Per mantenere in piedi un buon “cast da reality”, si sa, bisogna osare e puntare su un caleidoscopio di personaggi variegati e, magari, fuori dal comune. Se dovessimo fare un ipotetico ”album di figurine” con tutti i personaggi ”extra-ordinari” che ci vengono proposti, ci sarebbe di che divertirsi: imprenditore fallito? “Ce l’ho”; porno-star? “Ce l’ho”; transessuale (vero, presunto o operato)? “Ce l’ho”; Persona non vedente? “Ce l’ho”; ex bandito? “Mi manca”. E l’occasione diventa ghiotta.
Sarà forse questo il ragionamento che spinge la casa di produzione Magnolia e l’entourage de “L’Isola dei Famosi 7“, a non smentire (come aveva già fatto per l’acclamata Noemi Letizia) la notizia del presunto sbarco, sul programma di Raidue, di Graziano Mesina (leggi qui). E’ vero che non è ancora arrivata conferma ufficiale dell’arruolamento dell’ex rapitore, ma è altrettanto vero che il redento “Grazianeddu” continua a mandare segnali inequivocabili circa la sua volontà di partecipare.
Ne dà ulteriore conferma il settimanale “Oggi” al quale il papabile naufrago dichiara: ”Certo che mi piacerebbe partecipare all’Isola dei famosi. Ho 67 anni e 40 li ho passati in galera. Io non ho vissuto. Ecco perché qualche settimana ai Caraibi non mi dispiacerebbe“.
Ovviamente la partecipazione di Mesina sarebbe qualcosa di più di una “normale vacanza” o di una “semplice partecipazione televisiva”, tant’è che molte autorità politiche e giudiziarie “hanno levato gli scudi” e gridato allo scandalo. Di fronte alle accuse di “immoralità”, è lo stesso Grazianeddu a rispondere: “Questa vicenda mi ha già rattristato e indignato visto che alcuni parlamentari hanno definito scandalosa e immorale la partecipazione a un reality della Tv di Stato di un ex ergastolano. [...] Sarei diventato ricco se avessi accettato, a metà Anni 60, le proposte che l’editore Giangiacomo Feltrinelli, ma anche tanti altri personaggi sono venuti a farmi in Sardegna“.
Nessun “low profile” quindi per Mesina, che dalle colonne del settimanale continua a reclamare il suo personale riscatto: “Non ho mai rapito una donna o un bambino e non ho mai torto un cappello a nessun ostaggio. Con alcuni sono poi rimasto amico, c’è perfino chi mi ha invitato al matrimonio dei figli. Non mi pento di nulla. E non chiedo perdono. Il conto con la giustizia l’ho pagato: 40 anni e 2 mesi in cella, 29 dei quali di carcere duro”.
Insomma Mesina non retrocede di fronte al caos mediatico, anche se con un sibillino “dipende dalle condizioni“, lascia intendere che ci è ancora più di qualche nodo da sciogliere prima di vederlo alle prese tra nominations e “prove leader”. Non ci resta quindi che aspettare nuove conferme/smentite ufficiali, e per quanto riguarda “l’album di figurine”, forse sarebbe meglio rimanere con il tassello vuoto e lasciare che il pubblico conosca certi personaggi attraverso i programmi di storia e di approfondimento.
1. chris83tp ha scritto:
27 ottobre 2009 alle 17:30