Non sarà stata un’edizione facile da gestire per Andrea Palazzo, capo progetto del Grande Fratello e vera mente del programma a cui lavora fin dalla prima edizione. Sono loro, gli autori, i più bersagliati dai telespettatori accaniti del reality: gran parte dei fan li ritiene responsabili della scelta di un cast sbagliato, di aver forzato le dinamiche nella casa e di agire spesso in modi poco trasparenti. C’è poi da mettere in conto la ‘ribellione’ di ex inquilini come Filippo Pongiluppi e Amedeo Aterrano, entrambi allontanati dallo studio (il primo per la rissa con Mirko D’Arpa e il secondo per un’ “aggressione verbale” ad Alessia Marcuzzi):
“Con i concorrenti siamo chiari fin dal primo approccio ai provini: Grande Fratello non è una passeggiata, non è un’esperienza leggera, né un villaggio vacanze. E’, anzi, un gioco spregiudicato, e se vogliamo anche politicamente scorretto. Lo diciamo esplicitamente subito che è un percorso pieno di insidie che parte dall’isolamento di un gruppo di persone all’interno di una casa, fatto di privazioni e sfide, necessarie per raccontare le storie dei ragazzi”.
Lo dice lo stesso Andrea Palazzo, intervistato per il settimanale Visto da Andrea Spadoni (quarto classificato al GF7). Palazzo risponde a diverse accuse tra cui quella di aver rotto la membrana dell’isolamento, da sempre uno dei punti cardine del format, con una massiccia intrusione dell’esterno:
“Certamente. In particolare nelle ultime due edizioni, il cosiddetto ‘buco della serratura’ si è allargato e quando decidiamo di violare l’isolamento, si verificano i momenti più esaltanti del programma, grazie alle emozioni che può suscitare una lettera della fidanzata, la voce di un genitore, il volto di una madre. Lo facciamo senza voler avvantaggiare nessuno: è solo un sistema per sviluppare in modo avvincente le storie. In questo senso, è eloquente il caso degli aerei. Ormai i fan club ne fanno partire anche dieci al giorno e non riusciamo più a fronteggiarli: è folle pensare che dietro a ciò ci possiamo essere noi”.
Come dimenticare i ‘pianti a secco’, vere perle regalate da alcuni concorrenti delle ultime edizioni, o la schiera di amanti di George Leonard, il tira e molla tra Guendalina Tavassi e Remo Nicolini. Tutti momenti che di esaltante avevano ben poco. Ma Palazzo si difende anche da una delle accuse più vecchie mosse al reality, quella che i concorrenti avrebbero un copione da seguire:
“Come potremmo pensare di scrivere la sceneggiatura di un programma per dodici anni di fila e fare in modo che resti segreta? E’ un’assurdità. In verità già dai provini cerchiamo di conoscere subito chi abbiamo di fronte, cosa passa nella loro testa, qual è il loro carattere e cosa nascondono. Poi, nel corso delle puntate, facciamo vedere loro i filmati che arrivano dall’esterno, o comunque quelli che servono per accendere il confronto tra i concorrenti e le discussioni. Non manipoliamo niente, i filmati sono un riassunto di ciò che è accaduto nel corso della settimana, oppure sono situazioni che si sono create all’esterno. Niente di più. Da parte nostra non c’è nessuna intenzione di mettere in cattiva luce qualcuno o, viceversa, di valorizzare altri. Per noi i ragazzi sono tutti uguali, perché li abbiamo scelti tutti con le stesse modalità”.
Nessun accenno invece al fatto che sempre più concorrenti vantano amici noti al grande pubblico, o che gli stessi partecipanti conoscessero ex gieffini (il caso di Rudolf e Guendalina). Riguardo ai nominabili invece, ecco come spiega la scelta delle nomination ‘chiuse’:
“Anche questo non è un modo per manipolare il programma, ma con questi sistemi cerchiamo di stimolare chi tende a nascondersi senza tirar fuori la propria personalità. Spesso molti dei ragazzi, quando vengono ai casting, sono esaltati anche perché probabilmente hanno seguito fin troppo le edizioni precedenti del programma. Poi, quando entrano in casa, spariscono. [...] Dobbiamo entrare nell’ordine di idee che a decidere chi vince e chi supera le nomination è sempre il pubblico. E il televoto, che è utilizzato anche da numerosi altri programmi, è molto serio: il flusso dei dati è rigorosamente controllato da un notaio che ne garantisce l’assoluta trasparenza. Nessun trucco, quindi”.
Anche qui c’è l’altra faccia della medaglia perchè con i nominabili e le immunità si corre il rischio di privilegiare i personaggi più forti che non sempre corrispondono ai preferiti del pubblico. Poi gli ‘incidenti’ di percorso di questa edizione, tra abbandoni e accuse al sistema:
“I casi sono diversi tra loro: Danilo era arrivato a un rifiuto quasi totale dell’isolamento. Noi abbiamo provato più volte a parlarci, perché era anche un concorrente divertente, ma ha sentito il bisogno di ritrovare quello che aveva fuori. Mirko, invece, ha fatto una scelta coraggiosa abbandonando il gioco e correndo subito dalla fidanzata per risolvere la questione della lettera. Però il giorno dopo, quando ci siamo sentiti, ha detto che fosse per lui sarebbe rientrato. E Rudolf poi.. credeva di avere diritto a ricevere notizie dall’esterno da parte della fidanzata che invece, addirittura tramite un avvocato, aveva manifestato la volontà di restare nell’anonimato”.
E sulle minacce fatte a Rudolf:
“Ma quali minacce! Con Rudolf ci siamo chiariti su questo aspetto. Al massimo gli è stato detto che se non voleva più stare nella Casa, la porta sapeva dove fosse. Niente di più. Purtroppo per la tensione, quella sera, sono successe cose che nessuno avrebbe voluto accadessero”.
Poi il caso di Amedeo:
“[...] E’ stato allontanato dallo studio, è vero, perché nei confronti di Alessia ha mancato di buon senso ed è stato inopportuno. E’ andato da lei durante la pubblicità, mentre stava lavorando, per accusarla. Se avesse voluto dire qualcosa avrebbe potuto sfruttare la diretta: alzava la mano e parlava correttamente. Alessia ha sempre mantenuto rapporti amichevoli con tutti i concorrenti, in corso ed ex, ed è sempre stata corretta nella conduzione”.
E infine le accuse mosse da Filippo Pongiluppi:
“Sai cosa penso? A volte, parlar male del Grande Fratello è anche un modo per mantenere quella visibilità che, per alcuni, rischia di esaurirsi con l’uscita dal gioco [...]“.
Il ‘travaglio’ innescato in questa edizione non è sfuggito al pubblico che, dopo la prima puntata, ha inziato a dileguarsi:
“E’ ovvio che con i numeri che questo programma ha fatto nel passato, ci viene richiesto sempre un certo standard. Ma non parlerei di crisi, anche perché calcolando la dispersione di ascolti a causa dell’avvento del digitale, noi manteniamo un buon numero di affezionati che ci segue. Si tratta di un pubblico giovane e meno immobile, che però dimostra ancora di emozionarsi ed entusiasmarsi con le storie di questi ragazzi”.
1. MisterGrr ha scritto:
16 marzo 2012 alle 18:12