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Call my Agent non graffia più. La terza stagione spenta e assurdamente buonista
di Stefania Stefanelli
01/12/2025 - 18:00
© Sky / Chiara Calabrò
2 /5
Cosa è successo a Call my Agent Italia? La serie che dal 2023 racconta le turbolente avventure quotidiane di un gruppo di agenti dello spettacolo è arrivata su Sky con una terza stagione che non somiglia neanche lontanamente alle precedenti: spenta, svogliata, assurdamente buonista. E non può dipendere solo dalla perdita dell’indimenticabile Marzia Ubaldi, che con la sua Elvira era il cuore schietto e cinico della CMA.
Dovesse commentare lei la piega che hanno preso gli eventi, imbruttirebbe i suoi colleghi con l’eleganza e la praticità che la caratterizzavano. Ma in realtà Vittorio (Michele Di Mauro), Lea (Sara Drago) e Gabriele (Maurizio Lastrico) non hanno colpa, sono gli sceneggiatori e alcune guest star ad aver rovinato il gioco.
La patetica puntata dedicata a Michelle Hunziker e Aurora Ramazzotti
La forza di Call my Agent stava nel suo essere un prodotto politicamente scorretto e nel mettere alla berlina i vip che si prestavano ad interpretare se stessi, prendendosi in giro con sportività. Indimenticabili ad esempio l’ansiosa onnipresenza dello stakanovista Stefano Accorsi, le enfatiche e cervellotiche interpretazioni di Pierfrancesco Favino o l’ossessione di Serena Rossi per gli ascolti di Davide Maggio e il Festival di Sanremo.
Nella prima puntata di Call my Agent 3, invece, ci siamo dovuti accontentare di un tiepido Luca Argentero che vuole passare più tempo con la famiglia e, soprattutto, di Michelle Hunziker e Aurora Ramazzotti insieme. Che, per puro e generoso amore l’una nei confronti dell’altra, prima decidono di boicottare la loro partecipazione ad una serie tv musical e poi insistono per farla, incantando con la loro performance (!) un regista a cui poco prima avevano mancato di rispetto in ogni modo.
Sorvolando sulla trama stucchevole a loro riservata, e sul fatto che non essendo attrici ciò che ne è venuto fuori è stata una sorta di recita parrocchiale, dove sarebbero il graffio e l’originalità? Che cosa hanno messo a nudo di loro stessi questi personaggi? In che modo hanno osato? Come si sono presi in giro? In nessun modo: sono stati incensati dagli autori, che hanno dato un calcio a quella punta di ferocia usata finora e capace di dare al prodotto un’identità.
Le cose non sono migliorate andando avanti, perchè con Stefania Sandrelli si è puntato solo sulla sua correttezza e apertura mentale, nonché sui ruoli incisivi che ha interpretato nella sua carriera, capaci di ispirare un’inquieta enfant prodige. Anche lei, come tutti i talent di questa stagione, brava e paziente, e addio a divismi ed eccentricità.
Per non parlare dei poveri e gloriosi interpreti di Romanzo Criminale – La Serie, mal tutelati dai loro agenti e costretti a subire le vessazioni di giovani ‘scappati di casa’ che prendono il loro posto nel reboot. Nonchè di un regista indisponente, interpretato dal vero produttore di Call my Agent Nils Hartmann (un altro evidente non attore).
E a nulla è servito il fatto che nell’ultimissimo episodio, quello con Ficarra e Picone, si sia visto un barlume di grinta. Una delusione, che ‘spegne’ la serie Palomar finora apprezzatissima.