11
febbraio

Rai porta Mediaset in tribunale

Striscia la Notizia

La Rai reagisce contro Striscia la Notizia. L’azienda del servizio pubblico starebbe infatti preparando un’azione legale nei confronti di Mediaset dopo i numerosi servizi in cui il tg satirico di Canale5 denunciava i presunti sperperi delle sedi di corrispondenza estere. Secondo Viale Mazzini, però, i contenuti divulgati dal programma di Antonio Ricci non corrispondono al vero.

A quanto apprende l’Adnkronos, che lancia la notizia, la Rai starebbe predisponendo un’azione legale anche a seguito di una richiesta degli stessi corrispondenti, che – d’intesa con il sindacato Usigrai – avevano chiesto all’azienda di reagire alle affermazioni del tg satirico e di interrompere un silenzio giudicato “riprovevole”.

Nei servizi dedicati alle “spese pazze” del servizio pubblico e realizzati dall’inviato Pinuccio (alias Alessio Giannone), Striscia aveva puntato il dito contro gli sprechi delle sedi giornalistiche estere. Tra le realtà ‘dissipatrici’ denunciate dal programma di Canale5, le sedi di Pechino, Mosca e New York. In particolare, secondo la trasmissione, le uscite per gli uffici americani si aggirerebbero intorno all’astronomica cifra di 4 milioni l’anno. Nel mirino di Striscia era finito, tra gli altri, anche il corrispondente Rai da New York, Claudio Pagliara, il quale – ha detto Pinuccio – “prende 240mila euro l’anno più qualche benefit, qualche cosa, la casa, la diaria…“.

Affermazioni alle quali il diretto interessato aveva replicato su Twitter, annunciando di aver dato mandato ai propri legali.

A quanto risulta all’Adnkronos, inoltre, proprio stamattina è stata inviata una mail dal fiduciario dei corrispondenti, in accordo con l’Usigrai, all’amministratore delegato Rai. In essa, i corrispondenti chiedono all’azienda di smentire le notizie destituite di fondamento e di tutelare l’immagine dei dipendenti dicendosi pronti in caso contrario, a farlo da soli.

Se il silenzio dei vertici aziendali dovesse proseguire i corrispondenti valuteranno ulteriori passi anche legali per ottenere il rispetto dei propri diritti

si legge nella missiva, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa. Si attende pertanto una ferma presa di posizione della Rai, alla quale – questo è facilmente prevedibile – Striscia la Notizia non farà mancare una replica.

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2 Commenti dei lettori »

1. ANDREA ha scritto:

11 febbraio 2021 alle 14:04

Avra’ sicuramente ragione Striscia la Notizia, la RAI e’ la simbologia primaria dello spreco in Italia.



2. Maria Cristina Giongo ha scritto:

12 febbraio 2021 alle 11:37

Sono d’accordo con Andrea, la Rai stessa sa quanti sprechi sono stati fatti durante questi anni, per esempio nei compensi a certi presentatori. Più volte se ne è parlato, anche con inchieste. Niente di nuovo, quindi.
Nello specifico Mediaset sapeva che andare contro un colosso simile avrebbe portato a delle conseguenze legali molto costose per l’azienda. Lo dico con tanta tristezza. Perchè alla fine è sempre il più debole a soccombere, anche quando dice la verità.

Nel suo piccolo pure Mediaset non è molto trasparente, soprattutto quando in modo furbo gioca con i dati auditel di certi programmi che sono un flop, addirittura facendoli passare per successi, confondendo le idee su uno share basso che di colpo, addirittura via i loro telegiornali e comunicati stampa viene raddoppiato rispetto a quello reale, basandosi su “picchi”mai stati considerati come ufficiali. In questo modo non vengono premiate quelle trasmissioni che invece un successo lo sono veramente. E quei conduttori che veramente reggono l’azienda grazie ai loro programmi. Un peccato veniale, forse, che comunque fa molto arrabbiare i telespettatori che chiedono sincerità e trasparenza. Strano che in questo sito non ho mai letto nulla a riguardo. Aspetto un articolo di Davide Maggio che ne parli.

Se fossi la Rai lascerei perdere la querela nei confronti del bravo e coraggioso Pinuccio e di Striscia, magari cercando di spendere meglio il denaro pubblico. Mentre Striscia potrebbe a questo punto chiudere il discorso, che è stato chiaro.



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