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dicembre

DOPOTUTTO E’ VERAMENTE BRUTTO: UN PUZZLE INCOMPLETO CON UNA GEPPI PIU’ MAESTRINA CHE ALLIEVA

Francesco Bonami e Geppi Cucciari

Cos’è bello? Una giornata di neve, Angelina Jolie e La Gioconda. Cos’è brutto? Il sottoscala di Harry Potter, vedere un proprio messaggio letto e ignorato su Whatsapp e un appartamento senza la tv via cavo. Cos’è più brutto che bello? Dopotutto non è brutto, il nuovo programma d’approfondimento condotto da Geppi Cucciari e dal critico d’arte Francesco Bonami nella seconda serata di Rai1. L’obiettivo è semplice: presentare allo spettatore gli scorci e le opere d’arte di “dubbia bellezza” di Venezia ma, se nel Potevo farlo anch’io di SkyArte la mission trovava ancora la facoltà di riabilitare l’oggetto in esame, questa volta sembra che non ci sia alcuna speranza, abbandonando il campionario ad una semplice quanto rapida presentazione.

Se Francesco Bonami continua imperterrito ad attraversare le diverse fasi storiche e a presentare, forse in maniera troppo concitata e non scandendo a dovere le parole, i nomi delle strutture e degli architetti che le hanno realizzate, Geppi Cucciari si mostra ben più preparata del previsto, anzi troppo. Abbandonando i panni dell’Alessandro Cattelan giovane e desideroso di imparare, Geppi, con perfetto fare da maestrina, ascolta Bonami fiaccamente, avanzando proposte poco originali e azzardando, il più delle volte, battute sprezzanti. Eppure, fra il Ponte di Calatrava e le pareti tappezzate di Palazzo Grassi, la comica sarda sembra essere assoluta schiava del copione da recitare. Dov’è quell’anima, quella dovizia di particolari e quel reportage atto a spiegare per filo e per segno la storia e le fasi di lavorazione del quadro, del ponte, dell’abito e, persino, del bagno pubblico visitato nel corso della puntata?

I tempi sono cambiati, il modo di narrare l’arte è più rapido e approssimativo e la speranza di ascoltare, con voce calda e rassicurante, le spiegazioni di Piero e Alberto Angela si fa sempre più lontana. Qui il montaggio è rapidissimo, gli interventi cronometrati e approssimativi e gli ospiti poco incisivi e azzeccati. Se il Paco Lanciano di Super Quark dimostrava l’esatto funzionamento delle macchine leonardesche e chiariva i dubbi del telespettatore curioso, a Dopotutto non è brutto troviamo il Principe Maurice travestito da Casanova con tanto di fondotinta e parrucchino alla Luigi XIV; il musicista Oliver Skardy improvvisato barman esperto di spritz e Marina Cicogna, celebre produttrice italiana in guerra di sguardi glaciali con Geppi. Che cosa manca esattamente a Dopotutto non è brutto?

Difficile dirlo su due piedi ma, sebbene riconosciamo un grande lavoro di ripresa e fotografia alle spalle, molto più vicino all’universo Sky che a quello dell’ammiraglia del Servizio Pubblico, non possiamo non notare l’assenza di un collante forte che unisca i diversi frammenti di un puzzle non ancora definito. Ed è evidente che la coppia Bonami-Cucciari, per quanto sapida, non sia in grado né di spiegare l’arte, né di renderla accattivante.

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4 Commenti dei lettori »

1. gionny82 ha scritto:

5 dicembre 2013 alle 11:11

…manca la Geppi di GDay



2. lordchaotic ha scritto:

5 dicembre 2013 alle 13:39

ma io non capisco xchè imperterriti la vogliono far diventare conduttrice. mah



3. Roberto ha scritto:

5 dicembre 2013 alle 16:13

la Geppi non è una conduttrice, ma finché gliela fanno fare…



4. pietrorada ha scritto:

5 dicembre 2013 alle 20:24

Povera Geppi, da quando hanno chiuso Gday non è più lei.. Dispiace



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