E’ il segmento più ballerino del palinsesto generalista italiano. Un valzer di nomi, di volti per una sostanza poi in fondo sempre parecchio simile. Dopo varie stagioni in cui una serie di donne hanno animato i salotti pomeridiani di Raidue in un’atmosfera che sapeva tanto di accontentiamo un po’ tutti quest’anno la rete ha scelto di concentrare le energie in unico format contenitore senza moltiplicazioni di personaggi, rubriche e sottorubriche.
Magazine sul 2, questo il nome, andrà in onda dal 12 settembre e avrà come protagonista, accanto all’ormai inamovibile uomo del pomeriggio di Raidue Milo Infante, Lorena Bianchetti che in un’intervista a Di Più Tv ha raccontato particolari salienti a proposito dei lavori in corso per la trasmissione. Tira aria di grande rinnovamento, già a partire dagli spazi concessi alla coppia di conduttori.
Dopo la lunga avventura di produzione in Corso Sempione tutto si sposta nella location di Via Mecenate, il che vuol dire studi molto più grandi (il doppio secondo quanto rivelato nell’intervista) e quindi più possibilità di rendere dinamico e vario il format. Qualche speranza di vedere qualcosa di diverso dal solito salotto che disquisisce di depilazione, religione o omicidi per ore intere e con lo stesso stile?
E’ la stessa Bianchetti a confermare il restyling totale, dovuto al maggiore spazio nel palinsesto a sua disposizione rispetto alla piccola parentesi quotidiana di Dillo a Lorena:
La trasmissione sarà completamente rinnovata, soprattutto nei contenuti: con gli autori stiamo lavorando per fare un programma più centrato sulle persone, sugli italiani, con temi non solo leggeri, ma anche un po’ più impegnati. Un po’ come ho fatto lo scorso anno a Dillo a Lorena, quando decisi di trattare anche temi più scomodi, come quello della pedofilia, della depressione, della dipendenza da Internet.
C’è da dire che la riserva verso questo infotainment pomeridiano non è stata tanto rivolta al fatto di non concentrarsi abbastanza sulle persone. Non è che nella nostra televisione manchino confessioni intimistiche e rubriche fatte di flussi emozionali di racconti drammatici di vita. Quello che si lamenta da più parti è invece un’assenza di prospettiva sui reali problemi della società italiana, qualcosa che superi l’approssimatività dei sondaggi condotti per strada su campioni non proprio completi o il moralismo arcigno, inconcludente e stantio.
In un momento storico così delicato forse manca una vera e profonda inchiesta sulle grandi questioni sociali che sembravano superate ma che tornano di drammatica attualità: lavoro e licenziamenti, diritti rimessi in discussione, welfare e sistemi di protezione. Sembra più utile un confronto su questi aspetti che un ennesimo catalogo di sofferenze emotive o di dolore slegato da contingenze più collettive che individuali. E’ questa la sfida che la Bianchetti e Infante devono essere capaci di raccogliere.
Proprio a proposito degli equilibri con quello che tornerà ad essere il collega d’avventura di una lunga cavalcata mediatica risulta interessante quanto affermato dalla Bianchetti:
Avremo anche degli spazi di conduzione comune: Milo e io ci tenevamo a fare qualcosa insieme, perché abbiamo un ottimo rapporto, nato due anni fa quando conducevamo insieme Italia sul Due.
Di storie da raccontare questa Italia ne ha, bisognerà vedere se l’annunciato cambiamento sostituirà accanimenti di cronaca nera e le rubriche di spiritualità con le nuove emergenze e i nuovi linguaggi dell’attualità.
1. shameboy ha scritto:
18 agosto 2011 alle 15:05