“Caro Renzi, lei mostra nei confronti di chi la critica lo stesso atteggiamento di fastidio che aveva Silvio Berlusconi“. Così, Michele Santoro ha lanciato al premier il guanto della sfida. Con un intervento a gamba tesa, e senza troppi giri di parole, il conduttore di Servizio Pubblico si è rivolto all’inquilino di Palazzo Chigi, pungolandolo su un tema già vessillo di molte antiche battaglie: la libertà di informazione.
Santoro: la Rai ci trattava come delinquenti
“L’informazione libera non è mai andata a genio ai Presidenti del Consiglio italiani” ha esordito Santoro, riferendosi anche ad alcune recenti rivelazioni del Fatto Quotidiano sulla presunta intenzione di Berlusconi di bloccare i programmi sgraditi. Il giornalista, insomma, l’ha presa alla larga e ricordando gli anni burrascosi (ma esaltanti) di Annozero ha detto:
“Quando io decisi di lasciare la Rai lo feci perché ero veramente stufo di difendermi nella aule dei tribunali mentre l’azienda per cui lavoravo incassava i nostri introiti pubblicitari ma continuava a trattarci come dei veri e propri delinquenti“.
Santoro contro Renzi: lei altera la concorrenza tv
Poi, finalmente, Michele è andato dritto al punto e si è rivolto proprio a Renzi. Sparando a zero:
“Lei mostra nei confronti di chi la critica lo stesso atteggiamento di fastidio che aveva Silvio Berlusconi. Non ha il suo potere, non possiede televisioni e non può impedirci di andare in onda. Però può usare la forza dell’immagine che le deriva dalla sua carica per regalare ascolti ai programmi che le sono simpatici e toglierlo a quelli che le sono antipatici, che è anche un modo per alterare la concorrenza e dal mio punto di vista una democrazia seria non le dovrebbe consentire di discriminare tra fonti informative diverse”.
Parole piuttosto piccate, quelle di Santoro. Forse il conduttore non aveva digerito il fatto che – proprio in quegli stessi minuti – Renzi stesse iniziando la sua ospitata dal competitor di Rai2, Virus? Sempre rivolgendosi al premier, il giornalista ha poi domandato: “lei è convinto che anche l’informazione e la satira dura siano un impiccio?”
Santoro: mi piacerebbe tornare in Rai, ma prima di me torni Luttazzi
Infine, Santoro si è lasciato andare e ha ammesso ciò che tutti sospettavano da tempo. Rispetto ad un suo ipotetico ritorno in Rai, il conduttore ha detto:
“Devo ammettere con grande sincerità che la cosa mi piacerebbe, anche soltanto per una notte. Ma, come disse il mio amico Chiambretti, Santoro poi è uno che si arrangia da solo, che va in onda anche senza telecamere (…) Alla Rai mi piacerebbe che tornasse prima di me Daniele Luttazzi perché costringere il talento al silenzio è un crimine”.
Per ora resta un sogno. Ma si sa: i sogni son desideri. E anche per un corsaro come Santoro, la Rai è sempre la Rai.
1. Giuseppe ha scritto:
20 febbraio 2015 alle 06:46