione e' inconcludente. LUI poi e' sempre supponente. Un falso calmo. Ride ma gli rode. ALLA Schopenhauer CHE LUI AMA TANTO.!!! Che dire io cambio canale.

  2. Ridateci Bianca Guaccero era mille volte meglio , ma da chi è sponsorizzato Diaco che fa schifo di programmi e continuano sa mandarlo in onda

  3. Un giorno qualcuno ci dirà chi è che sponsorizza Diaco un personaggio triste e patetico che non è mai stato giovane e che prende ampi spazi televisivi per fare programmi poco utili (utili solo al suo conto corrente....)

  4. “ Due ore al giorno fino a maggio 2023? Auguri.” Sono morto 😂😂😂😂

  5. Ma chi l'avrebbe mai detto che un programma con Diaco avrebbe avuto questi risultati su chi lo guarda!

  6. Povera Iva,dentro una gabbia di matti... pessimo programma!