“No Puppato, per favore, così parte il talk show”. Si sa, bisogna saper dire anche di no, e Gianluca Semprini, ieri sera, c’è riuscito. Nel malcontento generale verso i talk show, dove si dibatte molto e si impara molto poco -ne avevamo scritto qui- il “Confronto” di ieri sera è stato uno sprazzo di luce nella notte buia della televisione italiana. Il talk, ormai, viene dopo. Prima, se possibile, ci sono i contenuti.
È questo il messaggio che Sky ha voluto far arrivare al pubblico in occasione del confronto tv tra i candidati alla primarie del centro-sinistra. E pazienza se, poi, la tv satellitare ha rappresentato lo scontro tra i “Fantastici 5″ (cit.) come se fosse un concorso canoro. Il web ha colto la palla al balzo, e le ironie sulla mancanza del televoto si sono sprecate. Ma, al di là del responso Auditel di questa mattina, ieri sera si è respirata aria nuova. Perciò, a prescindere da chi abbia prevalso tra i contendenti, hanno vinto un po’ tutti: la tv, la politica, ma soprattutto i cittadini, che hanno potuto giudicare contenuti e idee.
Positive, anche, le poche interruzioni pubblicitarie andate in onda durante le due ore di diretta, che non hanno mai spezzato il ritmo di una serata che è andata via tutta d’un fiato. Merito, soprattutto, delle 13 regole condivise dai comitati elettorali dei leader con Sky, che hanno permesso al conduttore (giudicato all’altezza da più parti) di togliere la parola a tutti i candidati dopo il minuto e mezzo a loro disposizione per ogni risposta. Così Semprini è riuscito a mantenere una certa distanza dai leader, senza mai dar loro del tu, tuttavia non senza qualche piacevole intermezzo come quello con la svagata sostenitrice di Vendola, ripresa dal conduttore per aver chiamato “Giannetto” Oscar Giannino.
Last but not least, la novità della serata: il fact checking, meccanismo di controllo sull’attendibilità delle affermazioni dei leader, messo a punto da Sky con 16 ricercatori dell’Università di Tor Vergata. I dottorandi, guidati dalla professoressa Simonetta Pattugli, hanno sottoposto 22 dichiarazioni dei cinque esponenti politici al “controllo della verità“. Solo 2 affermazioni sono risultate “parzialmente non vere”, un risultato ragguardevole per tutti i candidati, che evidentemente si sono preparati adeguatamente all’evento, sollecitati anche dalla presenza del “team della verità”.
A Sky sono piovuti complimenti da molti giornalisti e addetti ai lavori, compreso il dirigente Rai Giancarlo Leone che, non senza una punta di delusione, ha scritto su Twitter: “Con il confronto dei candidati alle primarie la tv italiana tematica ha fatto un passo avanti. Ora tocca a quella generalista“.
Ecco, forse sarebbe dovuto toccare prima al servizio pubblico. Ma tant’è.
1. osservatore ha scritto:
13 novembre 2012 alle 11:43