Cosa sarebbe l’estate se, in assenza dei veri programmi televisivi che tengono incollati i telespettatori allo schermo, non avessimo almeno la possibilità di partecipare ad accese polemiche tra i personaggi della tv che lontani dai riflettori non risparmiano a mezzo stampa al collega di turno? Avevamo già parlato (qui maggiori info) della polemica scatenata da un’ intervista di Cesare Lanza che non si è tirato indietro quando si è trattato di puntare il dito contro Paolo Bonolis, accusato d’aver escluso l’amico-autore dalle sue trasmissioni. Parole, per volontà dello stesso Lanza, che avevano il sapore di un testamento e una lettera d’addio per una collaborazione così fortunata che ha portato alla luce anche una delle creature alle quali Bonolis è indubbiamente più legato: Il senso della vita.
La replica del conduttore non si è fatta attendere. Qualche giorno fa, in attesa di tornare in tv il prossimo autunno con una nuova edizione di Chi ha incastrato Peter pan, ha dichiarato: “Se io un giorno sentirò l`esigenza di rispondergli lo farò personalmente o per telefono. Ha detto cose talmente pesanti che risultano evidentemente non vere. Se vuole delirare lo faccia pure e amen. Io non so cosa fargli. Evidentemente a Cesare sono successe delle cose che non so perché ha avuto la necessità di costruirsi altre cose nella mente per rimettere a posto qualche frana esistenziale”.
Se pensavate che però la diatriba fosse conclusa vi sbagliavate di grosso. Ecco arrivare nelle ultime ore l’ennesima replica di Cesare Lanza che rende ancora aperta la vicenda. L’autore definisce insulsa la risposta di Paolo Bonolis, si definisce ferito dall’affetto, a suo dire, non ricambiato del conduttore che non esita a definire viziato, infelice e anaffettivo e aggiunge:
“Paolo si è infischiato di un contratto che doveva durare ancora due anni. Il bello è che era stato lui, attraverso Lucio Presta, a cercarmi (io lavoravo serenamente alla Rai, neanche lo conoscevo) a chiedermi di lavorare con lui e a offrimi accordi pluriennali. Finchè, senza motivazioni plausibili, senza rispetto, e senza neanche il coraggio di dirmelo faccia a faccia, ha deciso di interromperlo. Se lo considerassi adulto, o se avessi intenzioni speculative, lo porterei in tribunale.”
Manca ancora un mese e poi la stagione televisiva, quella vera, riaprirà i battenti e in quel caso non è da escludere che la polemica, fino ad ora alimentata solo dalle testate, possa trasferirsi anche all’interno di alcuni talk show e programmi tv con buona pace anche di chi ignora o non dà peso a certe dinamiche personali tra gli addetti ai lavori.
1. Pierpaolo ha scritto:
9 agosto 2010 alle 13:51