In Videocracy, nel teorema ‘perfetto’ di Gandini sul ‘rincitrullimento’ degli italiani a opera di Silvio Berlusconi e della sua politica, il collegamento tra Colpo Grosso e le ultime vicende nazionali era presentato come diretto e inequivocabile. A distanza di anni da quel programma ’storico’ Umberto Smaila si sbottona per Dagospia e racconta quel periodo.
Colpo grosso fu un fenomeno sociale. [...] Fatma Ruffini mi propose l’azzardo. “Te la senti?”. Guadagnavo un milione a puntata che sommato ai soldi per il quiz che già conducevo a mezzogiorno, si trasformò nel doppio. [...]. Se avessi controllato con attenzione il contratto di Colpo grosso, oggi sarei miliardario.
Il mio programma non fu l’inizio di niente, velinismo è un termine demenziale e Berlusconi non si affacciò in studio neanche una volta. Ogni tanto passava Piersilvio. Strinse affettuosa amicizia con Valerio Staffelli, oggi incursore di Striscia la notizia e allora mio segretario e con un guardarobiere culturista. Facevano gruppo, andavano in palestra. Piersilvio, già da allora, aveva la mania del corpo.
Mostravamo qualche culo, ma non avevamo il potere di intorpidire una nazione. Nel ‘74, a Copenaghen, vidi in un cinema affollato di famiglie Gola profonda (l’ha dichiarato anche a noi di DM in questa videointervista). La gente rideva. Non mi pare che la società scandinava abbia risentito dell’evento, né che Berlusconi, nella pulsione sessuale del maschio italiano abbia più responsabilità di Clara Calamai, Brigitte Bardot o di Marilyn.
Un format che fu venduto ovunque, alla faccia di anomalia italiana:
Gorbaciov tornò al Cremlino con un vhs, Francis Ford Coppola tentò di acquistare i diritti, Reagan si indignò per uno speciale del “Saturday Night”, gli albanesi evasero dal regime con gli spogliarelli e Gheddafi minacciò ritorsioni perché con le parabole, le cin cin erano entrate negli appartamenti di Tripoli.
Infine la provocazione, immancabile: una nuova edizione? Ma soprattutto, lo ricondurrebbe?
L’Italia del 2011 è meno libertaria di allora e se oggi me lo proponessero, Colpo grosso non lo farei più. Anche se tra i detrattori, gli ipocriti che aspettavano le 23 erano una maggioranza silenziosa e divertita. La tv, tutta la tv, è voyeurismo. Sbirciare la casa del Grande Fratello di notte per scoprire se i partecipanti trombano non è forse un esercizio da guardoni?
1. david ha scritto:
9 ottobre 2011 alle 18:57