30
settembre

Enrico Varriale indagato per «stalking, atti persecutori e lesioni personali» all’ex compagna. La replica

Enrico Varriale

Enrico Varriale

Mi ha picchiata, presa a schiaffi, sbattuta contro il muro, insultata. Mi perseguita con telefonate di notte, si apposta sotto casa, citofona alle 6 di mattina…. E’ la pesante accusa rivolta al giornalista di Rai Sport Enrico Varriale dall’ex compagna. Finito al centro di una delicata inchiesta della Procura di Roma, nei suoi confronti è ora scattato il divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa.

L’accusa è grave: atti persecutori e lesioni personali. Dopo un’indagine per stalking e altri reati durata poco più di un mese, riporta Il Corriere della Sera, il gip Monica Ciancio ha disposto nei confronti di Varriale, oltre al divieto di avvicinamento alla donna, l’obbligo di “non comunicare con lei”, nemmeno tramite terzi, e di “allontanarsi immediatamente in caso di incontro fortuito, riponendosi a 300 metri di distanza”. Misure forti poiché – si legge – “le condotte poste in essere dal Varriale danno conto di una personalità aggressiva e prevaricatoria, evidentemente incapace di autocontrollo.

La relazione tra i due (lui 61enne giornalista, lei giovane imprenditrice) è nata circa un anno fa e pare sia saltata e degenerata durante l’estate, poco dopo la vittoria dell’Italia agli Europei. Stando alla ricostruzione dei magistrati, hanno pesato il nervosismo e “i repentini scatti d’ira dell’indagato, sotto stress per almeno tre fattori: la rinuncia obbligata di Varriale alla “vetrina” delle telecronache delle partite degli Azzurri, in quanto entrò in contatto con un positivo al Covid; il procedimento disciplinare a suo carico per non aver rispettato la quarantena; e, infine, la mancata conferma come vicedirettore di Rai Sport.

Stando all’accusa, le tensioni nella coppia sono sfociate in violenza la mattina del 6 agosto. Varriale – si legge – “durante un alterco per motivi di gelosia, la sbatteva violentemente al muro, scuotendole e percuotendole le braccia, sferrandole dei calci e, mentre la parte offesa cercava di rientrare in possesso del cellulare che le aveva sottratto, le afferrava il collo con una mano, cagionandole lesioni”. Una violenza che sarebbe avvenuta in due tempi, nell’appartamento e poi sul pianerottolo, conclusa con il lancio di un telefonino. A questo punto – prosegue il racconto del Corriere – le conseguenze immediate sono state la decisione di lei “di troncare la relazione e ogni forma di comunicazione” e di recarsi al pronto soccorso del Policlinico Gemelli.

Agli atti ci sono le testimonianze di due amici della donna, con i quali s’era confidata (“era talmente spaventata da spegnere le luci per evitare che lui si avvedesse che era in casa”, riferiscono) e il referto dei medici, che dice: “Ferita lacero contusa al braccio sinistro, ecchimosi alla mano sinistra, tumefazione del gomito destro con dolenzia alla mobilizzazione attiva, abrasioni alla base del collo e sul ginocchio sinistro, guaribili in cinque giorni”. A tutto ciò si aggiunge una sequenza di telefonate notturne, citofonate, appostamenti e messaggi insultanti andata avanti per settimane e che ha portato ad una seconda denuncia lo scorso 14 settembre.

Nell’ordinanza della giudice Ciancio, notificata il 27 settembre al commissariato Ponte Milvio, l’accusa di atti persecutori (reclusione da uno a sei anni e mezzo) viene motivata con le “condotte reiterate” di molestia e minacce, che hanno provocato alla donna “un grave stato di ansia e paura”, con “attacchi di panico, fatica nella respirazione e tachicardia, tali da immobilizzarla”, nonché “un fondato timore per la propria incolumità, costringendola ad alterare le abitudini di vita”.

La replica di Enrico Varriale

Il giornalista napoletano nega ogni accusa. Queste le sue parole sulla vicenda:

Non ho mai stalkerizzato nessuno e chi afferma questo ne risponderà in tutte le sedi. E’ una dolorosa vicenda personale che avrei preferito rimanesse tale. Purtroppo però mi sono state rivolte, e rese pubbliche, accuse del tutto false. Sono sicuro che riuscirò a dimostrare la loro infondatezza facilmente e in tempi brevi”.

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